Da quando le leggi del marketing hanno invaso la medicina e la farmacologia nel corso del ‘900, molti medici sono diventati, consapevolmente o meno, oggetto di queste leggi in quanto soggetti in grado di prescrivere farmaci, ovvero beni di consumo. In questo contesto la psichiatria e la psicofarmacologia hanno, purtroppo, esposto il fianco a molte critiche rispetto al fatto di aver collaborato alla medicalizzazione ed al trattamento eccessivo della sofferenza mentale, favorendo la vendita di un eccesso di farmaci.
Partendo da questo problema generale, mi pare opportuno riportare il focus dell’attenzione dei pazienti e della classe medica sia sul principio che non va curato chi non è malato e sia su quello che non va curato con terapie psicofarmacologiche chi può guarire senza l’utilizzo di farmaci.
Chi mi conosce sa benissimo che non seguo nessuna corrente antipsichiatrica e neppure pongo dei limiti ideologici all’utilizzo degli psicofarmaci, però sono molto propenso ad usare il buon senso e ad appoggiarmi, quando si tratta di esprimere dei giudizi, alla letteratura scientifica seria, indipendente e basata sulle evidenze.
In questo articolo, però, vorrei portare attenzione ad un solo aspetto specifico: che cosa si intende per guarigione naturale da una malattia psichiatrica?
Per prima cosa voglio ricordare che il tempo e la capacità di recupero del nostro cervello sono da sempre i migliori alleati degli esseri umani che soffrono.
I sintomi lievi di disagio mentale e le nostre reazioni allo stress imposto dalla Società in cui viviamo sono elementi “normali” della nostra esistenza e, di conseguenza, tenderanno a migliorare e a sparire con il tempo oppure introducendo qualche cambiamento nel nostro stile di vita o tramite l’appoggio di persone care.
È davvero importante ricordare a noi stessi che non abbiamo necessariamente una malattia se proviamo tristezza, ansia o siamo spaventati, frustrati o soli. Quando siamo alle prese con queste emozioni, prima di chiedere aiuto professionale, dobbiamo concederci il tempo di chiarirci le idee e vedere se la natura migliora le cose facendo il suo corso.
Di sicuro non dobbiamo avere timore o scrupoli a cercare aiuto ad un operatore della Salute Mentale, ma in primis le cose che consiglio di fare, in presenza di disagio mentale che non abbia caratteristiche troppo preoccupanti od invalidanti sono 4:
- Fare esercizio fisico
- Favorire un buon riposo notturno
- Alimentarci in maniera naturale e sana
- Evitare di usare alcool, droghe, fumo di tabacco o stimolanti (ad esempio il caffè)
- Stare con la famiglia, gli amici e cercare aiuto spirituale da loro
- Trovare strategie per risolvere i problemi che generano il nostro disagio mentale
Questi consigli possono sembrare banali ma spesso questi consigli naturali in alternativa ai farmaci, che si appoggiano al buon senso, in questo caso, sono supportate da numerosi studi scientifici che ne confermano l’utilità. In particolare il consiglio che riguarda l’esercizio fisico: è lui la vera panacea per molti disturbi sia mentali che fisici.
Ovviamente e importante ricordare che le nostre capacità di recupero naturale e le soluzioni semplici e di buon senso che vi ho elencato non funzionano se i nostri sintomi sono gravi o sono presenti da troppo tempo o diventano invalidanti. Ma in questo caso i veri disturbi mentali richiedono l’attenzione dello specialista, solitamente il medico-psichiatra.
Un’altra prospettiva molto attuale che merita di essere citata è quella che ha a che vedere con la psicobiotica, ovvero con il nostro benessere intestinale e con le possibili conseguenze psichiche di una disbiosi. Non mi soffermo in questo articolo su questo punto dato che ho un’intera sezione al riguardo sul mio blog. Voglio solo ricordarvi, a titolo d’esempio, che sempre più studi scientifici stanno dimostrando che ansia, depressione e molte altre patologie mentali gravi (schizofrenia, autismo, disturbo bipolare, ed altro) hanno una stretta correlazione con alterazioni della massa di microorganismi che dimorano nel nostro intestino, definito microbiota.
Concludo dicendo che il punto è essere consapevoli che non sempre le nostre emozioni sono malattie e che, di conseguenza, non sempre vanno curate. Vi invito ad esempio a leggere un mio articolo sulla differenza tra tristezza e depressione o a vedere questo mio video al riguardo:
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Buongiorno dottore. E se non si arriva a poter fare attività fisica, socializzare e i farmaci non hanno effetto seppur cambiati tutti e con dosi differenti?
Questa è la mia situazione da 4 anni….
Buongiorno Dottore,
e’ possibile avere un colloquio riservato con Lei?
Potrei anche scriverLe per spiegare ma non voglio che la situazione sia pubblica.
Grazie