Dal 2007 in poi il Mondo è cambiato…
Nel 2007 la Apple ha messo in commercio il primo vero smartphone della storia che ha dato inizio alla vera rivoluzione digitale della nostra Società.
In questi ultimi anni quello che è accaduto è che quasi ogni persona del pianeta, per lo meno nel Mondo Occidentale, possiede uno smartphone con il quale trascorre giorno e notte; ad oggi lo smartphone è la più importante periferica che possediamo per almeno 3 ragioni:
- Senza smartphone non riusciamo più a stare, come una sorta di dipendenza. Non voglio fare paragoni allarmistici con una droga, ma forse qualche similarità c’é.
- Ogni attività della nostra vita si sta legando in maniera indissolubile allo smartphone ad al web (banche, sanità, contatti umani, lavoro, svago, sessualità…).
- Lo smartphone fornisce a tutti una specia di Superpotere: con uno smartphone in mano tutti hanno la sensazione di “sapere le cose” sia che si tratti di news, di metereologia, di mappe o di semplice cultura generale.
Davvero incredibile che in poco più di 10 anni le cose siano cambiate così tanto, vero?
Ormai con lo smartphone ci viviamo, ci dormiamo, lo guardiamo mentre camminiamo, mentre guidiamo l’automobile(!!!), mentre lavoriamo, mentre stiamo con chi ci vuole bene, in vacanza, in ospedale, sul treno, in metro, in aereo, in bagno…
Quello che sta accadendo, e tutti in cuor nostro lo sappiamo, è che la nostra attenzione verso il mondo intorno a noi sta lentamente diminuendo dato che questa periferica catalizza in maniera quasi completa due dei nostri sensi più importanti: vista ed udito.
Quali potrebbero essere le conseguenze sociali di una costante distrazione di massa? Iniziamo a parlare di dati (fonte http://www.pewresearch.org 2015-2016-2017):
- Il 75% delle persone nel mondo occidentale (Europa e USA) possiedono uno Smartphone, una periferica (PC o tablet) connessa ad internet in generale é posseduta dall’84% delle persone, e le unità famigliari con almeno una periferica connessa ad internet ammontano al 91%.
- Il 59% delle persone che hanno uno smartphone lo utilizzano per fare shopping online con regolarità (il dato è in rapida crescita); il 48% usano llo smartphone durante lo shopping nel mondo reale per controllare e raffrontare i prezzi
- Nel mondo occidentale, e ancora di più nei mercati emergenti (Africa, Medio-Oriente), lo smartphone è la via d’accesso privilegiata al web: per il 68% delle persone rappresenta l’unica periferica connessa alla rete.
- Per il 78% delle persone usare lo smartphone è l’attività principale quando si cammina, si utilizzano mezzi pubblici e si attende in coda.
- Più del 50% delle persone che possiedono uno smartphone affermano che “non riuscirebbero a vivere senza lo smartphone”.
- YouTube è utilizzato con regolarità dal 73% delle persone con uno smartphone, mentre Facebook dal 68%.
- 88% delle persone, nel mondo occidentale, tra i 18 ed i 30 anni utilizzano quasi tutti i social media disponibili; circa i 3/4 di queste persone consultano i social media più di una volta al giorno.
Sono diverse le ricerche, sebbene sia un campo di studio ancora da implementare, che indicano come molto evidenti le connessioni tra le modalità attuali di utilizzo degli smartphone e disturbi del sonno, problematiche di apprendimento, minor rendimento lavorativo e disturbi dell’attenzione.
In particolare la questione su come la combinazione tra smartphone e social media stia influenzando la nostra capacità di focalizzare e mantenere l’attenzione rappresenta un campo di ricerca emergente per le conseguenze potenzialmente molto dannose sulla popolazione. Sembra infatti evidente che una percentuale molto alta di chi utilizza gli smartphone abbia evidenti difficoltà a dividere in maniera efficiente la propria attenzione tra periferica e mondo reale.
Distratti vs Concentrati
Non sono poche le persone che iniziano a chiedersi quali conseguenze sociali avrà il fatto che una parte piuttosto rilevante della popolazione sarà affetta da un reale deficit dell’attenzione, ovvero di un concreto danno cognitivo.
Quello che potrebbe accadere in un futuro molto prossimo sarà la suddivisione della popolazione mondiale in due grandi gruppi contrapposti. Immagino, da una parte, il grande gruppo delle persone distratte, che saranno assimilabili a dei paria, dei reietti che non saranno in grado, in estrema sintesi, di fare nulla della loro vita. Gli antagonisti dei “distratti” sarà un’élite ristretta di individui concentrati ed altamente performanti, destinati a dominare.
Le persone “distratte” potrebbero sperimentare dei problemi esistenziali veri e propri. Quali? Eccovi qualche esempio:
- Maggiore possibilità, in particolare con l’avanzamento dell’età, di sviluppare traumi fisici ed incidenti connessi a distrazione, in casa e nell’ambiente esterno.
- Minor rendimento lavorativo, perdita del lavoro.
- Minore attenzione nell’educazione dei figli.
- Compromissione delle relazioni interpersonali sia di tipo affettivo che nelle amicizie con perdita di attenzione al mondo reale.
- Ritiro e coartazione relazionale.
Tutto ciò è destinato a peggiorare per una ragione molto semplice: la nostra attenzione è la più importante merce di scambi del nuovo millennio. Chiunque faccia business negli anni 2000 punta ad assicurarsi una fetta della nostra attenzione per un qualche fine connesso al marketing. D’altra parte nessuno si rende conto che la perdita di attenzione al mondo reale ha un prezzo, sul piano esistenziale, molto elevato.
Questa specie di “profezia” di un Mondo diviso in due gruppi, i distratti ed i concentrati, a ben vedere si sta già iniziando a realizzare ed è probabile che sia indispensabile una maggior consapevolezza del problema e, conseguentemente, lo sviluppo di una strategia per farvi fronte.
Le conseguenze di una contrapposizione tra persone distratte (che hanno perso il controllo del web, dei social media e del loro smartphone) e persone concentrate (che riescono ad utilizzare in maniera razionale e controllata le risorse dell’era del digital) potrebbe avere come conseguenza una prevaricazione di classe di nuovo tipo, basata sulla possibilità di utilizzare al pieno le capacità cognitive nel quotidiano confronto con la realtà.
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