L’Acamprosato è un neuromodulatore indicato nel mantenimento della sobrietà nel paziente affetto da dipendenza da alcol.
L’alcolismo è una malattia cronica recidivante che in Italia colpisce circa 1 milione e mezzo di persone.
L’Acamprosato (Campral il nome commerciale) è un farmaco che ha l’indicazione nel trattamento della dipendenza da alcol ed in commercio in Inghilterra dal 1996, in Italia è stato disponibile con notevole ritardo a partire dal 2011. Viene comunemente utilizzato in circa 40 paesi del mondo da una ventina d’anni.
L’Acamprosato (più precisamente l’Acetilomotaurinato di calcio) è una molecola di sintesi che mostra una formula di struttura molto simile a quella dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA), un neurotrasmettitore naturalmente presente nel nostro cervello, con anche alcune similitudini con l’aminoacido taurina, dotato anch’esso di attività neuromodulatoria.
In commercio lo si ritrova con il nome di Campral ™, in compresse rivestite gastroresistenti, una formulazione di Acamprosato di calcio da 333 mg, equivalenti a 299,7 mg di acamprosato.
L’Acamprosato, la cui assunzione deve avvenire sotto stretto controllo medico ed essere sempre associata a un supporto psicosociale, e ad un intervento psicoterapeutico, non procura dipendenza, tolleranza od astinenza una volta sospeso; di fatto non potenzia in alcun modo l’effetto dell’alcol se assunto in contemporanea e non altera lo stato psichico del paziente.
L’acamprosato non viene metabolizzato a livello epatico e quindi non comporta il problema di interazioni con i farmaci metabolizzati dal citocromo P450: è senza dubbio sicuro anche in associazione ad altri farmaci e psicofarmaci che si utilizzano abitualmente nel trattamento della dipendenza da alcol.
La posologia consigliata è, solitamente, di 6 compresse al giorno ripartite in 3 somministrazioni (2 compresse al mattino, 2 a mezzogiorno e 2 alla sera), per un paziente di peso superiore a 60 kg; se il paziente pesa meno di 60 Kg si consigliano 4 compresse al giorno ripartite in 3 somministrazioni (2 compresse al mattino, una a mezzogiorno e una alla sera). La durata di trattamento raccomandata è di un anno.
Come antagonista parziale del glutammato, l’acamprosato determina il ripristino dell’equilibrio trasmettitoriale glutammatergico compromesso a seguito dell’abuso cronico di sostanze alcoliche.
Grazie al suo meccanismo d’azione, l’acamprosato ripristina l’equilibrio tra i neurotrasmettitori eccitatori ed inibitori, attenuando le reazioni condizionate ed i processi associati a stimoli relativi all’assunzione di alcool.
Una interessante ed innovativo filone di studio è quello che indica la possibilità che l’Acamprosato possa avere un effetto neuroprotettivo, come è confermato dai dati raccolti nel modello animale.
Il farmaco ha un livello di tollerabilità molto buono e gli effetti collaterali più di frequentemente rilevati (10%) negli studi clinici sono una diarrea solitamente lieve e transitoria.
L’Acamprosato, dalla sua immissione sul mercato, è stato valutato in oltre 23 studi clinici con un reclutamento totale di 6500 soggetti per differenti periodi di trattamento che andavano da 2 mesi sino ad un anno; molti di questi studi hanno incluso anche controlli estesi per un ulteriore anno per verificare il permanere della sobrietà.
La massa totale dei dati raccolti indica una notevole efficacia, combinata con una buona tollerabilità ed un elevato livello di adesione al trattamento.
Bibliografia:
- Mason BJ et al. Acamprosate: A Prototypic Neuromodulator in the Treatment of Alcohol Dependence. CNS & Neurological Disorders – Drug Targets, 2010, 9, 23-32.
- Littleton J et al. Pharmacological mechanisms of naltrexone and acamprosate in the prevention of relapse in alcohol dependence. Am. J. Addict., 2003, 12(Suppl 1), S3-S11.
- Anton RF et al. Combined pharmacotherapies and behavioral interventions for alcohol dependence: the COMBINE study: a randomized controlled trial. JAMA, 2006, 295, 2003-2017.
- Littleton J. Acamprosate in alcohol dependence: how does it work? Addiction, 1995, 90, 1179-1188.
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