Sapete che cosa è un MEME? Il concetto di Meme ha origine dal pensiero di Richard Dawkins anche se un concetto analogo venne descritto da William S. Burroughs già nel 1962.
La definizione di Meme più efficace a mio parere è la seguente (…infatti è la mia! 🙂 ):
Il Meme è una unità di pensiero culturalmente condivisa e giudicata veritiera. Il Meme è generato e modificato all’interno di un gruppo ogni volta che un punto di vista risulta vincente su altri e viene diffuso tra i membri del gruppo per imitazione.
Il Meme ha qualche affinità con i cosidetti “luoghi comuni” ma in realtà non sempre è esplicitato da una massima, un proverbio od una frase, alle volte rappresenta semplicemente un concetto rispetto al quale possiamo essere addirittura poco consapevoli. Volete qualche esempio di Memi? Eccoveli:
- un uomo ed una donna che stanno insieme devono fare dei figli…
- prima il dovere e poi il piacere…
- la sicurezza deriva dai soldi…
- si lavora 8 ore al giorno…
- non si lascia mai il certo per l’incerto…
- bisogna comprarsi una casa…
- etc….
L’amore vero è quello tra due persone, magari un maschio ed una femmina? Chi l’ha detto? Il senso comune? Perchè non tra 3 o 4 persone? Perchè non tra due uomini? O due donne? …come vedete ci sono molte domande, in apparenza banali, la risposta alle quali può essere data a fatica e NON riguarderà mai una risposta personalizzata per un dato essere umano, ad esempio tu che leggi, ma è spesso fornita per un ipotetico gruppo di appartenenza.
Dawkins introdusse il concetto di Meme, con le sue similarità rispetto al concetto si Gene, per tentare di spiegare le evoluzioni di pensiero che portano ai grandi cambiamenti culturali; il termine Meme (plurale in italiano, “Memi“) venne ricavato dalla parola greca mimesi, cioè “imitare”.
Per essere ancora più chiari, si parla di Memi come di di idee, pensieri, opinioni o concetti, nel senso di “unità di base di trasmissione culturale” che passano di persona in persona mediante qualsiasi media (tradizione orale, web, scrittura, etc.). In un senso molto esteso, nel concetto di Meme viene compresa qualsiasi manifestazione di pensiero, come ad esempio i rituali, le poesie, i proverbi, le strategie, espressioni artistiche, musica, segni, immagini.
Secondo Dawkins il punto fondamentale è che il tempo e, soprattutto, con il passaggio da un essere umano all’altro, i Memi si modificano impercettibilmente e con modalità imprevedibili e i più potenti sopravvivono, mentre altri si esauriscono e scompaiono. Il parallelo con il gene è più evidente adesso, vero? Ricordate bene, però, che il gene si propagherà per vantaggio evoluzionistico, mentre un Meme riuscirà a propagarsi se saprà attirare, ricevere e mantenere attenzione. Un’ultimo appunto sul concetto di Meme: cosa c’entrano con il pensiero di Dawkins, i meme diffusi su Internet? Secondo lo stesso Dawkins, “molto poco”.
Cosa c’entrano i Memi con il concetto di Rivoluzione? A mio parere molto. Ogni persona ha, almeno a livello ideale, l’idea che qualche cosa di noi stessi, della nostra vita e del mondo in cui viviamo vada cambiata. La parola “Rivoluzione” io la intendo, in questo caso specifico, similare al concetto di “cambiamento profondo”. Spesso noi viviamo dando per scontato che alcune cose “sono come sono” e non possono essere messe in discussione. I veri responsabili di questo atteggiamento passivo sono proprio i Memi.
Vi faccio un esempio: noi lavoriamo 8 ore al giorno, ma chi l’ha stabilito? Le canoniche 8 ore di lavoro al giorno sono talmente incistate nella nostra mente che nessuno si sogna di ragionarci sopra. Ebbene sappiate che il concetto di “8 ore di lavoro al giorno” è stato prodotto da Henry Ford ragionando sul fatto che gli operai dovevano lavorare il giusto tempo per potersi anche riposare (e quindi produrre meglio) e per poter spendere i soldi guadagnati alimentando il sistema capitalistico. Non c’era molta umanità o senso democratico in questa scelta in apparenza buona e sensata. In questo caso è facile capire l’origine del Meme, meno facile capire se 8 ore di lavoro al giorno sono giuste, adeguate per noi.
Ecco quindi il problema! Ogni Meme che abbiamo dentro la nostra mente tende a fare assopire la nostra curiosità ed il nostro spirito critico, ci rende manipolabili e, di fatto, non ci porta a chiederci che cosa è meglio davvero per noi. I Memi ci influenzano costantemente e, spesso, ci portano a vedere la realtà come non è.
Le industrie producono memi, la chiesa cattolica produce memi, le istituzioni producono memi, la macchina dell’informazione produce memi. Se noi vogliamo attuare una rivoluzione qualsiasi, dentro o fuori di noi, dobbiamo andare a chiederci se quel dato Meme è utile, è affine a noi o meno. Non dimentichiamoci che alcuni Memi hanno delle buone funzioni rispetto all’economia della nostra felicità, ma non tutti.
Per cui il grosso lavoro da fare è quello di mettere in discussione ogni singola unità di pensiero Meme per riuscire ad avere quel margine utile a riuscire e ad agire nel mondo nella maniera che ci è più congeniale con l’obiettivo di essere più felici.
Il punto non è semplicemente pensare, ma pensare bene. E per pensare bene bisogna farsi sempre domande, specialmente in quegli ambiti che diamo più scontati.
Voglio comprare una casa? Voglio essere un dipendente pubblico? Voglio dei figli? Voglio una Ferrari? Voglio più soldi? Voglio laurearmi? Voglio andare alla SS.Messa Domenica? Voglio mia moglie? Voglio il mio lavoro? Voglio fumare questa sigaretta?
Infatti a fare la differenza, come sempre, non è solo il “cosa”, ma anche il “come”…
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