…personal trainer non formati o certificati, estetiste, generici “Coach”, naturopati o iridologi senza alcun titolo ufficiale di studio, semplici frequentatori o commessi di erboristerie o di palestre… tutti dicono cosa mangiare e cosa non mangiare alle persone. Davvero frequentemente poi questi consigli, già di per loro discutibili, diventano fantasiose diete vere e proprie.
Quali sono le possibili conseguenze per la Salute delle persone?
Iniziamo subito con il chiarire che ad aver bisogno di una dieta non sono solo le persone cosiddette “sane” e che necessitano di perdere pochi chili per ragioni estetiche.
Dietro alla richiesta di valutazione per sovrappeso spesso sono presenti patologie fisiche e psichiche che richiedono un approccio multidisciplinare. Inoltre vi sono persone che possono chiedere una consulenza ad un professionista dell’alimentazione per ragioni per nulla correlate ad una perdita di peso con finalità estetiche (ad esempio sportivi, sindromi dismetaboliche da farmaci, celiaci, diabete, etc).
In Italia le figure che possono elaborare delle diete per legge sono solo i Medici, i Dietisti ed i Biologi Nutrizionisti. Vale la pena ricordare che i Biologi Nutrizionisti possono prescrivere diete in autonomia solo ad individui sani o a persone le cui condizioni di salute siano state in precedenza accertate da un Medico, per cui ogni dubbio in tal senso andrebbe approfondito in collaborazione costante e fattiva con il medico. Allo stesso modo vi rimando alla pagina di Wikipedia rispetto alle caratteristiche professionali del Dietista, un’altra importante figura professionale riconosciuta in Italia.
Vi sono poi una pletora di altre figure extra professionali, spesso senza una minima competenza specifica, che danno consigli nutrizionali ed elaborano diete al di fuori degli ambiti di legge e, soprattutto, senza alcuna cognizione di causa.
Ricordiamo che per richiedere esami ematochimici o strumentali, interpretare i risultati, prescrivere farmaci ed escludere condizioni patologiche bisogna essere medici.
Di conseguenza anche il Biologo Nutrizionista o il Dietista non dovrebbero sostituirsi completamente al medico ma sarebbe opportuno che collaborassero con esso: infatti solo il medico può prescrivere analisi o indagini cliniche, prescrivere farmaci; solo il medico può valutare le condizioni di salute del paziente, prima e durante la dietoterapia.
Un punto importante è che, ad oggi, non ha ancora preso piede la “moda” di denunciare molte figure professionali per imprudenza o imperizia come accade per i medici o gli infermieri.
Dico questo perché di fatto, a titolo di esempio, un Biologo Nutrizionista si deve affidare alla presunzione di buona salute così come riferita da un ipotetico cliente per iniziare ad elaborare una dieta con i rischi che questo può comportare per il paziente (sul piano della salute) e per il professionista (sul piano di responsabilità professionale).
In realtà il problema è complesso ed è stato, anche negli ultimi anni, oggetto di contendere dato che molti medici rivendicano il diritto assoluto di elaborare e prescrivere diete, ed anche questa può essere una prospettiva non corretta, dato che non è scontato che un medico abbia, solo per il fatto di essere laureato in medicina, le competenze adeguate.
Eccovi anche alcuni interessanti, a mio parere, riferimenti di legge individuati dal Dott. Aquilino Di Marco, un medico specialista dietologo e nutrizionista:
- Legge 396/67: “…al biologo è riconosciuta la competenza a determinare e indicare diete in condizioni fisiopatologiche accertate dal medico/chirurgo…”
- Sentenza del tribunale di Roma n. 3527 dell’8/2/2011 “…la prescrizione della dieta è atto medico perchè presuppone una visita medica…”
- Ministero della Salute, 15/12/2009: “…la prescrizione della dieta è competenza esclusiva del medico…”
- Consiglio Superiore di Sanità; 12/04/2011: “…il medico-chirurgo prescrive diete, il biologo può elaborare diete…”
Sempre lo stesso Dott. Di Marco indica alcuni punti fondamentali da seguire durante lo svolgimento di una dieta:
- prima di iniziare una dieta à INDISPENSABILE valutare le condizioni generali attraverso una accurata anamnesi, una seria visita medica ed eventualmente attraverso esami clinici, di laboratorio e/o strumentali;
- nel corso della dieto-terapia eventuali situazioni nuove, del tipo dissturvi intestinali, variazioni nel quadro clinico generale o di laboratorio vanno interpretate dal medico;
- qualora il paziente segua una terapia farmacologica per patologie pre-esistenti, l’interazione dei farmaci con gli alimenti va valutata dal medico;
- sempre nel caso di terapie farmacologici che, il calo di peso può comportare la necessità di aggiustare dosaggi e posologie, compito che non compete di certo al biologo;
- quando si decida di congedare il paziente, perchè si ritiene che possa o debba seguire una dieta cosiddetta “di mantenimento” va rifatta una valutazione clinica, come all’inizio della terapia, quindi dal medico;
Credo che tali presupposti possano essere condivisibili.
Concludo dicendo che, lungi dal poter essere un punto di vista di rilievo o di riferimento, questo mio post ha l’unico scopo di suscitare un dialogo ed un confronto tra i professionisti coinvolti: Medici, Biologi Nutrizionisti e Dietisti, insieme a voi Lettori. Per cui a tutti voi la palla adesso…
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Grazie per questa interessante, seppur leggermente imprecisa, digressione socio-sanitario-giurisprudenziale.
Dott. Giulio Maria Ranalli Biologo Nutrizionista
…ho fatto del mio meglio!
…il biologo nutrizionista può prescrivere diete in condizioni fisiopatologiche accertate!!!sa cosa vuol dire: se viene da me un diabetico, iperteso, paziente con tumore ecc…io posso fargli la dieta perchè la condizione patologica è accertata!!!non posso fare diagnosi…per cui se ho un dubbio di qualche problema di salute lo rimando dal suo medico…e quando torna con la situazione patologica accertata io faccio la dieta anche se non è sano!!
Credo che il punto sia quello di MANTENERE la collaborazione con il medico e fare follow up insieme.
Apprezzo la volontà di mantenere i toni aperti ad una discussione costruttiva piuttosto che ostile. Ci tengo solo a precisare che le sue affermazioni circa i biologi nutrizionisti sono confondenti, perciò le consiglio di insistere sulla collaborazione tra le varie figure per il raggiungimento dell’obiettivo comune: la salute della popolazione. Veniamo troppo spesso associati alla sola prevenzione primaria, nonostante gli anni di studio approfondito della nutrizione clinica e delle varie condizioni fisiopatologiche, che ci danno la possibilità di prescrivere una dieta il più personalizzata possibile sulla base delle condizioni fisiologiche, seppur l’accertamento patologico resti, per fortuna, nelle mani dei medici. Condivido a pieno il suo spirito della collaborazione per il follow up omnicomprensivo. Ci tengo solo a precisare che il dietista svolge un ruolo chiave nelle strutture pubbliche, a cui i biologi non hanno accesso senza specializzazione, e private solo se strettamente affiancati al medico di ruolo, senza assolutamente sminuire l’ottimo lavoro che svolgono, ho sempre imparato dai dietisti e li ho trovati sempre preparati per quanto riguarda la dietetica. Concludo scrivendo che nutro profonde speranze in ciascuna delle figure professionali evidenziate e che se collaborassimo di più, non ci sarebbe confusione e non ci sarebbero “impostori”.
Dott.ssa Marianna Pasqua – Biologa Nutrizionista
Grazie di avermi letto Dott.ssa Pasqua, il tuo intervento è molto pertinente allo spirito del mio blog: quello che scrivo nei post ha valore nella misura in cui può suscitare un confronto. In questo caso ti chiederei di esplicitare tranquillamente ciò che secondo te può essere confondente perchè potrebbe essere interessante discuterci sopra…
Partendo dall’approccio multidisciplinare è fondamentale che il paziente sappia a chi rivolgersi correttamente senza conflitti, mi pare concordiamo su questo aspetto.
Sottointesa la valutazione medica e l’accertamento fisiopatologico, attestato da uno specialista, es diabetologo, o dal medico di base, es. in caso di ipercolesterolemia, il Biologo può visionare gli esami ematochimici senza esprimere alcun parere a riguardo quand’anche fossero già stati supervisionati da un medico, e sulla base dei valori riscontrati, es carenze vitaminiche o patologie già accertate, può elaborare una dieta ad hoc. In caso di obesità molto grave sono la prima ad indirizzare i pazienti alle figure professionali di riferimento, spesso a centri dedicati a tale patologia e mi rendo disponibile per un follow up futuro.
I fattori confondenti del suo post, riguardano le dichiarazioni del dottor Di Marco:
– “il consiglio superiore di sanità ha riesaminato gli aspetti inerenti alle competenze del biologo in materia di nutrizione del 12 Aprile 2011 [..]” viene ribadito in sintesi che il biologo può elaborare diete in condizioni sane e fisiopatologiche accertate e profili nutrizionali di “potenziamento” del benessere
– le denunce di molti medici sono state bocciate dagli organi giudiziari perché la professione del biologo è protetta dalla normativa, nonostante si faccia appello ai documenti di entità tecnica del consiglio superiore di sanità.
Affido al buon senso individuale riconoscere i propri limiti o riconoscere le capacità e le potenzialità di altre professioni. Per quanto riguarda la nutrizione non c’è l’approccio farmacologico che sussiste nelle patologie più comuni, il sovrappeso non si deve curare per forza con un farmaco come un’ipercolesterolemia importante va curata con le statine, perciò l’appello alla figura del medico rispetto ad un biologo solo perché ha i poteri di prescrizione dei farmaci credo debba essere superata in nome della collaborazione e dei follow up vicendevoli, a cui facevamo riferimento poco fa.
Dr. Rosso, sono un dietista e la prego di correggere le sue affermazioni. Spero che sia stato solo una svista. Grazie buona giornata
se mi indica quali, sarò ben contento di rivederle. Grazie di avermi letto e commentato in ogni caso.
MINISTERO DELLA SANITÀ
REGOLAMENTO CONCERNENTE LA INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DEL DIETISTA
VISTO l’art.6, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502, recante:<>, nel testo modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517;
RITENUTO che, in ottemperanza alle precitate disposizioni, spetta al Ministero della sanità di individuare con proprio decreto le figure professionali da formare ed i relativi profili, relativamente alle aree del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione;
RITENUTO di individuare con singoli provvedimenti le figure professionali;
RITENUTO di individuare la figura del dietista;
VISTO il parere del Consiglio Superiore di Sanità, espresso nella seduta del 22 aprile 1994;
UDITO il parere del Consiglio di Stato espresso nella adunanza generale del 4 luglio 1994;
VISTA la nota, in data 30/09/94 con cui lo schema di regolamento è stato trasmesso ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, al Presidente del Consiglio dei Ministri;
Adotta il seguente regolamento
ARTICOLO 1
1. È individuata la figura professionale del dietista con il seguente profilo: Il dietista è l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all’attuazione della politiche alimentari, nel rispetto della norma vigente.
2. Gli specifici atti di competenza sono:
a) organizza e coordina le attività specifiche relative all’alimentazione in generale e alla dietetica in particolare;
b) collabora con gli organi preposti alla tutela dell’aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione;
c) elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilità da parte del paziente;
d) collabora con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare;
e) studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e pianifica l’organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati;
f) svolge attività didattico – educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione corretta tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di collettività e di gruppi di popolazione;
3. Il dietista svolge la sua attività professionale in strutture pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero – professionale.
Dr. Rosso, la vedo estremamente confuso sulle competenze delle varie figure professionali. Mi spiace vedere scivoloni di questo tipo dettati unicamete dalle scarse informazioni (reperibili ovunque) soprattutto da professionisti che dovrebbero spesso collaborare con le figure professionali che denigrano. Questi articoli sono tremendamente penalizzanti per altri professionisti. Pretendo a nome di tutti i dietisti delle scuse e la correzione delle inesattezze presenti nell’ articolo.
É ora di finirla!
Allora… 1) questo mio post non pretende di fare altro che suscitare un dialogo tra le figure coinvolte ovvero medici, biologi nutrizionisti e dietisti, allontanando le altre “figure” che non dovrebbero occuparsi di alimentazione. 2) ho raccolto dei commenti ed ho già provveduto ad aggiornare il post 3) mi posso scusare se non sono stato chiaro, ma mi raccomando non impostiamo la cosa in toni aggressivi: il mio obiettivo evdi limitare i danni che figure extra-professionali fanno a molti cittadini ed io, come medico psichiatra be vedo molti! 5) se volete suggerirmi delle modifiche sono ben contento di rendere il mio pensiero più preciso 6) non mettete però in dubbio la mia onestà intellettuale, vi prego! mi pare esagerato!
Grazie di avermi fatto notare un grave errore: avevo incluso il Dietista tra le persone che non possono occuparsi di alimentazione! E’ ovvio che questo non è vero! Grazie di avermelo fatto notare! Ho provveduto a scusarmi ufficialmente in fondo ai commenti… tieni conto che io stesso, come tu dici, collaboro con ottimi risultati con i Dietisti!!! In effetti non capivo i toni aspri che stava prendendo la discussione!… Scusa ancora e guarda se ho corretto bene il post se ti va, ok?
La confusione la creano articoli come questo!!!
Si informi bene: il dietista ELABORA, formula e attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilità (DM 14/09/1994).
Fermo restando, che la prescrizione è un atto medico, il dietista è autorizzato ed ha le specifiche competenze per elaborare piani alimentari (su prescrizione medica).
Natascia Dell’Agli – dietista
a parte il fatto che sono apprezzati dei toni cordiali nella discussione. la figura del dietista è importante e riconosciuta e ho provveduto a specificarlo ulteriormente. sempre disponibile a rendere più preciso quello che penso tramite consigli… La confusione in Italia non la generano gli articoli di un blog dove, come potete vedere, c’è la finalità della discussione. al contrario sono tutti i vari personaggi senza competenze che lavorano in palestre, centri estetici, erboristerie, etc
Certo Natascia, ma adesso ho capito a cosa vi riferivate! Vi chiedo davvero scusa!! Avevo incluso per sbaglio, pura svista, la figura del Dietista tra quelle non abilitate ad occuparsi di alimentazione e diete!!! Mi dispiace e chiedo scusa con tutto il cuore anche a te… ho provveduto subito a correggere!!!
Grazie per aver tempestivamente rettificato!
Ci mancherebbe! Grazie a voi che avete letto e commentato! La figura del Dietista e del Nutrizionista sono grosse risorse con le quali collaboro costantemente.
Allora devo tempestivamente dire ufficialmente grazie a Federico Lovison ed Armando Scognamiglio per avermi fatto notare una grave inesattezza del mio post!!!
Infatti avevo incluso, per svista e sbagliando totalmente, la figura del DIETISTA tra quelle che non possono elaborare un piano dietetico.
QUESTO E’ TOTALMENTE SBAGLIATO, L’HO SCRITTO PER PURA SVISTA E CHIEDO UFFICIALMENTE SCUSA come, giustamente mi ha chiesto Federico Lovison!
Ribadisco quello che ho già provveduto a correggere: le persone che possono occuparsi, per legge, di alimentazione in Italia sono i Medici, I Biologi Nutrizionisti ed i Dietisti.
Chiedo ancora scusa e ringrazio di avermi fatto notare l’inesattezza! In effetti vi confido che non stavo capendo come mai i toni della discussione fossero divenuti così “accesi” ed aggressivi…
La ringrazio per la correzione, ci perdoni l’ irruenza ma siamo una figura professionale un po’ bistrattata.
So che potrá comprendere.
Vi capisco perfettamente! Io sono preoccupato delle figure extra-professionali!!! non certo di voi Dietisti con i quali collaboro da sempre nel campo dei disturbi dell’alimentazione… cercami su facebook, io non ti trovo, volevo ringraziarti anche personalmente di abermi fatto notare quella che è ovviamente una svista che ho subito corretto!!! Un abbraccio e spero di continuare altre discussioni… se ti va di scrivere un post sul mio blog come ospite e parlare dei rapporti tra la dietistica e la psichiatria sei il benvenuto!!!
Certo,
Sono felice di trovarmi d’accordo.
Infatti secondo me il grosso problema non è con biologi nutrizionisti e con dietisti, che sono figure riconosciute e penso anche chiare nella mente delle persone.Il grosso problema sono i personal trainer & similia che elargiscono diete senza averne minima competenza. Sono psicologa, mi occupo di disturbi alimentari e collaboro al meglio con dietista e nutrizionista (medico o biologo). Ma altre figure dovrebbero evitare assolutamente di prescrivere indicazioni generiche sull’alimentazione e tanto meno regimi alimentari, solitamente restrittivi. Semplicemente si occupano di altro
Verissimo! Nelle palestre c’è sempre un istruttore o simili che indica diete, suggerisce integratori o addirittura farmaci. Per non parlare dei cosiddetti “preparatori atletici” ai quali si affidano molti ragazzi per programmi di allenamento e diete, che ritengono di sapere tutto solo perchè ex atleti o ex bodybuilder…
Grazie come sempre del bell’articolo! e grazie di averlo corretto dopo i consigli dei suoi colleghi… delle sviste sono comprensibili, solo chi non si corregge sbaglia davvero!
Salve a tutti,sono la Dott.ssa Palumbo!ho letto delle sue correzioni circa la figura del Dietista e la ringrazio per aver modificato l’articolo!ma non mi risulta che sia esatto questo tratto:”Vale la pena ricordare che i biologi nutrizionisti possono PRESCRIVERE diete in autonomia”…poi scrive giustamente che la prescrizione è un atto esclusivamente medico!una cosa è la prescrizione della dieta (che può esser fatta solo dal medico!),un’altra cosa è l’elaborazione della dieta (che può esser fatta dal Medico Nutrizionista, dal Dietista e dal Biologo Nutrizionista!)….
…ha ragione! provvederó a correggere anche questo! Grazie di aver letto e commentato! Ribadisco, in ogni caso, che la mia intenzione era di discutere sul problema delle diete impostate da figure professionali non adeguate…
buondi dott.Rosso so che qui si parla di nutrizionisti e dietisti ecc…volevo sapere cosa ne pensa invece dei professionisti podologi che prescrivono producono e consegnano plantari ortopedici su misura .grazie