L’idea che i Social Network siano una risorsa comunicativa e di condivisione solo per gli adolescenti o i giovani adulti è decisamente desueta e, di fatto, sbagliata. Chiunque porti attenzione ai nuovi trend in ambito tecnologico si sta rendendo conto che ad utilizzare Facebook & Co. sono in buona parte utenti che si potrebbero definire “maturi” o addirittura anziani. E questa tendenza è, inevitabilmente, destinata a crescere con l’invecchiamento degli utenti attuali.
Per non parlare poi della diffusione degli smartphone in questa stessa fascia di età con il parallelo sviluppo delle competenze tecniche per un loro utilizzo evoluto.
La domanda, sempre più attuale, è: quali saranno le conseguenze di una terza età fondata su di una comunicazione tecnologica e “social”?
Migliorare la Qualità di Vita degli anziani con i Social Media
Se molte persone continuano a pensare che i social media siano il dominio esclusivo delle nuove generazioni, evidentemente non portano molta attenzione ai dati che vengono raccolti su questo argomento: secondo il Pew Research Center, l’uso di Internet per fare ricerche, Social Media e consultare le News tra gli ultra-sessantenni in USA nel 2017 riguarda il 42% di questa popolazione, mentre sale all’85% se consideriamo la fascia più ricca di questo gruppo (+$75k). Tra le persone anziane negli USA, dai 65 anni in avanti, l’utilizzo quotidiano dei Social Network (Facebook, Twitter, Instagram e Whatsup) è del 34% circa, sempre considerando i dati del 2017, che sale al 57% se consideriamo nuovamente la fascia più ricca di questo gruppo (+$75k).
La diffusione delle moderne tecnologie digitali, in particolare quelle connesse agli smartphone, è notevolmente in crescita tra le persone con più di 65 anni, nel corso degli ultimi anni, come mostrano i dati del Pew Research Center:
Gli studi, relativi agli USA ma che si possono estendere facilmente a gran parte dei paesi europei, dimostrano che il web è diventato un importante portale per ridurre l’isolamento, la solitudine e altre condizioni di “ritiro” per le persone anziane. In particolare l’utilizzo di internet tramite gli smartphone nella fascia tra 65 e 70 anni riguarda l’82% di questa popolazione che, parallelamente, afferma che le nuove tecnologie hanno un impatto positivo sulla loro esistenza (60% di questo campione) e su quella delle altre persone nel Mondo.
Generalmente gli anziani enfatizzano gli aspetti informativi ed educativi del web, affermando di usarlo in modo enciclopedico per visitare i siti governativi o per affrontare problemi di salute e finanziari. Nonostante ciò, molti di questi anziani stanno anche mostrando sempre più interesse verso le potenzialità di comunicazione dei social media affermando che le possibilità di continuare le relazioni instaurate sul web nel dominio digitale rappresenta una “porta” verso il mondo esterno utile ed interessante mentre, per ragioni contingenti di disabilità e salute, l’esistenza diventa sempre più casalinga.
Molti ultra-sessantacinquenni hanno scoperto che Skype o Facetime sono essenzili per avere relazioni migliori e più appaganti con figli e nipoti che, sempre più di frequente, si sono spostati verso luoghi lontani per lavoro, e allo stesso modo Facebook è uno strumento che, se usato in maniera appropriata, risulta essere sicuro ed efficace per superare la passività della televisione e tentare di rimanere al centro di discussioni politiche, di costume o scambi culturali in maniera dinamica e coinvolgente.
Mentre gli utenti più giovani usano i social media in modo disinibito e, spesso, superficiale, gli anziani, che sembrano essere più sensibili ai problemi della privacy, lo usano per connettersi con persone che la pensano allo stesso modo e che hanno conosciuto prima nel “mondo reale”; in particolare gli ultra-sessantacinquenni riferiscono che la difficoltà di reperire informazioni affidabili circa il modo di gestire in maniera “sicura” i social media è una barriera ad un loro ulteriore più intenso utilizzo. Per questa ragione Facebook, molto attenta a questa potenziale nuova ed importante fetta di utenti, sta compiendo grossi sforzi per gestire la diffidenza degli utenti non più giovani, e per migliorare e rendere più sicure le vie di accesso degli anziani a Facebook.
Le tematiche relative ai problemi di salute e la gestione della solitudine sono senza dubbio le vie principali d’ingresso degli anziani sul web: avviare gruppi di discussione su questioni di economia sanitaria, di gestione di sintomi depressivi, la demenza ed il diabete, e infine la sensazione entusiasmante che tutti possono dare e ricevere sostegno nel comfort e nella comodità della propria casa.
Questo nuovo e, probabilmente, fondamentale trend del futuro sta generando interesse tra medici, assistenti sociali e altri professionisti della salute che stanno sempre più dedicandosi a creare pagine di social media e business online per approfittare di questa nicchia di clienti e pazienti, in grande e costante crescita.
Uno studio attuato in UK ha dimostrato che Internet è diventato un modo importante per esercitare la mente degli ultra-sessantacinquenni: quando gli anziani sono addestrati all’uso dei social media, di Skype e della posta elettronica, sembrano esprimere un miglior rendimento cognitivo e migliorano la gestione della loro salute in generale.
Superare la solitudine sembra essere molto più semplice attraverso Internet ed i social media, a patto che si possano integrare queste nuove risorse in un contesto di vita supportivo. Man mano che sempre più persone invecchia e aumenta il tempo che viene trascorso a casa, Internet diventa sempre più importante come supporto e strumento educativo: senza dubbio la tecnologia ha notevolmente migliorato il potenziale degli anziani che si sentono isolati e soli.
Alcune considerazioni finali… Sino a qualche anno fa, la popolazione degli anziani sembrava necessitare di notevole assistenza rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie. Le lezioni di informatica nei centri per anziani, sebbene ancora piuttosto popolari, sono in notevole diminuzione negli USA. Lezioni basate sul web e sulle piattaforme di social media come Facebook sono diventate sempre più comuni a dimostrazione che il processo di digitalizzazione della terza età è ormai in corso e si sta auto-determinando.
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