Sheldon Cooper e Leonard Hofstadter sono le due anime di The Big Bang Theory: il Fisico Teorico ed il Fisico Sperimentale.
Forse non è vero che «in principio era il caos» e poi è giunto un demiurgo a mettere tutte le cose a posto, a introdurre un ordine che assegna a ogni oggetto, forza, ente, il proprio moto e la propria logica ragione d’essere. Forse il Caos continua a regnare?
La funzione del “mettere ordine” è un mito sempre vivo, probabilmente prodotto da un bisogno latente nei circuiti della nostra mente, un risultato dell’evoluzione che ci porta a percepire che nulla è più pauroso di un mondo imprevedibile.
Un mito che da sempre è l’anima profonda dell’impresa scientifica (e filosofica), anzi, ne è quasi il presupposto: la ricerca dell’Uno, della legge fondamentale, la convinzione che dall’assenza di strutture nella marea di quark e fotoni prodotti dal misterioso evento del Big Bang sia nata l’ordinata struttura dell’Universo.
Al posto del primitivo demiurgo delle antiche Cosmogonie, le raffinate leggi della fisica e della chimica divengono i metafisici Enti ordinatori, gli armonici rapporti della matematica divengono garanti della coerenza ed il significato del Tutto, niente escluso.
Più in generale, sembra che tutte le Weltanschauung che l’uomo nella sua storia ha elaborato siano assimilabili a tentativi di escludere il disordine poichè solo in questo modo si può irradiare di significato l’Universo da cui proveniamo, in cui viviamo e dal quale siamo costantemente rimodellati. Ma individuare il senso, il filo logico che connette gli elementi del mondo e lo rende esplicabile significa ritagliare fuori dal disegno tutto ció che sembra non rientrare nel quadro intellegibile che andiamo tracciando: etichettarlo come “rumore”, caos, uno scarto residuo privo di senso.
Questi pensieri hanno fatto capolino mentre guardavo la mia puntata quotidiana di The Big Bang Theory, e mi hanno portato a domandarmi: quale é il vero elemento di follia intorno al quale ruota tutta la fantastica bizzarria del personaggio di Sheldon Cooper? Sheldon (che di lavoro fa il fisico teorico), al contrario del suo coinquilino Leonard Hofstadter (che é un fisico sperimentale), vive completamente fuori dalla realtá proprio perché rifiuta di accettare l’elemento caotico, imprevedibile e non imbrigliabile in leggi matematiche tipico del mondo in cui viviamo.
Esprime, di fatto, una caratteristica del Disturbo di Asperger da cui risulta evidentemente affetto: necessitá ossessiva di ordine, di rincuorante ripetizione quotidiana di rituali, cercare di riconoscere leggi precise dove invece regna il caos, sia che si tratti di relazioni interpersonali, di amore, del cesto della biancheria sporca o del traffico cittadino. Sheldon Cooper è rigido ed inflessibile come lo sa essere chi padroneggia la logica in un mondo che vorrebbe ideale.
Il geniale cervello di Sheldon tenta di ordinare il mondo intorno a lui a tutti i costi, considerando come elementi spuri, rumore di fondo senza significato tutto ciò che rappresenta la vera essenza dell’esistenza umana che sta proprio dove la scienza e la razionalitá raggiungono i loro limiti: il caos, l’afinalismo delle forze della natura, il fascino dell’assenza di un progetto e l’imprevedibile manifestarsi di un senso profondo.
Per Sheldon Cooper le Colonne d’Ercole sono davvero la fine del mondo, mentre per Leonard Hofstadter sono l’invito ad entrare in un mondo più vasto, anche se misterioso ed inesplicabile. Sheldon e Leonard, il teorico e lo sperimentale, sono le due anime profonde del filosofo e dello scienziato di ogni epoca, che coesistono in proporzioni diverse in ogni essere umano.
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