Sapete che cosa fanno tutti i pazienti prima di venire a farsi visitare da un Medico? Cercano quel determinato dottore su Google. E sapete cosa fanno, quegli stessi pazienti, una volta che il medico farà loro una diagnosi e prescriverà loro delle medicine? Cercheranno tutto su Google per cercare una conferma.
Possiamo girare intorno a questa realtà quanto vogliamo, ma noi medici non possiamo più pensare di mantenere la nostra posizione professionale al di fuori del web e dei social media. La ragione ragione è semplice: un medico che non ha una presenza trasparente, adeguata e di valore sul web insospettisce i pazienti ed i colleghi, per lo meno tutti coloro che hanno meno di 50 anni.
Ma d’altra parte lo sapevamo, quando abbiamo scelto di diventare medici, che la nostra professione di sanitari ci avrebbe imposto di coltivare relazioni con pazienti, colleghi e mezzi di informazione in maniera intensiva e, negli anni 2000, queste relazioni si creano e si fortificano o, al contrario, si distruggono in gran parte sul web.
Il Medico sul Web e sui Social Media
Partendo, quindi, dal presupposto che un medico che non è presente sul web genera perplessità ed è sospetto negli anni 2000, la cosa che più frequentemente i medici fanno è quella di far gestire ad altri le proprie informazioni che pazienti e colleghi trovano su di noi. Questo, a mio parere, è assolutamente sbagliato.
Se un medico non fa nulla per gestire la propria presenza sul web, non sarà improbabile riuscire a trovarlo nelle “pieghe” di internet per varie ragioni:
- Il sito della ASL, dell’Ospedale o della Clinica per cui lavora vorrà pubblicare quanto meno il suo nome, la sua qualifica ed un curriculum vitae per spiegare alla popolazione con chi avrà a che fare se sceglierà di usufruire dei servizi sanitari prpoposti
- l’Ordine dei Medici della zona è obbligato a pubblicare titoli e qualifiche per generare fiducia che la persona in oggetto sia proprio un medico
- Molti servizi online automatici di aziende genereranno dei generici contenuti per attirare l’attenzione dello specialista sulla possibilità di far gestire la propria presenza online da loro
- Sui Social Media, molto probabilmente, il medico in questione sarà presente per ragioni personali
- Il nome di un medico che ha firmato delle pubblicazioni scientifiche è presente sul web grazie alle versioni online delle riviste su cui si ritrova l’articolo prodotto
- Giornali locali e nazionali potranno aver riportato il suo nome in relazione ad eventi di cronaca, manifestazioni o altre occasioni mondane
La premessa che vorrei che fosse chiara e che nessun medico, probabilmente, desidera affidare ad altri il modo con cui le altre persone lo percepiscono come professionista. Partendo dal fatto che la nostra reputazione, in questa nuova era digitale, è rappresentata da quello che le persone trovano al nostro riguardo sul web, ritengo che sia di fondamentale importanza per un medico presidiare e gestire le proprie informazioni e la propria immagine, evitando che altre persone lo facciano al nostro posto e senza interpellarci.
Indipendentemente dalla specialità di un medico, una strategia adeguata di branding sul web e sui social media, gli consente di mantenere un considerevole controllo sul modo in cui i pazienti ed i colleghi lo percepiscono ed interagiscono con la sua identità professionale, generando possibilità di carriera e di business.
Nell’era digitale, il posto più importante nel quale un professionista dovrà concentrare i propri sforzi comunicativi, di posizionamento e di branding è online: è proprio sul web che il medico ha l’opportunità di rafforzare le sue più importanti caratteristiche professionali, ovvero la capacità di generare fiducia e la possibilità di farsi percepire come un esperto nella sua specifica materia.
Il Medico deve essere anche un Influencer ed un Opinion Leader
La capacità di influenzare le opinioni della popolazione, in misura più o meno elevata, è una delle caratteristiche di ogni professionista della sanità. Dando per scontato che siano presenti le qualità professionali e di competenza, non è possibile prescindere dal fatto che queste caratteristiche siano anche comunicate efficacemente alla popolazione, pazienti e colleghi in primis. Comunicare online permette al medico di distinguersi dalla concorrenza e di identificarsi come professionista e persona a se stante.
In ogni disciplina, i professionisti della sanità sono, per cosí dire, automaticamente riconosciuti come esperti dalle persone che vengono a loro per un consulto. Ma questa fiducia, che un tempo era data per scontata, al giorno d’oggi è solo apparente.
Il titolo di esperti, nell’era di Google e di Wikipedia, va in qualche modo guadagnato “sul campo”.
L’opinione pubblica, nel corso degli ultimi anni, non è più propensa a dare fiducia ai medici in maniera automatica per varie ragioni:
- Gli scandali che hanno colpito Ospedali ed Università, diminuendo il rispetto per la classe medica
- La diffusione di notizie su raccomandazioni inopportune, nepotismo e privilegi della classe medica
- La consapevolezza che la maggior parte delle pubblicazioni scientifiche fatte da molti medici sono o sponsorizzate da aziende farmaceutiche, oppure di oggettivo scarso valore scientifico
- Il dato di fatto che non è poi così difficile riuscire a laurearsi in medicina ed essere abilitati ad esercitare la professione
In questo scenario un pochino deprimente, quali possono essere le possibilità per un professionista della Salute per acquisire fiducia e lustro? Probabilmente l’unica soluzione è quella di riuscire a documentare sul web, giorno per giorno, in maniera trasparente ed efficace, la nostra storia personale. Comunicando efficacemente e producendo contenuti di valore ed informativi da fornire alle persone gratuitamente, abbiamo la possibilità di farci conoscere ed apprezzare come persone esperte nella nostra materia e di generare fiducia in una popolazione che ne ha sempre di meno nei confronti della classe medica.
Inoltre avremo anche la possibilità di competere con Dr. Google e di fornire umanità ad una medicina che rischia di diventare spersonalizzata e basata sul “fai da te”.
In questo senso il web permette ad ogni medico, a seconda del suo reale valore e delle sue capacità comunicative, di acquisire una più o meno forte identità di Influencer e di Opinion Leader per poter contribuire efficacemente al dibattito sui temi della salute pubblica.
Un esempio molto pratico di quello che sto dicendo è quello di Roberto Burioni, medico del San Raffaele di Milano, il quale ha ottenuto lustro e visibilità grazie al grande risalto che il suo profilo Facebook ha riscosso nei mesi scorsi, durante la battaglia ideologica e politica sull’obbligatorietà delle vaccinazioni.
Il Dr. Burtioni è riuscito, grazie ad una comunicazione efficace ed onesta, a diventare un credibilissimo brand ambassador della causa che ha sposato.
Su quali Social Media deve essere Presente un Medico? E in che modo? Ed il Blog?
Quali sono i migliori Social Media sui quali fortificare la nostra immagine professionale? Probabilmente la risposta è: LinkedIn, Facebook e YouTube. Un medico su LinkedIn rafforza il legame con i colleghi, su Facebook quello con i pazienti e l’opinione pubblica e su YouTube ha la possibilità di mettere in atto la più importante forma di comunicazione degli anni 2000, ovvero il video.
Inoltre la presenza sul web di un medico non può prescindere dalla gestione di un proprio sito web che abbia le caratteristiche di un blog, ovvero di una propria personale rivista online sulla quale pubblicare contenuti di valore che siano d’aiuto ai pazienti, che forniscano spunti di riflessione ai colleghi e che ci inseriscano nel dibattito pubblico sulla Sanità.
Quando un medico inizia ad essere presente attivamente sui social media e su di un blog riesce a raggiungere moltissime persone, che verranno a conoscenza della sua persona, delle sue competenze e delle sue idee. Ad esempio, alla data di pubblicazione di questo post, con il mio blog e con la mia presenza sui social media (linkedin, facebook e youtube) raggiungo una media di circa 75.000 persone al mese. A questo dato corrisponde una grossa interazione delle persone con i miei contenuti e, di conseguenza, un progressivo rafforzamento del mio brand personale.
Questo risultato personale è stato costruito nell’arco di circa un anno e mezzo con ripercussioni assolutamente positive sul piano professionale in termini di credibilità, fiducia generata, autorevolezza e prospettive di lavoro.
Lasciatemi anche dire che tutto questo lavoro che ho fatto sul web mi ha anche permesso di acquisire competenze trasversali nuove come la possibilità di imparare nuove tecniche di comunicazione, scrivere in maniera più efficace, produrre contenuti video, migliorare la mia capacitá di parlare in pubblico, studiare argomenti nuovi, conoscere tecniche di marketing.
Inoltre vi consiglio di valutare il fatto che i medici esperti a posizionarsi professionalmente sul web dimostrano come la forza di un singolo professionista, con un forte personal brand, possa essere incredibilmente maggiore rispetto alla comunicazione di carattere istituzionale, spersonalizzata e priva di narrazione.
Ma veniamo ad un punto molto importante…
Solitamente, quando discuto con un collega per la prima volta di questa prospettiva di comunicare sul web per costruire il proprio brand, l’obiezione che ricevo è: ma come faccio a trovare il tempo per fare tutto questo? A questa domanda io rispondo: come fai a trovare il tempo per formarti e continuare a studiare? Perché questo è il punto…
Il Medico e la produzione di contenuti personali e di valore
Infatti, gestire il proprio personal branding online tramite la generazione di contenuti e la loro successiva diffusione sul proprio blog e sui social media, è probabilmente il modo migliore di attuare la tanto decantata formazione continua in medicina di cui tutti parlano ma che pochi fanno.
Ovviamente intendo studiare sui libri ed aggiornarsi realmente in maniera professionalmente rilevante, al contrario di andare a sonnecchiare a qualche convegno ECM nell’attesa di ingurgitare cibo al buffet. Se siete dei medici sapete a cosa mi riferisco.
Quando una persona produce contenuti rivolti ai pazienti, ai colleghi o al dibattito pubblico su tematiche sanitarie, è obbligato ad aggiornare o a ripassare seriamente le proprie conoscenze mediche, e tutto ciò avviene sotto gli occhi di tutti, poichè il risultato sarà diffuso sul proprio blog e sui social media.
Quindi mentre un medico studia, ha la possibilità di riportare il frutto della propria attività di formazione per iscritto sul proprio blog, in forma di video o di podcast e, magari in forma riassunta e semplificata sui social media. Questa attività, che non richiederà poi cosí tanto tempo una volta preso il giro, potrà essere utile per rafforzare i temi studiati o approfonditi, permetterà di generare uno scambio con i colleghi, potrà essere usata dai pazienti come fonte di informazioni autorevoli e “firmate” da un vero medico (e non da google…) e rafforzerà il nostro personal brand in maniera molto efficace.
Devo essere molto franco, la mia attività di blogger e di divulgatore di temi inerenti la psichiatria e le neuroscienze mi ha permesso di crescere molto sul piano professionale e di conscere molti aspetti della mia professione che mai avrei potuto approfondire in altro modo.
Inoltre lo scambio e l’interazione online con pazienti e colleghi ha permesso di generare una rete molto intensa di relazioni, di sicuro molto autentica ed appagante. Nessuna controindicazione, devo dire, è mai emersa da questa mia attività ad oggi, per cui non posso che proporla ai miei colleghi in maniera entusiastica e fiduciosa.
Se volete approfondire l’argomento, a me molto caro, della comunicazione sul web delle tematiche sanitarie vi voglio consigliare anche altri miei articoli presenti su questo mio blog:
- Content Marketing in Medicina e Sanità
- Raccontare la Salute sul Web: strategie digitali in Medicina e Benessere
- La Psichiatria che non sa comunicare con la Gente
Per approfondire l’argomento del personal branding del medico non ci sono libri specifici al momento, personalmente vi consiglio di leggere il libro di un vero esperto “generico” di personal branding, Riccardo Scandellari, con il suo bellissimo libro Rock’N’Blog: Diventa una Rockstar della Comunicazione Digitale:
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