Gli Attacchi di Panico, spesso chiamati dalle persone semplicemente “Panico“, sono sintomi psichiatrici molto diffusi tra la popolazione generale e fanno parte dei cosiddetti Disturbi d’Ansia.
Qual’è la causa del Disturbo di Panico (DP)? E’ un difetto biochimico o un problema psicologico? Qual’è la cura più efficace del DP? Una cura farmacologica o una psicoterapia? Sono queste le domande più frequenti che si pongono tutti i pazienti affetti da DP. Gli psichiatri per molto tempo si sono schierati su fronti contrapposti, lottando tra di loro su questi quesiti con grande confusione e molti danni per i pazienti.
Alcuni psichiatri sostenevano che il DP fosse completamente causato da una alterazione biochimica, altri affermavano con altrettanta forza che fossero eventi relazionali o traumi psicologici ad indurre un Attacco di Panico ed a generare il DP.
Modernamente queste due posizioni opposte non sono più ammissibili. E’ stato infatti dimostrato che questa scissione esisteva solo nella fantasia degli psichiatri. Nella realtà gli eventi relazionali, i traumi ed i vissuti sono strettamente collegati a fenomeni biochimici cerebrali.
In poche parole molti eventi biochimici possono indurre delle modificazioni psicologiche e, allo stesso modo, i vissuti e le relazioni modificano i processi biochimici cerebrali, alle volte anche in maniera stabile.
Cosa sono gli Attacchi di Panico e come si manifestano?
E’ indispensabile fare una distinzione tra attacchi di panico e Disturbo di Panico.
Gli attacchi di panico sono delle crisi acute di intensa apprensione, paura o terrore, che possono essere provocate da diverse cause reali e che possono far parte di altri disturbi (anche del DP sicuramente, ma anche di altri, come Fobia Sociale, Fobie Specifiche, Depressione, Bipolarità, etc.).
Il Disturbo di Panico (DP) è un disturbo ben definito nel quale gli attacchi di panico sono inaspettati e ricorrenti, oltre che da altri sintomi associati.
Cosa è il Disturbo di Panico? In sintesi si tratta di soffrire di ripetuti momenti di Ansia acuta che avranno serie conseguenze sulla vita della persona. In realtà il primo problema di chi soffre di questo importante disturbo d’ansia (dal 2 al 4% della popolazione) è che presenta spesso una cosiddetta “ansia anticipatoria“, ossia la preoccupazione che l’episodio posso ripetersi, che è altrettanto invalidante.
I momenti di panico, ovvero questi episodi acutissimi di ansia, sono spesso accompagnati da sintomi fisici, da pensieri e da sensazioni interne molto spiacevoli. Le manifestazioni più comuni sono le seguenti:
- difficoltà a respirare o assenza di fiato
- sensazione di soffocamento
- costrizione o peso in sede toracica
- tremori agli arti
- sudorazione
- formicolio alle mani ed al viso
- palpitazioni
- battito cardiaco accelerato
- sensazione di svenimento imminente
- nausea o vomito
- contratture agli arti per l’eccessiva ossigenazione
Oltre a questi sintomi di natura prevalentemente “fisica” i pensieri angosciosi che si possono presentare sono: “non sono più padrone di me”, “sto impazzendo”, “sto per perdere il controllo”, “devo scappare da qui”, “mi viene un infarto”, etc. Questi pensieri inoltre possono indurre un comportamento caratterizzato da marcata irrequietezza e tendenza all’affaccendarsi senza una finalità o all’allontanamento.
In genere un “attacco di panico” può durare da uno o due minuti sino ad una mezz’ora, e può accadere varie volte in una settimana o, addirittura, più volte al giorno. Cosa succede alla fine di un Attacco di Panico? La maggior parte delle volte il panico lascia una sensazione di grande debolezza fisica e psicologica, anche accompagnata dalla vergogna se è accaduto in presenza di altre persone.
Chiunque abbia mai sperimentato un Attacco di Panico lo descrive come un’esperienza drammatica ed inaspettata: è ovvio che il timore di poter avere un nuovo attacco può dominare la persona.
Molto spesso un singolo episodio può dare origine ad un vero e proprio disturbo di panico, a causa della cosiddetta “paura della paura”, ovvero dell’ansia anticipatoria che il panico genera.
Quando si sviluppa la paura di poter sviluppare nuovi attacchi di panico, spesso diventa impossibile uscire di casa da soli, guidare un automobile in autostrada, viaggiare in treno o in autobus, frequentare posti affollati, stare in coda, e cosi via.
Gli Attacchi di Panico (in particolare quando sono insieme all’agorafobia) possono avere un impatto significativo sulla vita di una persona. Tra il 30% e il 70% dei soggetti che soffrono di questi disturbi possono sviluppare, come accade in presenza di patologie invalidanti che perdurano nel tempo, sintomi depressivi. Di fatto il Disturbo da Panico influenza l’esistenza in queste diverse maniere:
- Tendenza ad essere irritabili, in costante apprensione
- Evitamento di situazioni che si immagina possano scatenare degli attacchi (luoghi affollati, piazze o luoghi chiusi, aerei, etc.
- Scarso desiderio di comunicare con gli altri, minore vita sociale
- Assenze dal lavoro motivate da altre ragioni di “copertura”
- Una costante necessità di essere rassicurati dalle persone che ci sono più vicine
Che origini ha il Panico?
Il Disturbo di Panico può avere una certa famigliarità anche se una base genetica certa non è stata ancora dimostrata; la sua insorgenza potrebbe piuttosto avere a che fare con le modalità di rapporto all’interno della famiglia nell’età dell’infanzia. In questo senso non sarebbe Ereditato ma verrebbe Acquisito perché osservato nei genitori ed “imparato”. Una certa componente ereditaria è comunque rilevabile negli studi sui gemelli monozigoti dove il tratto comportamentale e di risposta agli stimoli ansiogeni è simile; infine, se i bambini nell’infanzia vengono esposti a situazioni traumatiche o ad abusi, possono presentare una maggiore possibilità di sviluppare il Disturbo di Panico da adulti.
Come Medico non posso non sottolineare che vi sono malattie fisiche che causano sintomi molto simili a quelli del panico:
- Patologie della Tiroide
- Alcune Cardiopatie
- Alterazioni endocrine del sistema Surrenalico
- Intossicazioni o abuso di sostanze (caffeina, cocaina, etc.)
Chiarito questo punto, è ovvio che un inquadramento Medico approfondito va sempre preso in considerazione prima di ipotizzare una diagnosi di Disturbo di Panico. E’ altresì molto comune che il soggetto sviluppi un’Ipocondria pensando di essere affetto da una malattia anche quando è perfettamente sano: quest’altra condizione psichiatrica è una frequente complicanza in chi soffre di Disturbo di Panico.
Come si cura il Panico?
Come superare gli Attacchi di Panico senza medicine?
Nel trattamento del disturbo di panico con (o senza) agorafobia, la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato di essere efficace in molti studi.
Le linee guida del NICE inglese la pongono come un intervento di “prima linea” nei disturbi non gravi. Si tratta di una psicoterapia nella quale il paziente ed il terapeuta collaborano nella comprensione del problema e nella condivisione di obiettivi terapeutici concreti e verificabili.
Recentemente una particolare forma di Terapia Cognitivo-Comportamentale, la Mindfulness, si è dimostrata anch’essa efficace nella cura degli Attacchi di Panico, grazie anche ai suoi metodi semplici e facili da mettere in pratica.
Attacchi di Panico, la Terapia Farmacologica
La terapia farmacologia del disturbo di panico, spesso necessaria, contempla l’utilizzo prevalente dei cosiddetti farmaci Antidepressivi SSRI.
L’efficacia di questi farmaci è dimostrata da moltissimi studi e gli effetti collaterali sono spesso modesti. In passato venivano associate le benzodiazepine (alprazolam, clonazepam, diazepam, lorazepam) che producono un effetto ansiolitico immediato nell’attesa che il farmaco SSRI agisca; con il tempo, però, possono dare gravi problemi di dipendenza. Per questo sono solitamente prescritte nella fasi iniziali della terapia solo nei casi più gravi ed invalidanti.
Per essere sicuri di poter accedere ai migliori trattamenti psicofarmacologici per il panico affidatevi ad uno psichiatra di fiducia, meglio se anche psicoterapeuta, in modo da poter attuare una terapia integrata degli Attacchi di Panico (ovvero il medesimo professionista si occuperà della Psicoterapia e della Terapia Farmacologica).
Ricordate che l’ansia, il panico e l’agorafobia possono essere aggravate dall’utilizzo di sostanze quali: caffè, fumo di sigaretta, cocaina, stimolanti in genere. Inoltre il Panico tende a migliorare se si pratica con regolarità attività fisica.
Ci sono molte strategie comportamentali per gestire i momenti di panico come ho già avuto modo di descrivere nel blog.
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