Avete mai sentito parlare di Gelosia Patologica?
L’eccesso di gelosia rappresenta un disturbo della relazione di coppia molto più frequente di quanto si possa pensare.
Bowlby definiva la “gelosia” come una risposta emotiva e comportamentale legata al timore di perdita del partner, secondo questo punto di vista si tratterebbe di una condizione che avrebbe quasi la funzione di preservare la relazione stessa.
Personalmente io inquadrerei questa definizione, piuttosto blanda ed ottimistica, nell’ambito più generale del possesso che è un ingrediente più o meno fisiologico di ogni rapporto, sia d’amore che di amicizia.
Diversa è, a mio parere, la gelosia: se il possesso è una condizione “a due” ovvero riguarda la coppia, la gelosia è sempre configurata “a tre” ovvero io, te ed un altro. Importante, in questo senso, avere ben chiara la differenza tra gelosia ed invidia.
Nell’ottica della gelosia patologica, l’altro è una figura cangiante e diffusa che può vorticare su una o più persone ed è origine di profonde distorsioni della realtà; le stesse distorsioni vengono riferite al partner che è, di fatto, denigrato ed è oggetto di sfiducia diffusa.
La Gelosia Patologica è di fatto una visione, la costante mentalizzazione di un evento di perdita del possesso assoluto, sentimentale o sessuale, e della ferita e della denigrazione che ne deriva.
In senso psicodinamico la gelosia patologica può essere inquadrabile come una forma di paranoia nella quale una parte intollerabile di noi viene scissa ed attribuita all’altro: un tipico esempio potrebbe partire dalla considerazione personale “io sono insoddisfatto ed insicuro della relazione con te”, che si trasforma in un paranoicale pensiero del tipo “tu sei insoddisafatto di me” e cerchi un altro.
In effetti questo ragionamento psicoanalitico è all’origine del comune convincimento che i grandi gelosi sono, di fatto, grandi traditori potenziali proprio perchè temono che gli altri nascondano sentimenti di insicurezza pari ai loro.
La gelosia quindi è un sentimento sempre patologico poichè derivato da una condizione paranoicale più o meno grave che comporta sempre delle distorsioni della realtà sino ad arrivare agli estremi del delirio diffuso ad ogni persona e situazione. Infatti nel geloso si manifestano costantemente delle rappresentazioni mentali dettagliate e irrazionali legate alla paura dell’abbandono con conseguenti sentimenti di tristezza e rabbia per una perdita vissuta come reale.
Questo stato d’animo angosciante risulterà di conseguenza in alcuni comportamenti profondamente disfunzionali quali la sorveglia continuamente del partner, il sottoporlo a controlli, trappole, limitazioni e ritorsioni che spesso risultano nella trasformazione della relazione in senso claustrofobico e punitivo.
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