La Ketamina nella terapia della depressione maggiore può essere considerata l’ultima frontiera di studio della Psichiatria.
Anche se la terapia della depressione ha degli standard di cura psicofarmacologici piuttosto definiti, la Ketamina potrebbe trovare il suo posto nelle linee guida poiché avrebbe il razionale di utilizzo sia nei casi resistenti, ovvero che non rispondono alle terapie convenzionali, sia per la sua rapidità d’azione che permette di non dover attendere le canoniche 4-6 settimane prima di poter vedere una risposta clinica.
Vi è una crescente evidenza che alcuni farmaci glutamatergici potrebbero avere effetti antidepressivi. La ketamina come prototipo promettente di questi nuovi antidepressivi glutamatergici ha un inizio dell’azione terapeutica molto più veloce ed è, forse, più efficace degli antidepressivi “classici” presenti sul mercato.
Negli ultimi anni la Ketamina, conosciuta ai più come “droga da strada” (chiamata anche “Special K”), è ricomparsa negli articoli delle riviste di Psichiatria per via dell’aumentare degli studi e delle prove cliniche correlate al suo presunto effetto antidepressivo. Chimicamente è un derivato della fenciclidina, la “Polvere d’Angelo”, un’altra sostanza d’abuso, presenta minori effetti collaterali ed una durata d’azione minore.
Chiunque abbia a che fare con la Medicina d’Emergenza sa che la Ketamina è abbondantemente utilizzata come anestetico, analgesico e catalettico in varie situazioni poiché è sicura ed efficace, spesso permette anche un’ottimale gestione delle crisi comportamentali “sul campo” (vedi utilizzo nel 118 in Italia). Per questa ragione l‘Organizzazione Mondiale della Sanità la mantiene costantemente inserita nella sua lista di “farmaci essenziali“.
Questo potrebbe, di fatto, permettere agli Specialisti Psichiatri di utilizzarla off-label anche per il Disturbo Depressivo Maggiore resistente, o in quei casi che viene richiesta una risposta clinica rapida.
Mentre le classiche molecole antidepressive bloccano i recettori della Serotonina (o, alle volte, anche altri recettori come Noradrenalina o Istamina), la Ketamina influenza i livelli del neurotrasmettitore glutammato, bloccando il recettore NMDA, specialmente nella zona della corteccia prefrontale del cervello, agendo sul disturbo depressivo, nel giro di ore invece che di alcune settimane.
La Ketamina somministrata tramite infusione endovenosa (dosaggio tra 0,1-1mg/Kg di peso corporeo) comporta un rapido aumento dei livelli di questi neuromediatori sinaptici, con effetti clinici riscontrabili nel giro di pochissime ore.
Ulteriori prove suggeriscono che la Ketamina potrebbe essere efficace nei pazienti affetti da Depressione Bipolare, Disturbo Post-Traumatico da Stress, Alcoolismo ed Ideazione Suicidaria Acuta. Al di là di queste premesse molto interessanti, una questione da chiarire è quella relativa alla sicurezza dell’uso della Ketamina.
Per ora gli studi che indagano il suo profilo di sicurezza e di tollerabilità nell’utilizzo in Psichiatria (in particolare sulle problematiche neurocognitive e cardiovascolari) sono pochi e di breve durata. Inoltre gli effetti a lungo termine della Ketamina sono ancora poco chiari. Sembra, inoltre, che la più probabile formulazione utile in ambito psichiatrico potrebbe essere quella inalatoria intranasale, sotto forma di spray.
Nonostante ciò interessanti prospettive di utilizzo in ambito clinico continuano ad emergere, sottolineando la necessità di rapide, ulteriori indagini dei suoi effetti. Sul web iniziano anche a comparire le prime testimonianze di pazienti affetti da Depressione Maggiore che ne hanno fatto uso.
Breve Storia della Ketamina
La Ketamina è una molecola che è stata sintetizzata nel 1962 da Calvin Stevens presso i Parke Davis Laboratories, secondo le informazioni presenti sull’Enciclopedia Britannica.
La Ketamina ricevette l’approvazione della FDA per l’uso sugli esseri umani nel 1970, e poco dopo, i medici dell’esercito hanno utilizzato il farmaco sui soldati americani che combattevano nella guerra in Vietnam come analgesico e sedativo; fu durante l’esperienza bellica che sono stati osservati anche i suoi effetti collaterali minori: dissociazione, disorientamento, sintomi allucinatori.
Ad oggi, l’uso più comune della Ketamina è come anestetico veterinario, nonostante il farmaco abbia un posto d’onore in Medicina poichè posto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’elenco dei farmaci essenziali come anestetico e per alcuni dei suoi utilizzi off-label per il dolore, disturbo da stress post-traumatico, ansia e depressione.
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Ma questo sito e’ una miniera di informazioni!!! Grazie al Dr. Valerio Rosso! Con tutto il cuore!
Ho letto alcuni articoli USA sulla ketamina sembra che ci siano decine di centri dove la somministrano. Uno si trova addirittura in Spagna a Madrid.www.niket.com
Domani mattina faccio uscire un’articolo nuovo con molte novità sulla Ketamina come futuro farmaco per la depressione.
Potresti trattare maggiormente questo argomento. Dagli articoli in rete sembra che la S-Ketamina potrebbe essere un farmaco rivoluzionario per curare la depressione.Sarà veramente la pillola magica per molti depressi che soffrono?Grazie
Domani mattina faccio uscire un’articolo nuovo con molte novità sulla Ketamina come futuro farmaco per la depressione.
buongiorno
ci sono sviluppi in merito a questo tipo di cura?
Dove posso rivolgermi per riceverla?
grazie
Buon pomeriggio Dr.Rosso . Volevo fare i complimenti per il blog e chiederle se vi fosse qualche novità nell ambito dell’utilizzo di farmaci che agiscono sul sustema glutammatergico ( come la ketamina ) per la cura del disturbo ossessivo compulsivo. Ho letto che vi sono novità e prospettive molto interessanti . Grazie per la risposta
Sono in fase di sviluppo e di test clinici alcune molecole… cerca sul blog le parole chiave “nuovi farmaci”… grazie di leggere il blog!