Che cos’è la Sessualità?
La Sessualità è un fenomeno molto più complesso, nelle sue dimensioni psicologiche e biologiche, di quello che si credeva solo un centinaio di anni or sono. Per secoli la sessualità umana è stata circoscritta al solo utilizzo “meccanico” degli organi sessuali, relegata nell’oscurità, nei tabù, viene da pochi decenni affrontata secondo i criteri della ricerca scientifica, psicologica e sociale.
Al giorno d’oggi gli elementi che costituiscono la sessualità possono essere riassunti in questo schema:
Ci sono voluti molti secoli ed infinite discussioni scientifiche, mediche e filosofiche per creare questo semplice, e ovvio ai giorni nostri, schema, restando consapevoli che la sessualità resta indefinibile nella sua essenza profonda.
A livello sanitario abbiamo bisogno di definizioni pratiche, senz’altro riduttive, indispensabili per costruire la Sessuologia Clinica, ovvero la scienza dell’aiuto nella sofferenza sessuale: in questo senso la sessualità umana è stata scomposta nei 9 elementi riportati nella figura.
Questi 9 elementi, ovvero le loro alterazioni, costituiscono la struttura di ogni Disturbo Sessuale.
Desiderio, Eccitazione, Orgasmo, Piacere, Identità, Affetti, Relazione, Creazione ed Amore sono 9 entità necessarie alla sessualità e le loro alterazioni possono essere singole o combinate.
Prima degli anni ’70 tutti i disturbi sessuali erano sostanzialmente raggruppati sotto due termini principali: Impotenza per l’uomo e Frigidità per la donna. Ad esempio eiaculazione precoce e disfunzione erettile erano considerati come due aspetti dell’Impotenza maschile. I Disturbi dell’Identità sessuale e di genere e le parafilie erano piuttosto oggetto di studio della ciminologia.
Con gli studi di Masters e Johnson condotti a Saint Louis negli anni ’60, per la prima volta l’atto sessuale viene studiato in laboratorio e si scopre la natura bifasica della risposta sessuale, ovvero Eccitazione, dipendente dal sistema parasimpatico e caratterizzata da un vissuto di tensione e di carica energetica, e dall’Orgasmo, dipendente dal sistema simpatico, caratterizzato da un vissuto di scarica emozionale, di rilassamento e di svuotamento energetico.
Negli anni ’70, a New York, Kaplan sottolinea l’importanza del desiderio nella risposta sessuale. Dopo la profonda trasformazione culturale di quegli anni e la Summer of Love californiana, il desiderio non è più dato per scontato in un clima nel quale la creatività, l’abbattimento delle barriere sociali e culturali sono di per loro fonte di piacere.
Un ulteriore passo in avanti verso la concezione moderna della sessualità è stato compiuto dalla Scuola Sessuologica di Ginevra negli anni ’80 con la scoperta della circolarità di Desiderio-Eccitazione-Orgasmo e sul concetto di Piacere Sessuale, sganciato a quello più meccanico di orgasmo.
Sempre negli anni ’80 si svelano i misteri delle differenti identità sessuali e di genere con un movimento che da socio-culturale diventa poi di conferma scientifica.
Infine lo studio di Relazione, Creazione ed Amore hanno, con grande fatica, coinvolto filosofi, teologi e scienziati in un dibattito infinito che perdura tutt’oggi.
I Disturbi Sessuali
I Disturbi Sessuali, dei quali si occupa la Psichiatria e la Psicologia coordinate nell’area di studio della Sessuologia Clinica, vengono suddivisi in 6 gruppi:
- Disfunzioni Sessuali
- Parafilie
- Disturbi dell’Identità di Genere
- Disturbi dell’Affetti
- Disturbi della Relazione di Coppia
- Disturbi Narcisistici
Le Disfunzioni Sessuali
Le Disfunzioni sessuali sono caratterizzate da alterazioni di quattro dei precedenti elementi della sessualità, ovvero Desiderio, Eccitazione, Orgasmo, Piacere. Le disfunzioni più importanti e frequenti sono:
(1) Disturbo da Desiderio Sessuale Ipoattivo: una persistente o ricorrente carenza di fantasie sessuali che provocano un notevole disagio e/o difficoltà relazionale e nella gestione della sessualità.
(2) Disturbo da Avversione Sessuale: persistente o ricorrente estrema avversione ed evitamento di tutti o quasi tutti i contatti sessuali con il partner stabile od occasionale.
(3) Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile: persistente o ricorrente impossibilità di raggiungere o di mantenere un’adeguata eccitazione con lubrificazione fino al completamento dell’atto sessuale.
(4) Disturbo Maschile dell’Erezione: persistente o ricorrente impossibilità di raggiungere o di mantenere un’erezione adeguata fino al completamento dell’atto sessuale.
(5) Disturbo dell’Orgasmo Femminile/Maschile: persistente o ricorrente ritardo o assenza dell’orgasmo dopo una normale fase di eccitazione sessuale. Bisogna tenere conto, in questo senso di variabili come età, esperienza sessuale, adeguatezza della stimolazione sessuale ricevuta, localizzazione, intensità e durata.
(6) Eiaculazione Precoce: persistente o ricorrente eiaculazione a seguito di minima stimolazione sessuale, prima, durante o poco dopo la penetrazione e, in ogni caso, prima che il soggetto lo desideri.
(7) Dispareunia: persistente o ricorrente dolore genitale associato ai rapporti sessuali.
(8) Vaginismo: persistente o ricorrente spasmo involontario della muscolatura del terzo esterno della vagina, che interferisce con il rapporto sessuale rendendolo, alle volte, impossibile.
(9) Anafrodisia: un disturbo della percezione che è caratterizzato dalla perdita della qualità eccitatoria, ovvero del vissuto erotico, connesso all’atto sessuale che, in apparenza, rimane integro sul piano dell’osservazione oggettiva. In poche parole un soggetto riesce ad avere un rapporto sessuale completo ma non sperimenta un vissuto appagante.
(10) Sexual Adiction: una attività sessuale non libera ma caratterizzata dall’obbligo e dalla compulsione, una sorta di obbligo dal quale non si riesce a sottrarsi volontariamente. Da non confondere con il desiderio sessuale iperattivo.
(11) Disturbi Somatoformi: sono disturbi affini ai sintomi di conversione, ovvero sensazioni di anestesia o di dolore o di alterazione corporea localizzate ai genitali o connesse, in qualche modo, con l’atto sessuale.
Le Parafilie
In termini fenomenologici si possono distinguere le parafilie in due grandi gruppi: (1) Alterazioni dell’obiettivo sessuale, normalmente il coito e (2) Alterazioni dell’oggetto sessuale, che normalmente è la persona adulta del nostro sesso, meno frequentemente del sesso opposto.
Sul piano della psichiatria psicodinamica, ovvero psicoanalitica, le parafilie sarebbero il risultato di un “impasto pulsionale” perverso, ovvero ad un assoggettamento della cosiddetta “pulsione di vita” alla “pulsione di morte”, tale da rendere piacevole la distruttività; in questo senso possono anche essere definite come un espressione esclusiva e scissa di “pulsioni pregenitali” tipiche della sessualità infantile (orale, anale, fallica) non integrate rispetto alla genitalità adulta.
Potremmo dire che il denominatore comune delle parafilie è quello di essere attività sessuali non a scopo riproduttivo.
Le principali parafilie sono: Esibizionismo (piacere nel mostrare i propri genitali a soggetti inermi o indifesi), Feticismo (forma di eccitamento che necessita di oggetti inanimati come capi di abbigliamento, bambole, etc.), Frotteurismo (eccitamento durante lo strusciamento contro una persona non consenziente), Masochismo (eccitamento in presenza di sottomissione, violenze subite o costrizioni), Sadismo (una forma di eccitamento che deriva dal procurare violenza, costrizione o sottomissione ad altri), Pedofilia (eccitamento sessuale in risposta ad attività con bambini), Feticismo di Travestimento (utilizzo di travestimenti per ottenere l’eccitamento sessuale), Voyeurismo (eccitamento in risposta all’osservazione di soggetti nudi o in corso di attività sessuale), Zoofilia (eccitamento con pratiche sessuali rivolte agli animali), Clismafilia (eccitamento durante la pratica di clisteri anali), Urofilia e Coprofilia (eccitamento mediante l’utilizzo di urine o feci).
I Disturbi dell’Identità di Genere
L’identità di genere è una parte fondamentale del più generale concetto di Identità della Persona, ed ha a che vedere con molti piani: genetico, somatico, psicologico e sociale.
L’identità di genere ha molto a che vedere con la domanda: io mi sento un uomo o una donna? Non sempre la risposta a questa domanda è in sintonia con la nostra biologia, ovvero maschile o femminile, e di conseguenza si possono creare dei conflitti interni estremamente dolorosi e complessi.
Qualsiasi incertezza rispetto al proprio genere sessuale può causare sofferenza ad una persona, generando un disturbo dell’identità: nel caso del Transessualismo l’identità sessuale psicologica è opposta a quella biologica. Nel Transessualismo il soggetto si identifica fortemente con il sesso opposto e sente di vivere in un corpo le cui caratteristiche sessuali sono estranee.
Disturbi degli Affetti
Moltissime alterazioni delle emozioni interagiscono con la sessualità, in particolare l’incapacità di sviluppare tenerezza ed intimità influenzano sia la capacità a svolgere una adeguata attività sessuale, sia a percepire il vissuto erotico di tale attività. Questi problemi possono riguardare persone affette da condizioni psicotiche, borderline e altri disturbi di personalità.
Il principale disturbo affettivo correlato alla sessualità è l’Alexitimia, ovvero l’incapacità di vivere, percepire e riconoscere le proprie emozioni. Molte disfunzioni sessuali hanno alla base una condizione di alexitimia.
I Disturbi della Relazione di Coppia
Queste anomalie della funzione sessuale comprendono tutta la gamma dei problemi relazionali e delle conflittualità presenti all’interno della relazione di coppia; anche i sentimenti di inadeguatezza sessuale che ostacolano l’approccio con l’altro sesso possono farne parte.
Un esempio molto frequente è quello della Omosessualità Egodistonica, ovvero una condizione nella quale una persona vive una relazione eterosessuale ma ha frequenti fantasie e pulsioni omosessuali che lo angosciano e rischiano di minare una relazione di amore autentico e profondo.
I Disturbi Narcisistici
Sono un gruppo di disturbi di personalità molto frequenti nella nostra era che si possono definire una patologia specifica dell’Amore in generale. Sono presenti in molti disturbi mentali, magari non gravi, e sono espressione di un blocco dello sviluppo psicoaffettivo.
Secondo la teoria psicoanalitica freudiana il narcisismo patologico è diretta conseguenza di un imbrigliamento della libido su di un Sé non coeso, troppo fragile per riuscire ad investire su di una relazione amorosa adulta e responsabile. Leggete al riguardo un altro mio articolo sui Traditori Seriali.
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