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Valerio Rosso

Psichiatria, Salute Mentale e Neuroscienze

Sali di Litio: Istruzioni per l’Uso

22/08/2016 da Valerio Rosso 6 commenti

Il Litio (Carbolithium™ e Resilient™ a rilascio prolungato) è stato il primo farmaco efficace ad essere usato per il trattamento del Disturbo Bipolare.

Nel 1949 è stato per la prima volta riportato che questa molecola avesse proprietà antimaniacali (1) e negli anni ’60 era già largamente usato sia nella fase acuta che nella prevenzione delle ricadute del Disturbo Bipolare.

Negli anni ’70 si scoprì che anche l’Acido Valproico (Depakin™) e la Carbamazepina (Tegretol™) erano farmaci stabilizzanti l’umore, ma si calcola che ad oggi il numero totale mondiale dei pazienti bipolari trattati con il Litio supera in numero quello della somma dei pazienti in trattamento con gli altri due farmaci. Questo non propende per una netta maggiore efficacia del Litio rispetto ad Acido Valproico e Carbamazepina, tuttavia molti studi rimarcano che il Litio, quando ben tollerato, è la scelta più razionale, efficace e sicura per il trattamento del Disturbo Bipolare.

Numerosi studi hanno dimostrato che il litio è efficace in tutte le fasi del Disturbo Bipolare, ovvero:

  • Mania Acuta: è superiore a tutti gli altri farmaci, incluso i neurolettici secondo molti studi (2)
  • Depressione acuta Bipolare: nella depressione che spesso segue un episodio Maniacale o SubEuforico, il Litio ha dimostrato di essere efficace sia da solo che in associazione ad antidepressivi o a psicoterapia; richiede in genere un tempo di risposta molto lungo, 6-8 settimane (3).
  • Trattamento di Mantenimento: Una moltitudine di studi in aperto e in doppio cieco condotti dagli anni ’70 ai ’90 hanno confermato che il Litio, se ben tollerato e in presenza di buona aderenza al trattamento, è il miglior farmaco per la prevenzione delle ricadute nel Disturbo Bipolare (4).
  • Efficacia nel ridurre il rischio suicidario: questo è un dato particolarmente interessante che è stato confermato da numerosi studi che indicano come il litio riduca il numero di suicidi in corso di depressione bipolare.

Il litio in Italia è disponibile in capsule (Carbolithium™) ed in compresse (Litio Carbonato lfm) da 150mg e da 300mg. Il litio è assorbito con facilità dopo la somministrazione orale e non sono disponibili nel mondo formulazioni iniettive del Litio o Long-acting. Dal 2017 è anche disponibile il Litio a rilascio prolungato (nome commerciale Resilient™).

Negli USA è disponibile la formulazione in sciroppo (come citrato di litio) e 5cc di sciroppo corrispondono a 300mg di Litio in compressa o in capsula. Dopo la somministrazione orale il picco plasmatico è raggiunto entro 1,5-2 ore e l’emivita è molto variabile tra le 14 e le 30 ore. Bisogna ricordarsi che l’escrezione del Litio dall’organismo, che avviene per via renale, è molto veloce nei giovani mentre tende a divenire pericolosamente lenta nell’anziano con il rischio di sovradosaggio.

E’ di fondamentale importanza educare il paziente ad una regolare ed efficace idratazione durante il trattamento con il Litio poichè la disidratazione anche lieve influenza il modo in cui il Litio è metabolizzato ed escreto dal corpo umano; ad esempio d’estate i rischi di sovradosaggio del Litio in sportivi o in anziani tende ad aumentare. Inoltre il deficit di Sodio può comportare un suo riassorbimento ed un innalzamento dei livelli del farmaco nel sangue.

Diversi farmaci possono interagire con il Litio: farmaci antiinfiammatori non steroidei, farmaci antipertensivi (inibitori dell’enzima convertente l’angiotensina), diuretici tiazidici, furosemide e alcuni neurolettici, in particolare l’Aloperidolo.

Le controindicazioni assolute all’uso del Litio sono le seguenti: Infarto pregresso, Aritmie, Sindrome di Brugada, Iponatriemia.

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Di quanto Litio ha bisogno un paziente Bipolare?

Il Litio è un farmaco che richiede dei dosaggi molto personalizzati, che variano anche di molto da persona a persona. La condizione essenziale per prescrivere il dosaggio giusto di Litio ad un paziente è quello di valutare come cambiano i dosaggi plasmatici del farmaco attuando dei controlli seriati all’inizio e durante l’utilizzo del farmaco. Le variabili che possono influenzare il livello del Litio nel sangue sono talmente numerose che un dosaggio è sempre il miglior strumento per togliere dubbi su sospetti di sovradosaggio o di sottodosaggio (come ad esempio nel caso un paziente non assuma regolarmente la terapia prescritta). Tendenzialmente i livelli terapeutici di Litio variano tra il 0,5 mEq/l ed il 1,1 mEq/l di concentrazione ematica, che possono corrispondere ad una assunzione giornaliera di Litio Carbonato molto variabile (solitamente tra i 300mg ed i 750mg) a seconda delle innumerevoli variabili in gioco (età, peso corporeo, patologie in atto, altre terapie concomitanti, idratazione, … ).

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Effetti Collaterali e Tossicità

Più del 75% dei pazienti trattati con Litio presenta un qualche effetto collaterale, spesso lieve o addirittura non notato dalla persona, ma in ogni caso il rapporto rischio/beneficio rimane nettamente a favore del Litio (5). Gli effetti collaterali più frequenti del Litio sono i seguenti:

  • Urinazione frequente, Sete
  • Aumento di Peso per incremento dell’appetito (se il paziente rispetto un regime dietetico adeguato e pratica sport questo effetto è molto basso)
  • Scarsa Concentrazione, Disattenzione

Tra gli effetti più problematici del Litio, più frequenti nella popolazione maschile, si hanno i Tremori che spesso sono un motivo per passare ad un altro stabilizzatore dell’umore anche se alle volte i beta-bloccanti sono risolutivi; altro effetto poco frequente ma che merita attenzione immediata del medico è la tossicità sulla Tiroide che può comparire in una percentuale del 15% dei pazienti, più spesso donne e, alle volte, può comportare il passaggio ad altro trattamento. Benchè si rilevino episodici alterazioni della clearance renale non si hanno dati certi che il Litio possa danneggiare in maniera irreversibile i Reni. Possibilità di effetti collaterali a carico del cuore, sebbene davvero poco frequenti, possono comportare controlli periodici dell’ECG.

Un problema a parte è quello rappresentato dalla Tossicità del Litio per sovradosaggio o alterazione dei livelli plasmatici. Quando un paziente assume il Litio deve assolutamente attuare dosaggi periodici dei livelli ematici del farmaco, soprattutto nei primi mesi di assunzione. La maggior parte dei pazienti presenta effetti tossici a livelli plasmatici intorno ai 1,5 mEq/l, livelli superiori a 2,0 mEq/l sono di solito associati ad effetti collaterali pericolosi per la vita. Anche in questo caso i pazienti più anziani possono sviluppare effetti collaterali pericolosi anche per livelli plasmatici inferiori a 1,5 mEq/l, per cui vanno sempre attentamente valutati.

Sulla base di queste considerazioni generali, prima di iniziare una terapia con Litio si consiglia di effettuare i seguenti accertamenti: anamnesi generale ed esame obiettivo, azotemia, creatininemia, test di gravidanza, funzionalità Tiroidea (TSH, FT3, FT4), ECG (con prova da sforzo per i pazienti con più di 40 anni); alcuni autori consigliano anche un esame emocromocitometrico.

Concludo riaffermando che il Litio rimane, probabilmente, la migliore opzione terapeutica per il paziente affetto da Disturbo Bipolare in tutte le fasi della malattia, e che, con le dovute attenzioni, presenta un rapporto rischio/beneficio tra i più alti in medicina.

 

Bibliografia:

  1. Cade JFJ Lithium Salts in the treatment of psychotic excitement Med J Aust 1949; 36:349-352
  2. Janicak PG, Davis JM, Preskorn SH, Ayd FJ Principles and Practice of Psychopharmacotherapy Baltimore, Williams & Wilkins, 1993
  3. Zornberg GL, Pope HG Jr Treatment of Depression in Bipolar Disorder: new directions for research J Clin Psychopharm 1993; 13:397-408
  4. Goodwin FK, Jamison KR Manic-Depressive Illness New York, Oxford University Press, 1990
  5. Jefferson JW, Greist JH, Acherman DL, Carroll JA Lithium Encyclopedia for Clinical Practice 2nd Ed. Washington DC, American Psychiatric Press, 1987

 

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This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.

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CEO a valeriorosso.com
Mi chiamo Valerio Rosso e sono un medico, psichiatra e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico. Da anni divulgo i principali temi della Salute Mentale, delle Neuroscienze e della Medicina Digitale come blogger e come YouTuber. Alcune persone mi conoscono anche come musicista (cercatemi su Spotify, iTunes e YouTube Music).
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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Almostbipolar dice

    02/02/2020 alle 9:43 am

    Ma il litio è efficace solo nel togliere la parte eccitatoria della depressione oppure è davvero efficace anche sui sintomi depressivi? Lo prendo da 8 mesi e ho l’impressione che renda solo più stanchi, confusi e meno reattivi.

    Rispondi
    • Valerio Rosso dice

      02/02/2020 alle 9:51 am

      Il litio ha un’efficacia documentata sulla malattia bipolare, incluso depressione. Accade che richieda molto tempo per esplicare la sua funzione e, alle volte, richiede di essere combinato ad altri farmaci, spesso transitoriamente.

      Rispondi
  2. Almostbipolar dice

    02/02/2020 alle 11:48 am

    Scusi, ma non ho capito. Previene futuri episodi depressivi o dovrebbe migliorare anche i sintomi dell’episodio depressivo già in corso? Intendo i sintomi tipici della depressione, umore deflesso, rallentamento psicomotorio, ideazione suicidaria, insomma, queste cose qui.

    Rispondi
  3. klodian dice

    23/07/2020 alle 5:28 pm

    2 capsule di resilient quanto carbolithium fanno?Grazie

    Rispondi
  4. Elisa dice

    12/08/2020 alle 8:48 am

    Buongiorno! Potrebbe dirmi per caso il perche dell mal assorbimento di resilient..a me scende sempre di piu nell sangue e prendo ina dosi abbastanza alta.grazie

    Rispondi

Trackback

  1. Litio a rilascio prolungato (Resilient™) e Disturbo Bipolare - Valerio Rosso ha detto:
    08/01/2017 alle 9:08 pm

    […] ormai assodato che il Litio rappresenta il trattamento di prima linea per il Disturbo bipolare. Un ulteriore opzione […]

    Rispondi

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