Psicobiotica, Microbiota e Microbioma: Che cos’è la Psicobiotica?
L’enorme popolazione di batteri ed altri micro-organismi che popolano il nostro intestino (ma anche la nostra cute, i genitali ed il tratto respiratorio) prende il nome di Microbiota o di Microbioma, se ci si riferisce in particolare al patrimonio genetico di questi stessi micro-organismi.
Il Microbiota è una “massa vivente” che noi ospitiamo all’interno ed all’esterno del nostro corpo, che è in stretta comunicazione con gli altri organi, e che può subire modificazioni esogene ed endogene, positive e negative.
Avere un microbiota in buona salute, ovvero una flora batterica intestinale in equilibrio, non ha conseguenze esclusive sul tratto gastrointestinale, infatti moltissime ricerche hanno indicato che, in presenza di un microbiota compromesso, molti processi ed organi del nostro corpo tendono ad ammalarsi.
Il focus della nostra attenzione si rivolgerà al Sistema Nervoso Centrale, sebbene molti studi indichino connessioni profonde tra microbiota e apparato cardiovascolare, sistema immunitario, apparato respiratorio ed altro. In particolare si parlerà del concetto di Psicobiotici, ovvero di integrazione di batteri intestinali che possono avere delle azioni di equilibrio sulla nostra mente tramite meccanismi solo in parte conosciuti ma ben documentati da molti ricercatori e laboratori sparsi per il mondo.
Uno dei primi studi che ha identificato il link tra cervello ed intestino è stato quello di Gordon et al. del 1963, poi confermato da molti altri ricercatori (Baez e Gordon, 1971, Sudo et al. 2004, Crawford et al, 2009), che indica come lo sviluppo del Sistema Nervoso Centrale sia profondamente influenzato dall’assenza di microbiota, ovvero di flora intestinale, in particolari animali da esperimento con alterazioni dell’asse HPA ed alterazione della percezione degli stimoli dolorosi.
Le interazioni tra cervello ed intestino si declinano spesso in ambedue le direzioni con alterazioni che possono comportare alterazioni dell’umore (Rhee et al. 2009) (1).
Infine il microbiota sembra avere un ruolo di assoluto rilievo nel controllo di diverse molecole di segnale, come ad esempio il fattore neurotrofico cerebrale, la noradrenalina ed il trifptofano, in particolare nella corteccia e nel tronco encefalico; queste e molte altre osservazioni hanno permesso di ipotizzare un ruolo del microbiota umano, e di tutto il bagaglio genetico dei microorganismi che lo compongono, nella genesi dei disturbi d’ansia, dei disturbi dell’umore e di altre alterazioni psicopatologiche e neurologiche (2)(3)(4)(5)(6).
Flora Batterica Intestinale e Cervello: una comunicazione biochimica ancora sconosciuta
Molti articoli presenti in questo blog hanno illustrato quello che viene chiamato il Cervello Enterico ed il ruolo che la Psicobiotica sta iniziando ad occupare all’interno della psichiatria moderna. Ma come avviene questa comunicazione tra due organi, intestino e cervello, in apparenza, molto diversi e distanti?
Le vie di comunicazione tra microbiota intestinale e cervello avvengono attraverso un complesso sistema integrato di segnali neuronali, ormonali ed immunologici.
Il cervello può influenzare il Microbiota tramite modificazioni della motilità, della permeabilità e della secrezione intestinale, così come attraverso molecole di segnale rilasciate all’interno dell’intestino: ad esempio le cellule enterocromaffini (CE), che producono serotonina sotto controllo del sistema immunitario, sono importanti trasduttori bidirezionali che regolano la comunicazione tra intestino e Sistema Nervoso Centrale.
Allo stesso modo, ed in maniera speculare, modificazioni alimentari ed integrazione con miscele di probiotici hanno la capacità di influenzare, tramite modifiche del Microbioma, il nostro cervello tramite prodotti metabolici dei batteri (ac. butirrico, prodotti del triptofano, serotonina, ac.lattico e proprionico), tramite stimolazione retroattiva del nervo vago e modificazioni immunologiche.
Sempre più evidenze scientifiche indicano che alcune patologie psichiatriche, pur nella loro complessa genesi multifattoriale, abbiano connessioni profonde con eventi biochimici e molecolari che coinvolgono l’intero organismo, in particolare l’asse Cervello-Intestino-Microbiota di cui si ossupa la psicobiotica. Piccole o grandi anomalie di questo intreccio psicosomatico possono sfociare in anomalie patologiche o semplici disturbi che alterano la nostra possibilità di essere sereni (7).
Rimanendo nell’ambito dei disturbi depressivi, forse quelli più studiati dalla psicobiotica, vi sono numerose evidenze che indicano che nei soggetti depressi la flora batterica risulta modificata in senso patologico. Le conseguenze in campo clinico di queste acquisizioni sono già state studiate, sebbene con molti limiti, per cui si è potuto apprezzare che la somministrazione di alcuni ceppi probiotici quali il L. Rhamnosus, B. Infantis e il B. Longum sono in grado di alleviare la sofferenza nei soggetti depressi migliorando il tono dell’umore tramite il controllo di alcuni parametri immunologici che migliorano l’infiammazione, secondo le moderne teorie sulla genesi della depressione.
Ovviamente la psicobiotica non studia solo l’integrazione di specifici ceppi batterici probiotici, chiamati psicobiotici. In realtà un’aspetto molto importante è lo studio di tutte quelle abitudini di vita e di orientamenti nell’alimentazione che favoriscono la buona salute del nostro Microbioma. In questo senso Psicobiotica, Psiconutrizione e Nutraceutica, nel campo delle neuroscienze, tendono a fondersi e ad integrarsi in una nuova disciplina che potrebbe essere, in ultima analisi, un nuovo modo di affrontare la patologia psichiatrica ed il disagio psichico in generale.
Per chi desidera approfondire le attuali conoscenze sui rapporti tra microbioma, “secondo cervello” enterico ed i disturbi psichiatrici come ansia, depressione, schizofrenia ed autismo, consiglio di leggere “Psicobiotica: un nuovo modo di intendere il rapporto tra la mente ed il corpo“. Acquistatelo al miglior prezzo su Amazon.it:
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Bibliografia:
- Rhee SH, Pothoulakis C, Mayer EA. Principles and clinical implications of the brain-gut-enteric microbiota axis. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2009 May;6(5):306-14. doi: 10.1038/nrgastro.2009.35. Review. PubMed PMID: 19404271;PubMed Central PMCID: PMC3817714.
- Bercik P, Denou E, Collins J, Jackson W, Lu J, Jury J, Deng Y, Blennerhassett P, Macri J, McCoy KD, Verdu EF, Collins SM. The intestinal microbiota affect central levels of brain-derived neurotropic factor and behavior in mice. Gastroenterology. 2011 Aug;141(2):599-609, 609.e1-3. doi:10.1053/j.gastro.2011.04.052. Epub 2011 Apr 30. PubMed PMID: 21683077.
- Collins SM, Bercik P. The relationship between intestinal microbiota and the central nervous system in normal gastrointestinal function and disease. Gastroenterology. 2009 May;136(6):2003-14. doi: 10.1053/j.gastro.2009.01.075. Epub 2009 May 7. Review. PubMed PMID: 19457424.
- Bailey MT, Dowd SE, Galley JD, Hufnagle AR, Allen RG, Lyte M. Exposure to a social stressor alters the structure of the intestinal microbiota: implications for stressor-induced immunomodulation. Brain Behav Immun. 2011 Mar;25(3):397-407.doi: 10.1016/j.bbi.2010.10.023. Epub 2010 Oct 30. PubMed PMID: 21040780; PubMed Central PMCID: PMC3039072.
- Diaz Heijtz R, Wang S, Anuar F, Qian Y, Björkholm B, Samuelsson A, Hibberd ML, Forssberg H, Pettersson S. Normal gut microbiota modulates brain development and behavior. Proc Natl Acad Sci U S A. 2011 Feb 15;108(7):3047-52. doi: 10.1073/pnas.1010529108. Epub 2011 Jan 31. PubMed PMID: 21282636; PubMed Central PMCID: PMC3041077.
- Kaper JB, Sperandio V. Bacterial cell-to-cell signaling in the gastrointestinal tract. Infect Immun. 2005 Jun;73(6):3197-209. Review. PubMed PMID: 15908344; PubMed Central PMCID: PMC1111840.
- Park AJ, Collins J, Blennerhassett PA, Ghia JE, Verdu EF, Bercik P, Collins SM. Altered colonic function and microbiota profile in a mouse model of chronic depression. Neurogastroenterol Motil. 2013 Sep;25(9):733-e575. doi: 10.1111/nmo.12153. Epub 2013 Jun 17. PubMed PMID: 23773726; PubMed Central PMCID: PMC3912902.
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