Che cosa è l’Ayahuasca? Quali sono gli effetti dell’Ayahuasca? Quale utilizzo ne fanno gli Sciamani? Quali Effetti ha sull’Uomo? L’Ayahuasca si può considerare un Farmaco?
In questo articolo, come in molti altri presenti su questo blog, si parla di psichiatria psichedelica.
L’Ayahuasca, chiamata anche Ayawasca nella antica lingua ufficiale dell’Impero Inca ancora oggi parlata in Sud America, sembra essere divenuta molto famosa anche nei Paesi dell’Occidente razionale, scientifico e civilizzato poiché rimanda ad antichi rituali di purificazione e terapeutici sperimentati anche da molti viaggiatori occidentali, sulla scia del primo iniziato, lo psiconauta Terence McKenna.
Per prima cosa eccovi un mio video completo e gratuito sull’argomento:
Che cosa è l’Ayahuasca?
Per prima cosa voglio spiegarvi che cosa è l’Ayahuasca: si tratta di un decotto prodotto a partire da due diverse specie vegetali, ovvero la liana triturata della pianta chiamata Banisteriopsis caapi, una pianta rampicante che cresce nelle zone tropicali del Sud America, miscelata alle foglie di Psychotria viridis, un arbusto della famiglia delle Rubiaceae; le due piante, localmente, vengono chiamate yagè e chacruna, che in lingua quechua deriva dalla parola “chaqry”, ovvero mescolare.
L’Ayahuasca, preparata dagli sciamani o curanderi, è usato tradizionalmente dalle popolazioni native andine ed amazzoniche come bevanda enteogenica in contesti rituali per indurre stati di coscienza alterati e visioni allo scopo di entrare in contatto con dimensioni inconsce interne, avere accesso a rivelazioni spirituali, entrare in contatto con la divinità.
L’esperienza con l’Ayahuasca risulta, secondo le testimonianze di chi ne ha fatto uso, molto impegnativa sul piano psichico, poiché espanderebbe lo stato mentale permettendo di navigare dentro la propria mente, con l’aiuto di uno Sciamano che deve essere sempre presente per guidare il candidato nell’esperienza.
I popoli che ne fanno più intensamente uso sono gli Urarina, dell’Amazzonia Peruviana.
Quali funzioni ha l’Ayahuasca sul piano biochimico e quali sono i suoi effetti sull’uomo?
Quando viene assunto il decotto di Yagè e Chacruna, gli effetti hanno inizio dopo circa 1/2 ora, raggiungono il picco entro le 2 ore e perdurano per circa 6 ore terminando gradualmente.
Gli effetti psichedelici dell’Ayahuasca includono stimoli visivi ed uditivi di tipo allucinatorio, la miscelazione di diverse esperienze sensoriali (la cosiddetta Sinestesia) ed una fortissima introspezione psicologica che può portare a grande euforia, paura oppure, in alcuni casi, all’illuminazione, ovvero alla possibilità di comprendere il significato del proprio stare nel mondo e i nostri scopi futuri.
L’Ayahuasca ha anche effetti cardiovascolari, aumentando moderatamente sia la frequenza cardiaca che la pressione sanguigna diastolica.
Essendo gli individui che sperimentano questa bevanda sottoposti ad un forte stress psicologico lo Sciamano raccomanda estrema cautela a coloro che possono essere a rischio di malattie cardiovascolari. Infine non sono ben rappresentate anche proprietà purgative con induzione del vomito e della diarrea che, secondo la tradizione, possono purificare il corpo e favorire l’eliminazione di alcuni parassiti.
Prima dell’esperienza con la sostanza viene raccomandata l’astensione da cibi piccanti e formaggi stagionati, eccesso di grassi, sale, caffeina, cibi acidi (come agrumi) e sesso.
Sul piano biochimico e farmacodinamico l’Ayahuasca è costituita da Banisteriopsis caapi, che contiene alcaloidi armalinici simili a quelli della ruta siriana (Peganum harmala) in concentrazioni che variano da 0.31-8.43% di armina, allo 0.03-0.83% di armalina e lo 0.05-2.94% di tetraidroarmina (THH).
Questi alcaloidi hanno una struttura analoga ai cosiddetti Inibitori delle Mono-Ammino-Ossidasi (MAOI), che in psichiatria vengono utilizzati come antidepressivi, sebbene di rado ai giorni nostri poiché non esenti da pericolosi effetti collaterali (crisi ipertensive potenzialmente letali se assunti insieme a cibi che forniscono l’amminoacido Tyramina come i formaggi stagionati).
Invece la Psychotria viridis contiene dimetiltriptamina (DMT): si tratta della stessa molecola prodotta in piccole quantità dalla ghiandola pineale dell’uomo ogni notte, durante la fase REM del sonno, dalla nascita fino a diverse ore dopola morte.
Il DMT è una sostanza che rimarrebbe in circolo nel corpo per pochi minuti, ma se associata alle MAOI della Banisteriopsis caapi, allora il tempo di permanenza aumenta notevolmente, arrivando a diverse ore.
Quindi il vero responsabile degli effetti sull’uomo della Ayahuasca è proprio il DMT ed il suo essere mantenuto attivo a lungo dalle MAOI; secondo molti psichiatri e scienziati l’Ayahuasca non può essere propriamente considerata una sostanza stupefacente poiche mancano alcune caratteristiche come assuefazione, astinenza, tolleranza ed anche perchè, di fatto, si tratta di un utilizzo particolare e modificato di una sostanza, il DMT appunto, che è naturalmente presente nel nostro corpo.
L’Ayahuasca potrebbe possedere potenzialità terapeutiche in ambito umano, anche se gli studi al riguardo sono aneddotici e quasi tutti, a mio parere, mal disegnati sul piano scientifico e di premesse metodologiche.
Vale la pena segnalare uno studio nel quale è stato preso a campione un gruppo di praticanti della chiesa brasiliana União do Vegetal e nel quale l’Ayahuasca avrebbe avuto efficacia nel trattamento della dipendenza da alcool e della dipendenza indotta dall’abuso di sostanze stupefacenti (1).
Inoltre è stato suggerito che il decotto di Ayahuasca possa essere terapeutico per il trattamento di alcuni Disturbi Psichiatrici nei quali sia presente un’alterazione del metabolismo della serotonina o di altri mediatori, come ad esempio la depressione, l’autismo o la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (2).
E’ ovvio che l’utilizzo in psichiatria è ingenuamente correlato, per pura estensione clinica tutta da verificare, sia agli effetti MAOI-simili sia all’esposizione ad un metabolita della Ghiandola Pineale.
Infine l’armina possiederebbe blande proprietà antiparassitarie per cui potrebbe essere, secondo alcuni arditi studiosi (??!!), nella profilassi della malaria e di varie altre parassitosi (3)(4).
Di conseguenza, ad oggi, la risposta netta ed inequivocabile alla domanda se l’Ayahuasca possa avere indicazioni o potenzialità terapeutiche è NO.
Ci sono dei pericoli nell’utilizzo dell’Ayahuasca?
Nonostante per alcuni ricercatori ed utilizzatori esperti questo decotto non comporti evidenti danni psico-fisici, non si può considerare l’Ayahuasca completamente sicura, allo stesso modo dei composti farmacologici con azione simile.
I rischi potrebbero essere numerosi, in particolare i seguenti:
- Danni all’apparato cardiovascolare in relazione alle sue proprietà ipertensivizzanti, batmotrope positive ed aritmogene
- Possibili danni in ambito psichiatrico in relazione all’uso continuativo (psicosi indotte da sostanze) o sulla possibile slatentizzazione di nuclei psicotici pre esistenti
- Disidratazione marcata in seguito a vomito e diarrea con rischio di collasso
- Effetti non ancora studiati di interazione farmacodinamica tra THH e DMT
- Effetti non noti legati alla super esposizione da DMT
- Effetti di ipersensibilità personale ai principi attivi
We begin the ceremony, drink the ayahuasca. I’m hoping to find myself in some heavenly realms this time, but again, as usual, the darkness. With disappointment, I find myself entering a familiar tunnel of fire, heading down to one of the hell realms. I don’t know where I’m going, or why, when I suddenly glimpse the bottom of the tunnel and leap back in shock: Me, I’m there, but as a little girl. She’s huddled, captive, in a ball of fire before the three thrones of the devil and his sidekicks. As soon as I reach her, she begins wailing, “Don’t leave me! Don’t leave me!” It’s heartbreaking to her.
Kira Salak, del National Geographic, scrittrice che ha sperimentato l’Ayahuasca
Sicuramente va sottolineato come la demonizzazione delle esperienze psichedeliche da parte della medicina “ufficiale” non ha alcun senso in quanto, entro pochi anni, è altamente probabile che molte di queste sostanze supereranno i trial clinici randomizzati e controllati necessari a trasformarle in farmaci propriamente detti.
Se volete informarvi meglio rispetto alla Psichiatria Psichedelica vi consiglio questi altri miei articoli:
- La Psichiatria Psichedelica
- Droghe Psichedeliche e Realtà Virtuale nel futuro della Psichiatria
- Utilizzo in Psichiatria del DMT (5MeO-5-MEO-DMT)
- Il Fine Vita è un problema di Salute Mentale
- Nuovi Psicofarmaci in corso di studio nel 2022
- Ibogaina: dall’Iboga al Culto del Buiti
- La Psilocibina è destinata a diventare un farmaco rivoluzionario in Psichiatria?
Conclusioni
La domanda che in molti si fanno è: sono la persona adatta a provare l’Ayahuasca? La risposta non è semplice.
Come medico non posso fare altro che sconsigliarvelo, semplicemente in relazione al fatto che non ci sono ancora le sperimentazioni cliniche adeguate.
In particolare evitate di provarla, come in molti sembrano portati a fare, per curare delle patologie psichiatriche che non rispondono ai normali trattamenti, in particolare la Depressione Maggiore: ci sono al momento molte altre soluzioni più che efficaci come la ketamina, la esketamina e l’elettroshock (ECT).
Allo stesso modo evitate di provare l’ayahuasca per smettere di dipendere da sostanze (ad esempio l’alcol) anche se ci sono molte testimonianze positive: ad oggi la scienza continua a suggerire i metodi “tradizionali”.
In definitiva, lasciate perdere: non ci sono ancora le premesse teoriche che possa superare in efficacia i farmaci ed i trattamenti che sono disponibili normalmente anche se, probabilmente, nei prossimi anni ci saranno…. ma qui stiamo parlando di medicina e non di “fuffa”, ok?
Allo stesso modo, visti i suoi effetti collaterali tutt’altro che trascurabili, non usatela se soffrite di cuore, se siete ipertesi, se avete sperimentato attacchi d’ansia o panico e se vi è stata fatta una diagnosi psichiatrica di Schizofrenia o Disturbo Bipolare.
Per tutti gli altri un solo consiglio: non giocate d’azzardo con la vostra mente, è il bene più prezioso che ogni essere umano possiede ed è un peccato sottoporla a esperienze sicuramente affascinanti, ma anche poco studiate e potenzialmente pericolose.
Infine ricordate di non fare mai affidamento sulle esperienze personali che si trovano su internet, anche su siti prestigiosi come il National Geographic, dato che ogni persona è diversa da un’altra, e ciò che non ha comportato rischi ad una persona potrebbe essere molto pericoloso per un altra sul piano fisico e psicologico.
Lasciatemi dare un consiglio finale, nel caso vogliate approfondire il tema spirituale e antropologico dell’ayahuasca: il migliore libro da leggere è sicuramente Ayahuasca. Il rampicante del fiume celeste dello psicologo Dr. Claudio Naranjo, un pioniere su questo tema. Acquistatelo al miglior prezzo su Amazon.it:
Bibliografia:
- McKenna DJ, Clinical investigations of the therapeutic potential of ayahuasca: rationale and regulatory challenges, in Pharmacol Ther 2004; 102: 111-129.
- Callaway JC, Airaksinen MM, McKenna DJ, Brito GS, Grob CS, Platelet serotonin uptake sites increased in drinkers of ayahuasca, in Psychopharmacology 1994; 116: 385–387.
- Hopp KH, Cunningham LV, Bromel MC, Schermeister LJ, Kahlil SKW, In vitro antitrypanosomal activity of certain alkaloids against Trypanosoma lewisi, in Lloydia 1976; 39: 375–377.
- Rodriguez E, Cavin JC, West JE, The possible role of Amazonian psychoactive plants in the chemotherapy of parasitic worms: a hypothesis, in J Ethnopharmacol 1982; 6, 303–309.
- A Guide For Beginning Ayahuasca Travelers
- The Dark Side of Ayahuasca
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
Ultimi post di Valerio Rosso (vedi tutti)
- Neurobiologia del Piacere e della Felicità - 27/05/2023
- Brain Restart: i migliori PSICONUTRACEUTICI - 17/05/2023
- Psichiatria per Psicologi: il miglior libro per superare esami e concorsi. - 07/05/2023
Gentile Dottore,
Mi chiamo Cecilia, e vorrei farle una domanda. Mio marito (purtroppo quasi ex marito) ha fatto uso dell’ayahuasca che io sappia due volte. Seguendo un “rito” secondo cui, il primo giorno prendeva ayahuasca, il secondo MDMDA e al terzo marijuana. In teoria si trovava all’interno di “un gruppo terapeutico” in cui tutti i partecipanti guidati da alcuni terapeuti (che io chiamerei criminali) avevano la volontà di fare un viaggio all’interno della loro coscienza. Tra questi c’era mio marito. Quando è tornato sembrava un’altra persona, faceva dei discorsi dissociati, convinto di aver trovato la pace dei sensi per ciò che aveva visto dopo questa esperienza. Da lì lo ha rifatto un’altra volta e dopo qualche mese ha iniziato un suo percorso personale alla ricerca di sé stesso. Gliela faccio breve: mi è sembrato che si fosse dissociato dalla realtà, a tal punto che alla fine, risucchiato da questo mondo parallelo, mi ha lasciata con una figlia di 13 mesi. A mio avviso è in uno stato emotivo confuso e tutt’ora dà segni di sconnessione. Lei crede che avendo fatto uso di questa sostanza un paio di volte a distanza di 5 mesi l’una dall’altra, abbia creato ripercussioni sulla sua psiche?
Maledico la ayahuasca e questa moda mortale e incompetente che purtroppo sta dilagando in molte città.
Gentile Cecilia, sono davvero dispiaciuto di questa sua storia così triste. Purtroppo non posso fare commenti specifici a quello che mi ha raccontato di suo marito ma posso con certezza affermare che tutte le esperienze con le droghe, qualsiasi sia il fine, hanno un potenziale di pericolo. In particolare nessuna persona può conoscere a priori quali saranno gli effetti che una data sostanza potrà avere nel breve e nel lungo termine sulla propria mente. Grazie di aver letto il mio blog, un grande abbraccio. Sia forte.
Buonasera Dottor. Rosso,
Mi chiamo Alessandro e ho 36 anni da qualche anno faccio delle ricerche su questo tipo di tematiche che spaziano da viaggi extracorporei alla magia antica.
Tempo fa ho letto un libro sulle Oobe (esperienze fuori dal corpo) che ho sperimentato personalmente.(dalla quale ho preso spunto come tematica per il mio album di ambient/drone/elettronico).
Tutto questo mi affascina molto e vorrei provare la DMT per avere un esperienza,ma purtroppo ho ancora qualche dubbio sulla pericolosità perché leggendo il suo articolo dice che aumenta la pressione sanguigna e io avendo problemi di pressione(ho la minima alta 90/95) ho paura di spiacevoli conseguenze.
Secondo lei è meglio evitare o no?
Sicuramente cercherò in tutti i modi di migliorare la mia pressione sanguigna prima di avventurarmi…..
Grazie tante per il suo articolo dottore.
Buon anno nuovo.
Ho preso Ahayuasca tre volte e sto benissimo. Depressione sparita, grande energia e gioia. La prenda dottore, poi scriva sulla base della sua esperienza.
Vorrei chiederle come mai la dmt che viene prodotta dalla pineale,se ingerita senza il mao non produce alcun effetto…la logica mi dice che abbiamo un blocco il cui scopo e’ impedire il passaggio di dmt,perche’?…la risposta e’ nella logica!!a parer mio
La conoscenza ed il linguaggio,possono esistere separatamente l’una dall’altra;ma il linguaggio e la ragione sono separati dalla conoscenza stessa…..
la teoria e’nei libri,la pratica e’ l’esperienza….la teoria senza esperienza rimane tale!!l’esperienza puo’esistere anche senza la teoria….la conoscenza non si studia e non si compra,bisogna risvegliarla.
Se sta cercando la risposta nei libri,no la trovera’….la risposta e’ dentro di noi!!il suo maestro interiore potra’ illuminarla….il percorso e’quello del risveglio!auguri
Caro dott Rosso,
anch’io sono uno psichiatra e quello che Lei scrive è assolutamente infondato. Non sono documentati effetti tossici dell’ayahuasca quindi non credo sia deontologicamente corretto far passare per vera un’informazione che in realtà è una sua opinione personale e non fondata. Se conosce la psicoanalisi saprà bene che anche Freud inizialmente ebbe molti problemi a dimostrare l’esistenza dell’inconscio e solo l’esperienza ha potuto rendergli ragione. La ayahusca è per tutti ma non tutti sono per l’ayauhasca.
Ben detto …non poteva esprimerlo meglio …non tutti sono per l’Ayahuasca …non lo consiglierei a chiunque, ma se arriva la chiamata non si può ignorare.
Se non ne senti il bisogno nella tua vita di esplorare il tuo inconscio e mente, allora non farlo.
Io ne ho sentito parlare per la prima volta tre anni fa…. Mi sono documentata, ho letto al riguardo per due anni e poi ho deciso per il SI.
Altri a quel si non ci arriveranno mai e va bene (molti non ne sentono la necessità o non hanno mai sentito scompensi emotivi) ma non si può negare gli effetti benefici di Ayahuasca sulla psiche
Caro dottor Valerio,
È triste vedere come noi occidentali rifiutiamo di riconoscere l’aiuto potente di medicine naturali e che per una volta non riguarda psicofarmaci per la cura della depressione.
Mi trovo in totale disaccordo e lei come medico non è assolutamente tenuto a sbilanciarsi nel NON consigliare Ayahuasca, solo per favorire la medicina tradizionale molto più pericolosa e con effetti collaterali tragici.
Però certo….finché facciamo guadagnare le case farmaceutiche siamo tutti contenti, vero?
Lei dice di non giocare con la mente perché è pericoloso ed è un bene prezioso che abbiamo, ma la società e i Media giocano continuamente con noi, rendendoci schiavi del sistema.
Io ho provato Ayahuasca consapevole dei rischi e dei benefici, e le assicuro che è una medicina dall’effetto straordinariamente benefico per lo stato emotivo e mentale in cui mi trovavo (avevo perso mio papà da pochissimo per suicidio).
Sono tornata rinnovata, le mie ansie sono scomparse, la mia mente ha iniziato a formulare pensieri più connessi e idee nuove. Insomma un’esperienza meravigliosa, nonostante la prima notte sia stata difficile e le visioni avute non sono state piacevoli, sempre tenendo conto che la “sacra” medicina influisce sui traumi vissuti.
Quindi prima di dare il suo parere ottuso da medico, si informi di più.
Sono Alessandro Novazio ideatore e fondatore di PsyCoRenet.org ci occupiamo di ricerca in ambito psichedelico e stati di coscienza in generale. Volevo complimentarmi per l’interesse che ha rispetto a questi argomenti ma avvisare che l’articolo contiene una serie di imprecisioni e di “memi” che appartengono alla vulgata come il fatto che DMT venga prodotto dalla pineale nella fase REM . Ipotesi questa introdotta da Strassman e dallo stesso poi mai confermata
Ciao Alessandro, quest’articolo è molto vecchio e ci sono diverse imprecisioni….. lo correggeró, grazie per il tuo aiuto! Ti andrebbe di entrare in contatto? valerio.rosso@icloud.com