La nutraceutica è una scienza medica moderna, in grossa crescita ed estremamente promettente per molte patologie. Se non sapete che cos’è vi consiglio di partire da questo mio articolo. oppure da questa pagina di wikipedia.
La nutraceutica applicata alla psichiatria, quella che modernamente si definisce psiconutraceutica, è un argomento trattato abbastanza di frequente su questo blog.
In questo articolo vorrei affrontare nello specifico le più attuali e studiate applicazioni di alcuni nutraceutici nei fenomeni patologici tipici della depressione.
La Nutraceutica da sola può essere sufficiente?
Vorrei subito essere chiaro rispetto alla questione che, ad oggi, non ci sono indicazioni o linee guida basate su evidenze scientifiche che indichino che le terapie nutraceutiche da sole possano essere sufficienti per il trattamento del disturbo depressivo maggiore. D’altra parte una mole sempre più corposa di studi indicano come l’integrazione con alcuni nutraceutici possa essere di giovamento nel trattamento di:
- Inadeguate risposte di alcuni pazienti agli antidepressivi classici (SSRI, SNRI, TC, etc.)
- Possibilità di ridurre il tempo di latenza nella risposta clinica con gli antidepressivi tradizionali (spesso tra le 4 e le 8 settimane)
Infine può capitare di dover approcciare richieste specifiche di alcuni pazienti che non gradiscono l’utilizzo dei classici psicofarmaci e che esplicitamente richiedano delle alternative nutraceutiche: in questi casi io credo che sia corretto informare con chiarezza le persone sulle migliori linee guida basate sulle evidenze scientifiche e poi valutare insieme quali soluzioni nutraceutiche, con i loro limiti se usate da sole, possano essere le migliori.
In ogni caso le possibilità offerte dalla nutraceutica come adiuvante alle soluzioni antidepressive della psicofarmacologia sono connesse ad almeno due aree di intervento:
- Miglioramento della Neurotrasmissione: utilizzo dell’acido folio, del SAMe e dell’N-Acetilcisteina
- Riduzione dello Stress Ossidativo e dell’Infiammazione: utilizzo degli Acidi Grassi Omega-3, N-Acetilcisteina e Probiotici
Gli interventi nutraceutici attuati in queste due aree sono sostenuti da numerosi studi clinici e da autori di rilievo (ad esempio Stephen M. Stahl) e rappresentano degli spunti di discussione clinica tra specialisti molto attuali anche se, in parte, controversi. Allo stesso modo dei nutraceutici ci sono alcune indicazioni alimentari che sono state studiate come essere interventi protettivi e favorenti il miglioramento dei sintomi depressivi come scritto in questo precedente articolo.
Bibliografia:
- Stahl S.M. L-Methyofolate: a vitamin for your monoamines J Clin Psychiatry. 2008 Sep.
- Stahl S.M. Novel Therapeutics for Depression: L-Methyfolate as a Trimonoamine Modulator and Antidepressant-Augmenting Agent CNS Spectr Vol 12 N.10 October 2007
- Papakostas GI, Cassiello CF, Iovieno N Folates and S-adenosylmethionine for major depressive disorder. Can J Psychiatry. 2012 Jul;57(7):406-13.
- Anup Sharma et al. S-Adenosylmethionine (SAMe) for Neuropsychiatric Disorders: a clinician-oriented review of research J Clin Psychiatry 78:6, June 2017
- Mischoulon M., Fava M. Role of S-adenosyl-L-METHIONINE in the treatment of depression: a review of the evidence Am J Clin Nutr 2002
- Brisa S et al. N-Acetylcysteine in Depressive Symptoms and Functionality: a systematic review and meta-analysis J Clin Psychiatry 77:4 April 2016
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