Magnololo e Onochiolo sono due composti naturali psicoattivi stranamente poco considerati. In generale la fitoterapia che riguarda le piante vegetali che hanno effetti sulla mente umana è un’area della psichiatria molto poco frequentata da molti neuroscienziati.
La Magnolia rappresenta un genere di piante della famiglia delle magnoliacee che comprende circa 80 specie, che sono caratterizzate da bellissime e tipiche fioriture, originarie dell’Asia, del Nord e Centro America; le magnolie sono considerate piante “quasi” preistoriche, considerate per molto tempo dai botanici le prime angiosperme apparse sulla terra, circa 95.000 anni or sono.
Magnololo e Onochiolo (chiamato anche Honokiolo) sono due composti psicoattivi vegetali naturalmente presenti nella corteccia della Magnolia, in particolare nella specie Magnolia Officinalis. Quali effetti il magnololo e l’onochiolo , o Honokiolo, hanno sulla mente umana?
Il magnololo è un composto organico classificato come lignano, ed è una specie chimica bioattiva che si trova nella corteccia della Magnolia Officinalis, in quantità molto minori nelle altre specie; oltre ad agire sui recettori GABA possiede attività antifungine e antiosteoporosi. Il magnololo si lega anche in modalità dimerica a PPARγ, agendo come un agonista di questo recettore nucleare con conseguenze, al momento, misteriose e difficilmente immaginabili.
Anche l’honokiolo (o, in italiano, onochiolo) è un lignano isolato dalla corteccia, dai semi e dalle foglie degli alberi appartenenti al genere Magnolia, non solo nella Magnolia Officinalis. Viene considerato come uno dei più importanti composti chimici utilizzati in alcune medicine tradizionali a base di erbe orientali insieme al magnololo, al 4-O-metilhonokiol e all’obovatolo. L’honokiolo, o onochiolo, appartiene a una classe di bifenoli neolignanici, e come polifenolo è di dimensioni relativamente piccole e può interagire con le proteine della membrana cellulare attraverso interazioni intermolecolari come il legame con l’idrogeno, le interazioni idrofobiche o la co-valenza orbitale e pi-aromatica; risulta essere un composto idrofobo e facilmente disciolto nei lipidi. Molto interessante è il fatto che l’onochiolo sia strutturalmente simile al propofol. In generale l’honokiolo, secondo molti studi di provenienza prevalentemente orientale, avrebbe molte attività farmacologiche tra cui: ansiolitica (sempre per una attività sui recettori GABA), antidepressiva, antitumorale, neurotrofica, antitrombotica, anti-infiammatoria e antiossidante.
Gli estratti dalla corteccia di albero delle varie specie di magnolia sono stati usati per secoli nelle medicine tradizionali cinesi e giapponesi per trattare una varietà di disturbi mentali e neuropsichiatrici, tra cui ansia, depressione e convulsioni. Gli ingredienti attivi negli estratti sono stati identificati come gli isomeri bi-fenolici magnololo e honokiolo.
Questi composti hanno dimostrato di influenzare l’attività dei recettori GABAA, coerenti con i loro effetti biologici. I recettori GABAA mostrano una sostanziale eterogeneità di subunità, che influenza sia le loro proprietà funzionali che farmacologiche. DIversi studi hanno esaminato l’attività di magnololo e honokiolo in diverse popolazioni di recettori GABAA sia neuronali che ricombinanti per caratterizzare il loro meccanismo d’azione e per determinare se la sensibilità alla modulazione dipendesse dalla composizione della subunità del recettore. È stato scoperto che magnololo e honokiolo potenziano sia la neurotrasmissione GABAergica fasica e tonica nei neuroni granulari dell’ippocampo dentato.
Inoltre, tutti i recettori recombinanti esaminati in molti studi risultavano sensibili alla modulazione, indipendentemente dall’identità del sottotipo di subunità α, β o γ, sebbene i composti mostrassero un’efficacia particolarmente elevata nei recettori contenenti δ.
Questa modulazione diretta positiva delle popolazioni sinaptiche ed extra-sinaptiche dei recettori GABAA suggerisce, a ragione veduta, che gli integratori contenenti magnololo e honokiolo sarebbero ansiolitici, sedativi e anti-convulsivi potenzialmente efficaci. Tuttavia, ci si aspetterebbero anche effetti collaterali significativi e il rischio di interazioni farmacologiche per nulla studiati a sufficienza nel modello animale e in adeguati trials clinici sull’uomo.
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Bibliografia:
- Articolo completo 1: https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acs.joc.5b01772
- Articolo completo 2: https://www.sciencedirect.com/topics/neuroscience/honokiol
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buongiorno dottor Valerio,
molto interesanti i suoi articoli..
vorrei chiederle gentilmente se puo darmi un suo parere in merito a questo integratore
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La ringrazio anticipatamente