Il disturbo bipolare è una malattia mentale che riguarda una buona percentuale della popolazione generale dato che colpisce più o meno una persona su 100.
Si tratta di un disturbo psichico caratterizzato da alterazioni dell’umore che impattano fortemente sulle emozioni, sui pensieri e sui comportamenti.
Chi soffre di bipolarità può essere al settimo cielo in alcuni periodi della propria vita per passare poi alla disperazione più nera in altri senza alcuna ragione apparente, passando dall’euforia della fase maniacale o ipomaniacale ad una visione cupa e negativa dell’esistenza nella fase depressiva più e più volte nel corso della vita.
Moltissimi personaggi famosi soffrono, o hanno sofferto, di Disturbo Bipolare…
Parlando in termini più pratici le persone affette da disturbo bipolare vengono definite come persone spesso in gamba e molto intelligenti ma con caratteri “difficili” da gestire, a volte aggressivi o violenti, che possono presentare caratteristiche di personalità molto buone appaiate ad altre insopportabili ed in contrasto con le prime.
Chiunque abbia vissuto con una persona affetta da bipolarità (marito, moglie, fratello, figlio, etc) sa quanto queste oscillazioni dell’umore portano a pensare che il nostro caro possieda un carattere ingestibile o, alle volte, con aspetti opposti come se due personalità opposte fossero presenti nella stessa persona.
L’importanza della Diagnosi precoce
Spesso in questo blog insisto sull’importanza della diagnosi precoce e su come sia fondamentale che i famigliari conoscano i sintomi precoci del disturbo bipolare.
Ho scritto un articolo al riguardo che trovate qui, ed ho fatto anche un video sui sintomi iniziali del disturbo bipolare che vi invito a vedere:
Disturbo Bipolare: l’importanza della famiglia
Le conoscenze psichiatriche attuali ci indicano che ogni situazione di disagio va sempre inquadrata nel suo contesto di riferimento e che spesso, per non dire sempre, l’aiuto non va indirizzato solo al portatore del disturbo mentale ma anche ai famigliari ed a chi ha rapporti stretti e diretti con lui.
Questo non solo è di sollievo alle persone che convivono quotidianamente con gli effetti terribili che un disturbo psichiatrico genera intorno a se, ma è dimostrato che questo approccio è di marcato aiuto al paziente stesso, migliorandone la qualità di vita e la prognosi.
Persone intelligenti, creative, affabili, eclettiche spesso soffrono di disturbo bipolare; uomini e donne, realizzati nell’ambito lavorativo, che raggiungono posizioni sociali importanti e che esprimono la propria crea- tività ed esuberanza attraverso l’arte, spesso soffrono di disturbo bipola- re e, se non curati, vedono peggiorare e sfumare traguardi personali raggiunti nelle fasi di euforia. Lord Byron, Virgina Woolf, Franz Kafka, Sylvia Plath, Edgan Allan Poe, Ernest Hemingway, Vincent Van Gogh, Amadeus Mozart, Robert Schumann, Winston Churcill, Kurt Cobain, personalità dal grande talento, che hanno segnato la storia e la cultura del nostro tempo, soffrivano di disturbo bipolare.
Ma ai personaggi del passato si accompagna una realtà più attuale che coinvolge oltre 900.000 italiani che vivono una condizione simile segnata, tra l’altro, da un rischio di suicidio 30 volte superiore rispetto alla popolazione generale.
Riuscire ad aiutare una persona affetta da questa patologia della mente significa, in primo lugo, conoscerne le caratteristiche al meglio. Una conoscenza approfondita del problema avrà delle conseguenze molto positive nel rapporto con la persona malata:
- Comprendere che molti comportamenti in apparenza incomprensibili sono solo il risultato delle oscillazioni dell’umore: il disturbo bipolare è, come ogni altra patologia medica, qualcosa che si ha, non qualcosa che si è.
- Aiutare, come osservatore esterno, a riconoscere precocemente i segnali che anticipano le fasi acute della malattia per affrontarle rapidamente.
- Motivare e sostenere la corretta assunzione delle terapie psicofarmacologiche
- Contribuire a diminuire molti fattori di stress
- Essere di aiuto nella raccolta di informazioni utili alla gestione del disturbo da parte degli operatori coinvolti (psichiatra, psicologo, infermiere, etc)
L’obiettivo di questo piccolo articolo non è certo quello di spiegare tutte le caratteristiche della malattia, del suo esordio, delle sue cause e della cura.
Questo percorso di conoscenza della malattia potrebbe essere fornito direttamente dal vostro medico curante in aggiunta alla terapia farmacologica, sottoforma di incontri preposti a questo obiettivo, oppure potreste essere coinvolti nella partecipazione di un gruppo psicoeducativo, generalmente organizzato in una serie di incontri ognuno con il suo argomento prestabilito, in compagnia di persone che soffrono del vostro stesso disturbo.
Primo obiettivo di un trattamento studiato appositamente per insegnarvi qualcosa di più sulla vostra malattia è quello di ridurre il numero degli episodi di alternanza dell’umore e dei ricoveri: sarebbe scorretto infatti garantire a priori la guarigione dal disturbo bipolare in senso stretto, ma di certo aumentando le capacità di ricercare aiuto nei momenti di peggioramento dei sintomi, si può garantire un periodo maggiore di stabilità che può farvi sentire meno in balia della malattia, perché di fatto vi fornisce strumenti teorici e informazioni utili per gestirla.
Ma iniziamo con i consigli più pratici.
- Non confondete mai la malattia con la persona: come detto prima il disturbo bipolare è qualche cosa che si ha, non qualche cosa che si è. Allo stesso modo vanno fatti continui sforzi per non far dilagare la preoccupazione in ogni ambito del rapporto con la persona ammalata.
- Non utilizzate mai nei litigi riferimenti troppo aggressivi relativi al disturbo bipolare del tipo: “non starai avendo un’altra crisi?!” oppure “ma le stai prendendo davvero le medicine, mi sembri fuoti di testa!” o simili…
- Se volete essere utili al vostro famigliare nel riconoscere sintomi iniziali del disturbo bipolare concentratevi sulle alterazioni del ritmo sonno-veglia: alterazioni in eccesso o in difetto del riposo notturno possono essere elementi molto importanti.
- Non diventate dei vigilanti o delle guardie che si occupano di monitorare la terapia farmacologica, dato che inconsciamente la prima reazione che tutti noi abbiamo quando siamo spinti a fare qualche cosa di forza è di fare l’esatto opposto. Ogni persona deve essere confrontata con le sue personali buone ragioni quando si vuole raggiungere un obiettivo: fate piuttosto notare con modalità dolci e motivanti le conseguenze passate di una scarsa aderenza alle cure.
- Favorite il mantenimento di uno stile di vita sano, all’aria aperta esposti alla luce del sole, con una alimentazione ricca di verdure e frutta, una buona idratazione; l’attività fisica regolare è spesso di grande aiuto.
- Pensate costantemente anche alla vostra di salute fisica e mentale: non diventate mai infermieri o psicologi completamente dedicati alla cura del vostro famigliare giorno e notte. Ricordate che voi stessi rimanete sempre la prima persona che dovete far star bene per poter essere di aiuto anche ad altri.
- Quando non sapete come aiutare il proprio caro chiedete direttamente a lui se c’è qualcosa che possa aiutarlo. Non potete guarire il vostro congiunto ma potete offrire comprensione (“Forse non posso capire cosa significhi soffrire di disturbo bipolare ma capisco che stai soffrendo”), rassicurazioni (“Ti sarò sempre vicino, anche nei momenti più difficili”) e sostegno (“Se non riesci a fare qualcosa conta sul mio aiuto”).
- Considerare le frasi ed i comportamenti nel contesto. Imparare a porsi la domanda”, questo potrebbe essere un sintomo?” prima di reagire. I figli spesso dicono “Ti odio” quando sono arrabbiati con i loro genitori, ma i genitori sanno bene che è solo la rabbia del momento a parlare, quelli non sono i veri sentimenti del bambino. Un Bipolare,in fase maniacale, può dire “Ti odio”, ma è la malattia a parlare, una malattia che ha dirottato le emozioni ..” Il paziente depresso dice, “Non c’è niente da fare, non voglio il vostro aiuto”. Anche in questo caso, è la malattia e non è colui che si ama che sta respingendo la preoccupazione. Ora un monito contro l’altro estremo: interpretare ogni forte emozione in una persona con un disturbo d’animo come un sintomo.
- Favorire il rapporto con lo psichiatra: per sua natura il disturbo bipolare in alcuni momenti porta a minimizzare la gravità di quello che succede fino a far perdere del tutto la capacità di rendersi conto di stare male e di avere bisogno di cure. Pertanto, una volta individuato il clinico di fiducia, aiutate il familiare a essere costante nelle visite, ricordategli gli appuntamenti programmati, sollecitatelo a comunicare anche piccoli cambiamenti (per esempio: qualche irregolarità nel sonno, manifestazioni di irritabilità, desiderio di non andare al lavoro) per permettere allo specialista di modificare subito le cure se necessario, accompagnatelo agli appuntamenti sia in fase depressiva, quando ogni cosa costa molta fatica, sia in fase euforica, quando è maggiore il rischio che salti un appuntamento per “eccesso di benessere”.
Un ultimo importante consiglio riguarda la questione della sicurezza, la nostra e quella della persona affetta dal disturbo bipolare. Non dimenticate mai che il disturbo bipolare può occasionalmente precipitare in un comportamento violento.
Comportamenti Violenti nel Disturbo Bipolare
La violenza è spesso un argomento difficile da affrontare perché l’idea profondamente inserita in noi fin dalla più tenera età é che la violenza è primitiva e incivile e rappresenta una sorta di fallimento o di guasto del carattere.
Naturalmente siamo consapevoli che la persona nella morsa della malattia psichiatrica non sempre è violenta, anzi più spesso sono a rischio di subire violenza da altri.
Capita però che in mancanza di un adeguato intervento terapeutico in corso o in fase di scompensi episodici il rischio che il paziente bipolare esprima violenza verbale o fisica c’è.
Disturbo Bipolare e Suicidio
Le persone con disturbo bipolare sono a rischio molto più elevato per il comportamento suicidario rispetto alla popolazione generale. Anche se ai membri della famiglia non può e non deve essere previsto prendere il posto dei professionisti nella valutazione psichiatrica del rischio di suicidio, è importante avere una certa familiarità con il problema.
I pazienti che stanno iniziando ad avere pensieri suicidi hanno spesso intensamente vergogna di se stessi.
Hanno una “sensazione disperata“, di “non essere in grado di andare avanti”, ma non possono effettivamente dire i pensieri auto-distruttivi. È importante non ignorare queste affermazioni, ma piuttosto chiarirle con loro.
Non abbiate paura a chiedere, “Stai pensando di farti del male?” Di solito dà sollievo essere in grado di parlare di questi sentimenti e buttarli fuori in modo aperto per poter essere affrontati. Ma si pensa sia necessario il permesso e il sostegno al fine di farlo.
Ricordate che il periodo di recupero da un episodio depressivo può essere ad alto rischio per il comportamento suicida.
Coloro che sono stati immobilizzati dalla depressione a volte possono sviluppare un rischio più elevato di farsi male in quanto iniziano ad avere più forze, un migliore livello di energia e migliorano la capacità di agire.
I pazienti che hanno sintomi misti – umore depresso e agitato, irrequieto, comportamento iperattivo – possono essere a rischio più elevato di auto-danno.
Un altro fattore che aumenta il rischio di suicidio è l’abuso di sostanze, in particolare l’abuso di alcool.
L’alcol non solo peggiora l’umore, ma abbassa anche le inibizioni, e favorisce la perdita di controllo.
La gente spesso beve quando vuol fare le cose che non farebbero altrimenti.
Un maggiore uso di alcol aumenta il rischio di comportamenti suicidi, è sicuramente uno sviluppo preoccupante che deve essere affrontato e controllato.
Il consiglio finale del Dr. Rosso: investite in Psicoeducazione
Ricordate infine che esistono testi, come il Manuale di Psicoeducazione per il Disturbo Bipolare di Francesc Colom e Eduard Vieta, di seguito riportato, per imparare l’approccio al trattamento del Disturbo Bipolare centrato sulla Famiglia e sul paziente mediante la psicoeducazione.
Tutto quello che ho spiegato in questo articolo viene ripresentato e riformulato in maniera decisamente molto efficace e facile da imparare, sia per il paziente affetto dal disturbo bipolare che per le persone che vivono insieme a lui.
Personalmente consiglio sempre questo bellissimo libro a tutti coloro che vogliono imparare a vivere in maniera serena con una persona affetta dal disturbo bipolare.
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Bellissimo articolo! Grazie!
Davvero interessante e di grosso aiuto! Proveró a mettere in pratica quello che consiglia…
Purtroppo il Litio ha causato in me rilevanti controindicazioni a livello neurologico (perdita dell`equilibrio, senzazione di vuoto, vertiligine etc.) e fisico (tremore, tachicardia, debolezza). Percio` il mio terapeuta ha deciso di sostituirlo con Aripipranzole. Non ho piu` i problemi sopraindicati, ma non credo che il nuovo farmaco stia agendo con sull` umore. Potrei avere un Suo parere a riguardo?
Purtroppo non mi è possibile fornire consulti su casi personali, non è corretto con queste modalità, mi dispiace. Grazie di aver letto il mio blog in ogni caso!
Interessante e sensibile articolo. Grazie!
Con mia moglie il depakin, che nasce come antiepilettico, ha fatto miracoli che il litium si sogna. Prende depakin da 4 anni e le crisi e gli sbalzi d umore, soprattutto improvvisi, sono diminuiti. Ne parli con il suo medico.
Un altro farmaco che aiuto contro la depressione, se ha period lunghi di depressione, è il modafinil. Legga alcuni articoli, in Italia è mutuabile solo per la nascolessia, ma è comunque prescrivibile. Aiuta oltre che con la depressione anche con la concentrazione e la creatività.
Carlo io sono una donna di 31 anni ,ho contratto il disturbo bipolare dieci anni fa, un inferno. Puoi darmi il contatto del medico di tua moglie?
E qualche consiglio per mio marito? Grazie di tutto
Articolo interessante,ma se il bipplare concui vivi si rifiuta di prendere farmaci e di farsi aoutsre ed e sempre arrabbiato ad un certo punto sbrocchi anche tu.
perfettamente d’accordo! Io, dopo un pò che subisco violenza verbale dal mio compagno, sbrocco e mi metto al suo livello! Purtroppo deve ancora accettare di avere questo disturbo che, quasi sicuramente, deriva da una patologia neurologica molto importante di cui soffre oramai da 10 anni e dalle cure pesanti proprio per mantenere questa malattia neurologica sotto controllo
Giorno a tutti, spero stiate tutti bene e spero che il dottor Rosso vi sia utile.
Saluti da Giuseppe.
Buonasera
Mio marito dopo una depressione è stato diagnosticato come bipolare…per me adesso è difficile stargli vicino…anche il futuro insieme ora mi fa paura…da settembre a pochi giorni fa mi sentivo forte e riuscivo a stargli vicino ora ho tanti dubbi…grazie ai suoi articoli ho capito come comportarmi però è difficile…poi con una bimba piccolina…. grazie
Anche io come te, sono in attesa che il mio compagno accetti di essere affetto da questo disturbo, ho iniziato io ad andare in terapia da uno psicologo proprio per “non mollare” anche perché abbiamo 2 bambini piccoli, come si fa a mollare tutto così? Sto cercando persone che vivano l’incubo che vivo io per poterci scambiare pareri, opinioni e darci conforto… come si fa a parlare personalmente con qualcuno di voi?
Ciao, io ho la moglie con disturbo bipolare ed è davvero dura… Anche noi abbiamo due bimbe…
Vorrei anche io parlare con qualcuno in una situazione simile, se possibile! Grazie!
Salve.mi chiamo Sebastiano. Mio figlio credo abbia disturbo bipolare.ma non vuole assumere farmaci., È una vita infernale. E infelice per lui che,abbandonato dalla madre a7 anni,adesso a 16 anni non ha amici.
ciao alessandra , vivo la stessa situazione tua, possiamo scambiarci qualche pensiero se ti va puoi contattarmi martingianluca93@gmail.com
Dottore esiste una terapia base come stabilizzatore dell umore, nel bipolarismo maniacale? Oltre il litio (carbolothium)? Un altra cosa, la combinazione dei farmaci in una persona può peggiorare lo stato mentale invece che migliorarlo? I farmaci che prende mia mamma sono tutti stabilizzatori dell umore ma sembra che non funzionano, è fortemente aggressiva ed ha parecchi e costanti episodi ormai nel lungo periodo. Sicuramente i farmaci si valutano e somministrano sulla base del caso specifico del soggetto stesso, ma nonostante ciò, mi chiedo, come fanno questi stessi a non dare neanche un minino beneficio? Carbolothium depakin e tavor, dovrebbero almeno in parte compensare il suo umore. Grazie per i suoi consigli
Salve dottore.
Mi trovo a leggere nel suo blog perché ho un forte sospetto che mio figlio ha abbia un disturbo bipolare.Mi sento sul orlo di un precipizio perché non sono in grado di capire come gestire la situazione,nel frattempo che la psicologa che lo ha in cura inizi a fargli capire che la situazione è più grave di quanto lui possa credere.
Comunque molti consigli che ho letto li metterò sicuramente in pratica già da ora, oltretutto la cosa che mi ha colpito di più ,è che effettivamente il disturbo bipolare non è essere,ma avere,aiuta a riflettere molto un familiare che si trova in una situazione del genere.
Grazie mille.
Salve dr Rossi, i miei complimenti per la sua attività anche divulgativa. La mia prima reazione alle riflessioni e stimoli dopo la lettura dei suoi articoli è stata:: ci muoviamo in un campo minato, mi riferisco in particolare alla sindrome bipolare, come trovare lo specialista valido a cui affidarci. La ringrazio se vuole rispondermi. Buona vita
Ciao a tutti!
Sonó una figlia disperata, mia madre da circa un anno é cambiata totalmente! Passa da fasi in cui si scaglia contro di noi mandandoci messaggi kilometrici tutto il tempo riempiendoci di insulti, e sfogando tutta la sua rabbia verso di me, mio padre e i miei poveri nonni che sono disperati, a fasi in cui é super euforica e dice di essere alle stelle. Prima era una persona timida e riservata ora parla tantissimo, cosa che non ha mai fatto, spende molti soldi senza curarsi del fatto che non lavora, abbiamo scoperto che va in chat erotiche! Si comporta in modo stranissimo e appena proviamo a farle notare che c’è qualcosa che non va, impazzisce e inizia con rabbia e cattiveria nei nostri confronti! Siamo andati dal medico di base raccontandogli la situazione ma non ci ha assolutamente aiutato. Al minimo accenno della parola dottore o psichiatra lei va in escandescenza quindi non so come fare per iniziare una terapia o farla curare. In passato ha sofferto di una forte depressione. Siamo una famiglia disperata vi prego aiutateci!
A chi posso rivolgermi per questo disturbo.? Mi trovo in provincia di Napoli.
Intendo una struttura idonea al caso nella mia zona.
Grazie
Avete presente i punti 1, 2, 4 e 9? Ecco….la mia famiglia per anni ha fatto l’ esatto contrario. Senza contare lo sfruttamento della mia Sindrome per interessi personali. E io al posto che stare meglio, ovviamente peggioravo. Ho iniziato a stare bene quando ho conosciuto il mio attuale compagno, che mi ha portato via da quell’ ambiente dannoso, malato e nocivo. Credo che solo un bravo psichiatra abbia la ragione chiara di saper dire con realtà di cose se vuoi state bene o no, al di là di ignoranza, giudizi e pregiudizi. Fidatevi di esso. E non dimenticate che anche voi bipolari meritate rispetto, dignità, comprensione e amore come chiunque altro. Monica Termanini Falleri.
Salve Dottore, a mio marito 11 anni fa è stata diagnosticata la sclerosi multipla; fortunatamente con la cura che fa tutti i mesi sta bene, deambula, parla insomma a conoscerlo non si immaginerebbe mai che soffra di questa importante patologia. Il punto è che io sono con lui da 9 anni quindi prima che gli venisse diagnosticata questa patologia io non so come era “caratterialmente”. Fatto sta che in questi 9 anni (abbiamo anche due splendidi figli) ho notato peggioramenti dell’umore fino ad arrivare ad oggi a pensare che soffra di bipolarismo o comunque “disturbi dell’umore”; impazzisce letteralmente in quei periodi in cui sta male, diventa aggressivo verbalmente e a volte anche fisicamente con gli altri.
Questi periodi iniziano, almeno da mie personali osservazioni, quando non “si rilassa più fumando”… quando ricomincia il “relax con il fumo” è una persona normale, almeno più normale di quando è sotto botta dello sbalzo d’umore. La domanda è: è possibile che il bipolarismo sia una conseguenza della cura a cui si sottopone da circa 10 anni? E’ seguito da una equipe medica di specialisti all’ospedale.
Grazie, spero possa rispondere al mio quesito.
BUONGIORNO SONO UN UOMO DI 46 ANNI ,HO COMINCIATO AD AVERE DISTURBI NEL 2013 DOPO UN INVESTIMENTO CHE IL TROPPO ENTUSIASMO MI HA FATTO CAPIRE DI ESSERE IL MIGLIORE AL MONDO POI HO ROVINATO TUTTO ,SONO STATO IN DEPRESSIONE PIU DI UN ANNO NON DORMIVO NEANCHE 20 MINUTI E MI SENTIVO UN’ANNULLITA’ DOPO HO COMINCIATO A STARE MEGLIO MA POI HO COMMESSO COSE FATTI REATI MI HANNO ARRESTATO HO ROVINATO TUTTI I RAPPORTI CON LA MIA FAMIGLIA POI COMPAGNA SUOCERI HANNO AVUTO PAURA NON CAPIVO NON HO MAI PRESO FARMACI E SONO ANCORA AFFETTO DORMO POCHISSIMO ADESSO SONO HAI DOMICILIARI E HO PROCEDIMENTI IN CORSO SONO NEL CAOS E CASINI COSA POSSO FARE GRAZIE VIVO MALISSIMO CON MIA MADRE L’UNICA CHE MI E RIMASTA I MIEI FIGLI MA LI VEDO POCO E PENSO TROPPO NON NUTRO PIU INTARESSI E NON SO CHE FARE MI VERGOGNO AD TROVARE LE PERSONE CHE HO DELUSO CHIEDERE SCUSA NON SERVIRA’ A NIENTE COME POTREI RICOMINCIARE VORREI LAVORARE MA HO CHIUSO PURE LA MIA ATTIVITA’ SONO NELLA M….UN CONSIGLIO GRAZIE DEL SUO TEMPO