E’ possibile capire chi siamo realmente semplicemente analizzando le tracce che tutti noi, chi più e chi meno, lasciamo sul Web?
Vi propongo uno scenario piuttosto tipico di questi anni: vogliamo approfondire la nostra conoscenza di una persona che in qualche maniera ci interessa; ad esempio perché vogliamo collaborare con lei, la vogliamo assumere, vogliamo essere assunti da lei, ci interessa sessualmente, è una nostra collega di lavoro, è una nostra competitor, è la fidanzata di nostro figlio, o qualsiasi altra ragione possibile.
Che cosa fanno tutte le persone nel 99,9% dei casi? La cercano su di un motore di ricerca: Google, Facebook, Instagram, per citare alcuni tra i più diffusi. I più evoluti forse tenteranno anche la carta molto trasversale ed interessante di Snapchat.
L’insieme di tutti i dati che troveremo definiscono la cosiddetta Identità Digitale di una persona.
Le domande alle quali vorrei provare a dare una possibile risposta sono: in che modo possiamo raccogliere dei dati utili e finalizzabili alla conoscenza dell’altro studiandone l’Identità Digitale? Quale metodologia possiamo utilizzare per analizzare questi dati in maniera tale da profilare sul piano psicologico e, di conseguenza, comportamentale una persona?
La possibilità di conoscere in profondità una persona significa, in ultima analisi, avere la possibilità di riconoscere le dimensioni salienti e fondanti della sua Mente. Il processo di percezione della Mente Altrui è stato definito “Mentalizzazione“, ed essa consiste nell’inferire l’esistenza di stati mentali ed eventi interni sulla base di indici esteriori (ad esempio l’Identità Digitale) o di una simulazione dell’esperienza mentale dell’altro.
Tutti gli esseri umani attribuiscono naturalmente una mente a loro stessi ed agli altri. Quando pensiamo agli altri in termini di credenze, percezioni, atteggiamenti comportamentali, memorie, emozioni o quando cerchiamo di prevedere il comportamento altrui sulla base di caratteristiche mentali, siamo sempre di fronte ad un processo di “Attribuzione di Mente” (1).
Nessun essere umano, ovviamente, può percepire direttamente gli stati mentali di un suo simile, ma è senza dubbio possibile inferirli sulla base di metodologie indirette, quali l’osservazione del comportamento, il resoconto degli altri, l’intuizione, l’abduzione e l’Analisi Psicodinamica.
L’ipotesi alla base di questa nuova, ipotetica scienza Psicologica (“Profilazione Digitale di Personalità“, “PDP“) è che ognuno di noi sia analizzabile in maniera approfondita tramite tutte le tracce linguistiche, di contenuti, fotografiche e video che quotidianamente proiettiamo sul web in una sorta di enorme e costantemente aggiornato Test di Personalità.
Quindi i risultati delle ricerche che possono essere fatte su di una persona su Google, Facebook, Youtube, Twitter, Instagram, Yahoo, Bing, Snapchat forniscono sufficienti dati per delineare la sua Identità Digitale, ovvero un profilo personologico affidabile, tanto quanto, se non di più di quello che potrebbe emergere se venissimo studiati nel mondo Off-Line.
Un dato particolarmente rilevante da prendere in considerazione è quello della Proiezione Sociale sul Web. La Proiezione Sociale si può definire come la tendenza spontanea ad aspettarsi delle analogie tra ciò che valutiamo in noi stessi e quello che osserviamo negli altri.
Considerando le nostre disposizioni, preferenze, valori, stati emotivi e giudizi come riferimenti mentali assoluti, le persone tendono a fare con modalità rapide e naturali delle previsioni, o inferenze, su come sono gli altri, su cosa hanno intenzione di fare e come potrebbero relazionarsi con noi. Più le altre persone vengono riconosciute come simili a noi, più grandemente la proiezione delle proprie caratteristiche sarà efficace nel definire noi stessi (2).
In particolare, la nostra tranquillità e spontaneità con la quale proiettiamo noi stessi sul Web tramite i Social Media, i Blog ed altre informazioni indirette estrapolabili dai Motori di Ricerca (come ci muoviamo nel mondo, che musica ci piace, che film ci piacciono, cosa leggiamo, etc.) ci rende addirittura più spontanei e meno perturbati da quello che potrebbe essere l’incontro con un osservatore psicologicamente competente nel Mondo Reale: in pratica l’ipotesi è che tutta la mole di dati che proiettiamo senza quasi accorgercene sulla rete potrebbe addirittura essere più rilevante, a fini conoscitivi della nostra personalità, di quella che emergerebbe da altri contesti più ufficiali come Test di Personalità, Colloqui di Lavoro o Indagini Psicologiche eseguite off-line (3).
In poche parole, chi siamo sul Web può comunicare, a chi sa interpretare adeguatamente le nostre manifestazioni digitali, chi siamo nel mondo reale, perlomeno in relazione a dei quesiti specifici (ad esempio “Potremmo essere dei Soci di lavoro affidabili?”).
Il Caso Studio di Elettra Miura Lamborghini (“EML”)
Perchè scegliere Elettra Miura Lamborghini (EML) per un’esercitazione di Profilazione Digitale di Personalità? Le ragioni sono varie: (1) E’ una nativa digitale, (2) utilizza tutti i media ed i canali disponibili sul web, (3) estremizza ed amplifica tutte le manifestazioni simboliche e di comportamento tipiche di individui di questa fascia di età, (4) mostra un’Identità Digitale particolarmente robusta e consistente alla quale corrisponde una “Proiezione Sociale” sul web variegata e completa.
Iniziamo da una rapida ricerca su Google del suo nome roboante, che rappresenta il contrario esatto del vago e generico “Mario Rossi” nazionale, un vero e proprio marchio di fabbrica:
Intanto è evidente come la giovane ereditiera della famiglia Lamborghini sia dotata, più che di un semplice nome, di un brand che la riassume in maniera molto esplicita e coerente, espressione di una volontà genitoriale che ha tenuto conto sia della tradizione, sia dell’innovazione.
La giovane e bellissima Elettra, nata a Bologna nel 1994, figlia dell’imprenditore Tonino Lamborghini, è la nipote mediaticamente più famosa di Ferruccio Lamborghini, fondatore della famosissima casa automobilistica italiana. Il suo secondo nome “Miura” è un esplicito omaggio al celebre modello di auto prodotto dalla azienda automobilistica tra il 1966 e il 1973.
Come paradigma delle sue manifestazioni mediatiche ci si può riferire all’apparizione agli MTV Awards del 2016, dove Elettra Miura Lamborghini ha colpito nel segno manifestandosi semplicemente e naturalmente per quello che è:
Più che le sue forme hyper-curvy, perfettamente aderenti alla New Wave dei canoni estetici che giustiziano spietatamente la tradizione anoressica/bulimica/ossessiva/fitness degli anni ’80 e ’90, è risultato vincente il suo porsi in maniera sfacciatamente disinvolta ed a metà tra una Marylin Monroe dark ed una liceale antisociale e ribelle ma che viene promossa con il massimo dei voti alla maturità. Un dipolo personologico estremizzato. Champagne e Nutella.
Iniziamo a sgomberare il campo da alcuni dubbi che potrebbero insorgere: Il web è fasullo? Tutto sul Web è manipolato? In particolar modo nel caso di una persona come EML?
Partendo dal presupposto psicoanalitico che non si può non comunicare qualche cosa di vero nonostante si finga, si estremizzi, si ometta o si manipoli, sono talmente numerose e variegate le informazioni sul web relative ad ognuno di noi che il termine “fasullo” perde di senso: in qualche maniera e secondo vari possibili livelli di interpretazione, la verità emerge sempre.
Un approccio psicodinamico all’Identità Digitale di EML non può essere liquidato con semplicità, in particolar modo se vogliamo approfondire la sua personalità senza averla mai incontrata. Di certo non è possibile conoscere una persona senza averla mai incontrata, ma la Profilazione Digitale di Personalità, può essere utile per fini più pratici e specifici.
In questo senso partiamo da una situazione reale, da un quesito concreto. Supponiamo di voler iniziare un progetto di Business di qualche genere e di essere alla ricerca di un partner. Al di la delle competenze specifiche che potrebbe avere, ci chiediamo: Elettra Miura Lamborghini potrebbe essere un socio affidabile da coinvolgere?
Un dato importante di Elettra Miura Lamborghini è la sua capacità di sfumare personale e privato nella vetrina personale del web, in lei si assiste alla caduta della Maschera Digitale con la sensazione che l’Identità Digitale divenga un vero e proprio Sé digitale: EML rende pubblici i suoi interessi e gusti, le sue amicizie, gli stati d’animo emergono nettamente dalle foto, così come i legami con il popolo della Rete, solo in apparenza snobbato e deriso dalle sue affermazioni shock (“non ho amici poveri”), e da ciò che lei fa professionalmente (definire costantemente ed alimentare in maniera coerente il suo Personal Brand). Per questo motivo la metafora più adatta per descrivere la sua presenza sul web non è tanto l’ormai vecchia espressione “memoria digitale” quanto il vero e proprio “Sé digitale”.
È quindi all’interno di queste nuove coordinate che deve muoversi e districarsi la giovane ereditiera di Casa Lamborghini, in quella sfida, antica e sempre attuale, che è la ricerca dell’identità. I video, le immagini, i pensieri riportati dai giornali: sono tutte annotazioni di varia misura e ispirazione, sempre riportate in presa diretta e di conseguenza caratterizzate da un tono di provvisorietà, e da uno stile per asciutto e provocatorio, quasi sempre brevissime, mai di ampio respiro. La loro importanza è, però, fondamentale, in quanto contengono un insieme di temi e spunti rilevanti che ci spiegano che:
- L’Identità Digitale di EML non è completamente pianificata, ma sottostà in ogni caso ad un Piano a lungo termine che è la definizione di un Brand Personale netto ed inequivocabile
- Ogni tentativo di impostare la propria presenza sul web con connotati fortemente seduttivi è, in ultima analisi, un tentativo di controllo dell’audience
- Una proiezione sul web di tipo ipersessualizzato riesce ad arrivare a segno con modalità paradosse
- I messaggi snob e chic sono fortemente stemperati da altrettanti messaggi non verbali “a misura di pubblico” che li ridimensionano e li ri-trascrivono
Torniamo quindi alla domanda paradigmatica di questo caso-studio: Elettra Miura Lamborghini potrebbe essere un socio affidabile?
Nella scelta di un collaboratore ognuno di noi porta una propria precisa modalità di relazione, uno “Schema”, un “Piano” ovvero un modello di come quella relazione sarà e di cosa ci aspettiamo da essa. E’ evidente, dunque, che ben più di un’ipotetica somiglianza “sociologica”, un criterio che ci guida nella scelta del nostro partner di lavoro, così come di un amico o di un compagno di vita è l’aderenza al nostro “schema” di relazione e la possibilità che quel soggetto ci fornisce di replicare quello schema.
Iniziamo quindi da un assioma: la “personalità percepita” è il tratto più importante di un candidato, prima ancora delle sue competenze, dato che le competenze possono sempre essere acquisite, mentre l’attitudine generale nella relazione con gli altri, no. In questo senso l’intelligenza sociale della candidata, cioè la sua capacità di gestire le relazioni, di comunicare e di lavorare bene con gli altri, nonostante le frasi shock, sono innegabili.
Il più grande problema nella valutazione di EML potrebbe essere il cosiddetto Effetto Alone. Questa distorsione del giudizio consiste nella tendenza ad attribuire ad una persona un giudizio prevalentemente positivo o negativo, nel momento in cui una sua caratteristica specifica (abbigliamento, stile di relazionarsi, tono della voce, prosodia), valutata istintivamenbte come positiva o negativa, ha guidato il nostro giudizio in maniera così forte da estendere quel particolare tratto ad altri attributi della persona influenzandone il giudizio complessivo.
Ricordiamoci anche due effetti particolarmente importanti quando si valuta una Identità Digitale, a questo punto definibile anche come “Sé digitale“, sulla rete: Effetto Primacy ed Effetto Recency.
L’effetto primacy avviene ogni volta che ci avviciniamo alle informazioni che compongono l’Identità Digitale di una persona per la prima volta: un giudizio tende ad essere formulato nelle prime 3 ricerche che attuiamo, e spesso lo stesso esaminatore ne è scarsamente consapevole e non riesce a riscrivere mentalmente la persona che ha davanti. Percepisce solo sensazioni piacevoli o spiacevoli nell’analisi delle ricerche.
L’effetto recency riguarda, all’opposto, la tendenza a ricordare solo la parte multimediale della proiezione sul web di una data persona, soprattutto quando le informazioni che emergono hanno effetto adittivo sulle informazioni più verbali (interviste, dichiarazioni, etc).
Elettra Miura Lamborghini si è quindi costruita, inconsapevolmente e con un’impulsività assolutamente benigna, un personaggio hyper-provocante del quale è possibile trovare tracce congruenti su tutti i media, sono tutti piccoli colpi di genio da psicologa delle relazioni sul web, tutte uscite con il titolo perfetto per stimolare il “click” del fruitore esplicitamente sedotto.
“Mai avuto amici poveri”
“Non so quante Lamborghini possiedo”
“Dormo con 42 diamanti sul corpo”
Dopo la sparata, tecnicamente perfetta, del film porno, ridimensiona fornendo solo immagini di lei da “casta” coniglietta di Playboy: l’ereditiera più digitalmente strategica che c’è, continua a far parlare di sé e del proprio tatuaggio che sembra un sfondo desktop, una grossa ed iper-realistica area di pelle di Leopardo.
Risposta: Si, Elettra Miura Lamborghini, nel caso avesse mai voglia di affrontare una partnership di qualche genere, potrebbe essere un’ottima socia.
#riccanza #lamborghini #testimonialdipapà #sborone #cavalli #supercar #richkids #richkidsofinstagram #bellagente
Bibliografia:
- 1. Frith, U., & Frith, C. D. (2003). Development and neurophysiology of mentalizing. Philosophical Transactions: Biological Sciences, 358, 459-473.
- Krueger, J. I. (2007). From social projection to social behavior. European Review of Social Psychology, 18, 1-35.
- Marsh, A. A. Kozak, M. N., Wegner, D. M., Reid, M. E., Yu, H. H., & Blair, R. J. R. (2010). The neural substrates of action identi cation. Social Cognitive & Affective Neuroscience, 5, 392-403
- Waytz, A., Gray, K., Epley, N., & Wegner, D. M. (2010). Causes and consequences of mind perception. Trends in Cognitive Sciences, 14, 383-388.
- Schön Donald A., “Il professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia della pratica professionale“, Dedalo, Bari, 1999
- Watzlawick P., Beavin J.H., Jackson D.D., “Pragmatica della comunicazione umana“, Astrolabio, Roma, 1967
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Davvero interessante! All-inizio ho pensato fosse una scemenza ma poi… Bello! Irriverente e radicale.
Follia pura, ma senz’altro creativa…. mi ha fatto ridere la bibliografia!!! La scelta del personaggio e’ quantomeno discutibile… In ogni caso mi ha fatto divertire!
PS
…ma perche’ non ti chiami più’ PSICONAUTA?! rendeva il blog più’ misterioso!