Il Flibanserin è una “mosca bianca” della psicofarmacologia, infatti la produzione di farmaci dedicati ai Disturbi della Sessualità femminile è una sfida accettata da poche aziende.
La ragione è che la donna ha problematiche sessuali correlate perlopiù al calo della libido ed all’Anorgasmia, al contrario dell’uomo che ha come primo problema il deficit erettile. Quindi per l’Uomo stiamo parlando di una condizione “fisica”, piuttosto semplice sul piano biochimico, mentre nella donna si tratta di affrontare problematiche neurochimiche nettamente più complesse.
Iniziamo subito col dire che il Flibanserin con il viagra non ci azzecca proprio nulla. Molte notizie proposte sulla stampa popolare hanno fatto questa analogia per tentare di semplificare. Il viagra, ovvero il sildenafil, è il più famoso farmaco per il deficit erettile del maschio: se io non ho voglia di fare l’amore con mia moglie il viagra non mi servirà a nulla (in effetti l’utilizzo più frequente del viagra non è soprattutto quello di terapia dell’ansia da prestazione dato che il deficit erettile vero e proprio non è così diffuso). Nel 2004 Pfizer, l’azienda farmaceutica che produce il Viagra, cercò di venderlo anche alle donne: fu un insuccesso, però, dato che il farmaco aumentava il flusso sanguigno nelle zone pelviche femminili senza alcun risultato sul desiderio sessuale.
Il Flibanserin, il cui nome commerciale non è ancora noto, è un farmaco che potrebbe essere prodotto dalla Sprout Pharmaceuticals, Inc. che dovrebbe aiutare a risolvere il calo del desiderio nelle donne con le conseguenze che esso ha in termini di qualità dei rapporti sessuali, lubrificazione vaginale, raggiungimento dell’orgasmo. In questo senso la flibanserin è molto più interessante del sildenafil dato che nell’uomo il calo del desiderio si può trattare solo con terapie ormonali molto impegnative e sempre che vi siano le indicazioni. Anche il flibanserin non è scevro da effetti collaterali: cali di pressione ed eventuali sincopi sono dietro l’angolo… ma per un orgasmo molte donne avranno il fegato di correre il rischio? Vedremo.
Il farmaco in questione agisce a livello cerebrale, regolando in particolare il livello di due neurotrasmettitori: la dopamina, legata ai meccanismi di piacere e appagamento, e la noradrenalina, rilasciata come reazione a un forte stimolo esterno. Un comitato consultivo della Food and Drug Administration (FDA) ha votato a favore dell’approvazione della flibanserina. Hanno votato a favore 18 membri del comitato, mentre 6 si sono detti contrari; la FDA avrà poi tempo fino al 18 agosto per decidere se consentirne o meno l’utilizzo negli Stati Uniti. Non è la prima volta che la commissione deve prendere una decisione sulla flibanserina: già due volte ne aveva respinto l’uso dopo il parere negativo di un comitato consultivo, che però stavolta è stato positivo. Molte pressioni sembrano essere state fatte da gruppi femministi che rivendicano il fatto che non vi siano preparati farmaceutici rivolti alla sessualità della donna mentre ne sarebbero presenti almeno 26 rivolti al mercato dei disturbi sessuali nell’uomo. Mah…
Per inciso la difficoltà nell’approvazione del farmaco, più che per questioni correlate ad una supposta misoginia delle aziende farmaceutiche (piuttosto improbabile), sembrerebbe essere collegata ad un basso rapporto efficacia/effetti collaterali. Infine lasciatemi dire che la gestione del desiderio sessuale, nel maschio come nella donna, quando passa attraverso un meccanismo così grezzo, rispetto alla complessità psichica della risposta sessuale, come una molecola psicoattiva od un ormone espone sempre al rischio di una disinibizione sessuale non selettiva per cui il marito o la moglie potrebbero non sembrare così più appetibili dell’idraulico o della giornalaia di fiducia, con i conseguenti problemi che potete immaginarvi…
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