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Valerio Rosso

Psichiatria, Salute Mentale e Neuroscienze

A quando una normativa per le visite mediche on line?

02/07/2018 da Valerio Rosso 2 commenti

In Italia la possibilità, per un medico, di poter attuare in maniera adeguata e normata delle consulenze mediche online a pagamento non è ancora a buon punto, di conseguenza molti medici si fanno domande a cui non è facile avere risposte certe. D’altra parte è possibile immaginare che il vuoto legislativo al riguardo sarà ben presto colmato e che ogni paziente potrà decidere in libertà ed autonomia a quale medico potersi rivolgere, con la libertà e la praticità che la telemedicina può offrire. Ma quali sono le difficoltà a definire leggi e norme che definiscano in maniera adeguata il rapporto medico-paziente on line (social network e siti web)?

Il rapporto medico-paziente online

In realtà la questione dell’interazione online tra un medico ed un paziente non è uno scenario futuro ma è assolutamente già presente, questo al di la che si chiami questa interazione “visita”, “consulto” o “raccomandazioni” o “consigli”, ed inoltre risulta completamente sganciato dal fatto che avvenga a pagamento o meno.

In poche parole il rapporto medico-paziente è svincolato da un contratto di tipo economico e, sul piano giuridico, esiste nel momento stesso in cui qualsiasi medico interagisca nel suo ruolo professionale con chiunque ed ovunque, anche indipendentemente dalla sua volontà, come può accadere quando un medico soccorre una persona priva di sensi.

Di conseguenza immaginare che non si possa ancora parlare di un rapporto medico-paziente online è sbagliato, alla luce di tutti i siti web, le interazioni sui social network e le richieste che giungono a specialisti presenti sul web che rispondono, perche’ anche in questo caso nasce un cosiddetto “contratto sociale” ed una conseguente responsabilità da parte del medico, nello stesso momento in cui a lui vengano chieste informazioni nella sua veste professionale, non solo via email, via chat o su di un sito, ma anche per telefono o per lettera come avviene da decenni a questa parte.

Infatti, sotto il profilo giuridico, contratto medico-paziente viene definito un contratto sociale qualificato da cui deriva evidentemente una particolare forma di responsabilità civile che è indipendente da un eventuale contrattazione economica e dalle modalità con cui si genera.

Il vero punto da chiarire penso che sia il seguente: quali interventi medici si prestano per essere eseguiti adeguatamente online e quali no?

Mi spiego meglio. Quante visite, quante interazioni medico-paziente e quanti consulti, di fatto, avvengono si in un contesto reale ma potrebbero tranquillamente avvenire anche durante una visita online su skype? Chiaramente un medico non può attuare un adeguato esame fisico del paziente in un contesto online, ovvero, per adesso, come medico non posso palpare o auscultare una persona tramite un collegamento skype ma posso di sicuro interagire verbalmente, valutare adeguatamente il linguaggio non verbale, valutare la sua facies, consultare la sua documentazione medica e molto altro ancora.

E quindi? Credo che possiamo essere d’accordo che molti consulti medici che avvengono nel mondo reale off-line potrebbero avvenire con la medesima cura ed affidabilità anche in un contesto on-line posto che il medico che attua la visita sia consapevole dei limiti e sia disposto a rivalutare la persona in un contesto reale nel momento che ne stabilisca la necessità o, come alternativa, affidarsi ad un collega (come ad esempio il Medico di Medicina Generale) che conosca meglio alcuni aspetti della salute del paziente e che si trovi più vicino.

In poche parole, è chiaro che una visita specialistica online da parte di uno psichiatra potrebbe essere molto più agevole di quella attuata da un chirurgo, anche se in ambedue questi casi, che rappresentano i due poli estremi, potrebbero esserci momenti di valutazione off-line ed on-line a seconda delle fasi della valutazione.

Il punto é, in estrema sintesi, non escludere una possibilità per un rapporto medico-paziente online che potrebbe essere utile in alcuni casi, probabilmente in molti.

Perché la visita online invece di quella classica?

Le ragioni che molti medici hanno nel sostenere la possibilità di attuare una visita medica online sono molte e tutt’altro che di basso rilievo deontologico.

La prima e più importante é connessa, a mio parere, al diritto, costituzionalmente sancito, di libera scelta delle cure: come cittadino italiano devo poter avere la possibilità di scegliere il medico specialista che si prenderà cura della mia salute. Infatti se io mi trovo in condizione di indigenza come posso affrontare l’onere economico di raggiungere fisicamente un medico che magari è lontano 1000Km da me? Inoltre la visita on line potrebbe avere, per ovvie ragioni, una tariffa più bassa al pari di efficacia clinica.

Inoltre il fattore disponibilità, la libertà maggiore di orario, la maggiore comodità e la possibilità di ottenere un consulto con maggiore celerità renderebbe una valutazione medica on line a pagamento molto interessante per gran parte della popolazione italiana, magari quella che risiede in zone remote o inaccessibili.

D’altra il consulto medico online è da sempre parte della telemedicina, un argomento di crescente interesse in questi ultimi anni.

C’è una normativa in Italia che regoli la possibilità di eseguire una visita medica online?

In poche parole, no.

O meglio, spesso si sente ripetere, con modalità invero un pochino stereotipate, che nulla può sostituire il rapporto medico-paziente basato sull’incontro ambulatoriale “classico”. inizia a stare un pochino stretto ad un Mondo sempre più allargato e basato sulle possibilità del digital.

Ma ovviamente a questa affermazione tutti noi medici ci adeguiamo per la paura di incorrere in problemi, multe, denuncie e peggio.

Ma la realtà qual’è? … La realtà, nei fatti, è ben diversa!

Sono decenni che pazienti scrivono a riviste chiedendo, di fatto, diagnosi e terapie a medici specialisti assolutamente quotati che le forniscono. Per non parlare di tutti quei consulti telefonici tra medici e pazienti che perdurano per anni, dove la visita “classica” avviene magari una volta all’anno quasi a garanzia di poter contiuare ad usufruire del VERO servizio medico (per lo meno nella prospettiva di alcuni pazienti), che è quello telefonico.

Ciò che è accaduto dopo l’avvento del web non è poi cosí dissimile da questo scenario anni ’80 e ’90. Allo stesso modo su molti siti web ci sono incontri tra medici e pazienti con esplicita fornitura di visite di “seconda opinione”, cosí come assistiamo ad interventi di medici su forum di pazienti.

Quello che voglio dire e che il rapporto medico-paziente online, al di la che sia rimunerato o meno, è già presente e consolidato, e necessita di essere normato alla luce di uno scenario attuale di assoluta confusione.

Inoltre la richiesta di poter ottenere valutazioni mediche online proviene da molti cittadini (una voce che non si può, a mio parere, ignorare) e, sul versante medico, sono sempre di più i professionisti che si stanno convincendo che tale possibilità arricchirebbe la professione medica, sempre a patto che venisse discussa e normata in maniera adeguata.

 

Bibliografia OnLine:

  • “Doctor Web, se il Medico visita OnLine Skype e Webcam accorciano le distanze” – La Repubblica
  • “La responsabilità civile del Medico consulente su Internet” – Medicitalia.it
  • “Consulti medici OnLine” dal Blog del Dr. Baranzini
  • “Principi dell’attività medica online” su HonCode

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CEO a valeriorosso.com
Mi chiamo Valerio Rosso e sono un medico, psichiatra e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico. Da anni divulgo i principali temi della Salute Mentale, delle Neuroscienze e della Medicina Digitale come blogger e come YouTuber. Alcune persone mi conoscono anche come musicista (cercatemi su Spotify, iTunes e YouTube Music).
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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Giuseppe Schembri dice

    02/07/2018 alle 2:50 pm

    Penso che le istituzioni debbano legiferare al riguardo anche perché sarebbe comodo sia ai professionisti ma soprattutto ai pazienti che così facendo avrebbero molta più libertà e scelta da questo punto di vista… Penso che in campo medico e specificatamente psichiatrico già il consulto on line potrebbe considerarsi una vera e propria terapia per non pensare alla libertà di sentire opinioni diverse e da diversi specialisti e secondo quelle scegliere la strada che più si creda consona alle proprie caratteristiche personali… Poi però penso che a molti medici non possa piacere come soluzione in quanto una maggiore libertà e scelta dei pazienti possono influire sui costi dei consulti e delle parcelle….cosa che invece sarebbe conveniente sia allo specialista nuovo che si affaccia nel mondo del lavoro sia al paziente che valuta le parcelle on line di e sceglie di conseguenza… Questo tipo di mercato già presente per moltissimi prodotti del lavoro penso avverrà in un futuro prossimo a discapito dei grandi vecchi dinosauri che ti chiedono 250 euro senza fattura solo perché si sono fatti un nome

    Rispondi
    • Valerio Rosso dice

      02/07/2018 alle 3:51 pm

      Grazie di leggere il blog e grazie davvero del commento! Non posso che condividere ogni parola…

      Rispondi

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