Ikigai è una parola giapponese il cui significato non esiste in nessun’altra lingua. Si può solo tradurre mediante un’espressione articolata: “Ragione di Vita“. Interessante vero?
Questa singola fantastica parola può fornire molti spunti sulla nostra personale “Ragione di Vita“, su come focalizzarsi su di essa per perseguirla al meglio e su cosa fare per trovarne una, nel caso ci accorgessimo di non averla mai avuta.
Questa parola è originaria delle isole di Okinawa, dove l’Ikigai viene inteso come “una ragione per svegliarsi al mattino” oppure “qualcosa per cui vivere” o ancora “una ragione per esistere”. Un significato particolarmente romantico di questa incredibile parola può essere quello che indica la persona per la quale si prova un profondo amore.
Secondo la cultura giapponese, ogni essere umano ha il proprio Ikigai, ma non tutti lo conoscono. Infatti per riuscire a scoprire qual’è la ragione della propria esistenza richiede un’intensa ricerca interiore.
Il concetto di Ikigai non è estraneo alla cultura occidentale ma la possibilità per un essere umano di poter identificare la propria ragione d’esistere è stata mitizzata negativamente e spesso considerata un obiettivo utopico e non realistico.
In realtà ci sono persone che sanno, o per meglio dire “sentono”, per cosa vivono. Un sogno, un’ambizione, la famiglia, i propri figli, un amore: in senso generale qualsiasi cosa può diventare Ikigai, a patto che sia autentica. D’altra parte in occidente sono molte le persone che possono ritrovarsi ad ogni età a non essere consapevoli, giorno dopo giorno, rispetto a quale possa essere la propria ragione di vita. Una cosa è certa: senza un senso personale della propria esistenza la vita può acquisire un gusto finto, e perdere di senso.
Quale conseguenza ha l’assenza di un Ikigai? Quando si è smarriti l’attenzione si dirige spontaneamente verso tutto quanto è oggettivamente sbagliato ed orribile nel mondo, ci si focalizza verso la polarità “negativa” dell’intero universo. Ci si perde nella polemica, nell’attenzione verso la felicità delle altre persone vista come ingiusta ed immeritata ed allo stesso modo si viene portati a pensare che la felicità degli altri corrisponda ad un torto nei nostri confronti.
In realtà assenza di consapevolezza del proprio Ikigai significa assenza del senso del meraviglioso, di passione e di desiderio.
La buona notizia è questa: ogni essere umano ha il suo Ikigai.
Infatti l’assenza di passione per la vita e l’attenzione costante alle polarità negative dell’esistenza non significano che non abbiamo un motivo per vivere, significa che lo abbiamo dimenticato. Abbiamo smarrito la consapevolezza di qual’è la ragione per la quale ci alziamo ogni mattina dal letto ed iniziamo a vivere.
Per prima cosa dobbiamo imparare dove andare a cercare il nostro Ikigai:
Quindi il nostro motivo d’esistere andrebbe cercato proprio in quell’area che risulta dalla sovrapposizione delle cose che amiamo, di quelle che facciamo bene, di quelle che possone essere fonte di guadagno (non solo economico) e di ciò di cui il mondo ha bisogno. Quali sono le tue passioni? Quali i tuoi punti di forza? Quali sono le tue vocazioni? Dall’unione di questi insiemi, ha origine il tuo Ikigai.
Il concetto è semplice, in realtà, e voglio riformularlo ancora: esso consiste nei quattro aspetti dell’esistenza, ovvero in ciò che si ama fare, in ciò che si può essere pagati per fare, in ciò di cui si è bravi (i nostri punti di forza) e in ciò di cui il mondo ha bisogno (passione, missione, professione, vocazione). Semplice, no?
Volete un esempio pratico? Mettiamo che si nutra la passione per la Musica e si padroneggi l’arte di saper suonare uno strumento: se tale passione costituisce la nostra professione, allora ci si sentirà, con buona probabilità appagati e lontani dall’esser concentrati sulle negatività del mondo e dell’esistenza. Ci si troverà nella felice e fortunata condizione di fare un lavoro che ci appagherebbe anche se lo facessimo senza esser pagati e che presenta anche un’utilità sociale, oltre che individuale, poiché l’arte rende il mondo un posto migliore.
In realtà tutto, potenzialmente, può rendere la vita degna di esser vissuta, basta non dimenticarsene e continuare a vivere all’intersezione delle nostre passioni, di ciò che può rendere il mondo un posto migliore e dei nostri punti di forza: un lavoro, una persona, un hobby, un’inclinazione o una semplice passione in modo tale che si consideri tale ragione preziosa sia per la propria vita che per quella altrui, cosicché il benessere individuale e quello collettivo possano coincidere.
Infine ricordate che l’Ikigai risiede in un punto di equilibrio tra i precedenti insiemi di caratteristiche: se l’attenzione è troppo rivolta all’aspetto lavorativo e quindi ai soldi l’Ikigai svanisce, così come potrà accadere se porremo poca attenzione a quali sono i nostri punti di forza privilegiando troppo le nostre passioni. Ikigai sta nel punto di equilibrio.
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Se non si trova uno scopo profondo da perseguire, resta sempre un vuoto, un insoddisfazione di fondo. Immagino che l’IKIGAI possa cambiare nel corso della vita, giusto?. Esistono esercizi, metodi che ci aiutano a trovarlo o a scoprire se ciò che pensiamo possa essere il nostro IKIGAI lo sia veramente? Grazie