Di sicuro avete sentito parlare dell’Amore, ma dubito che siate ferrati nell’argomento della Patafisica.
La Patafisica è stata definita dallo scrittore Alfred Jarry come la “scienza delle soluzioni immaginarie”, ed essa si presenta spesso sotto forma di enunciati scientifici o filosofici che possono apparire a prima vista buffi ed ermetici.
“La patafisica è la scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità”
(Alfred Jarry, Gestes & Opinions du Docteur Faustroll pataphysicien. Roman néo-scientifique, libro II Elementi di Patafisica, par. VIII: Definizione.)
Le affermazioni della Patafisica sono avvolte da un’ironia molto caratteristica, talvolta sono giochi di spirito che propongono una riflessione profonda sui linguaggi e trascrivono una visione “altra” del mondo: “Invece di enunciare la legge della caduta dei corpi verso un centro, perché non si preferisce la legge dell’ascensione del vuoto verso una periferia… (Alfred Jarry)”.
I Patafisici, come gli amanti, si inventano restrizioni logiche e claustrofobiche dalle quali cercano di evadere mediante la creatività. In pratica, sono dei topi che si costruiscono trappole dalle quali cercano di scappare.
Trappole sempre più complicate. In amore non si impara mai a non soffrire poichè la sofferenza è solo un elemento spurio e non focale del gioco in corso che è rappresentato, in realtà, dalla sfida del continuo recupero dell’affetto messo ogni volta a più dura prova.
I perversi giochi degli amanti potrebbero essere considerati come tentativi empirici di testare la reale consistenza dell’impalpabile sentimento amoroso, e di conseguenza, in quest’ottica, perderebbero la loro negativa qualità sadomasochistica. Sono solo “Crash – Tests” per potersi inconsapevolmente tranquillizzare sulla tenuta del legame. Un legame perennemente in transito, trasparente e condannato alla perpetua trasformazione per cui mai perfettamente riconoscibile.
Che cosa fa un patafisico? Che cosa lo contraddistingue dagli altri esseri umani? Parla continuamente di cose che non ci sono ma ne parla con tale fervido entusiasmo e con tale entusiastica convinzione che è come se ci fossero.
Raccontare con precisione di dettagli di un quadro che non è mai stato dipinto specificando addirittura in quale museo si trovi è Patafisica. Raccontare le mille peripezie per ritrovare un tesoro che non è mai stato seppellito è ‘Patafisica. Illustrare con vibrante emozione una musica che non è mai stata scritta da nessuno è ‘Patafisica.
Parlare di una storia d’amore che ha segnato per sempre la nostra vita è sempre ‘Patafisica poichè parlare di una storia d’amore, in realtà, è sempre parlare di un elemento che non lascerà mai tracce della sua esistenza nello spazio e nel tempo…
“Hai amato tuo padre? Se si, dimostramelo…” (Carl Sagan, “Contact”)
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