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Valerio Rosso

Psichiatria, Salute Mentale e Neuroscienze

Psicofarmaci in Gravidanza e Allattamento

10/04/2019 da Valerio Rosso 2 commenti

Quali sono i rischi correlati all’assunzione di psicofarmaci in gravidanza? Quali psicofarmaci sono più sicuri? Quali psicofarmaci sarebbero da evitare durante la gestazione? Vediamo di fare un pochino di chiarezza….

Il mantenimento di una terapia farmacologica, in particolare di uno o più psicofarmaci, durante il periodo della gestazione o durante l’allattamento rappresenta sempre una decisione delicata da considerare.

In questo breve articolo vi voglio portare alcuni dati, e relative fonti, che possano fornire supporto nella gestione degli psicofarmaci in gravidanza e allattamento.

Ovviamente tutto quanto riportato in questo breve post non ha lo scopo di favorire l’autoterapia o di superare il parere di un medico specialista che ha in cura una determinata paziente, ma solo quello di divulgare notizie per favorire la consapevolezza tra i pazienti ed i colleghi non specialisti.

Parlando in generale, possiamo evidenziare almeno tre diversi elementi di rischio possibili sul feto connessi all’assunzione di psicofarmaci: la teratogenesi, la tossicità neonatale e le eventuali conseguenze a lungo termine dell’esposizione a sostanze esogene.

Che cosa si intende con questi termini?

La teratogenesi, un evento esclusivo del primo trimestre di gravidanza, è lo sviluppo anomalo di alcune regioni del feto secondariamente all’esposizione ad alcuni farmaci; la tossicità neonatale e le conseguenze a lungo termine possono accadere in relazione all’esposizione di psicofarmaci durante tutto il periodo della gestazione e anche durante l’allattamento.

Ricordiamo per prima cosa alcuni concetti di base da tenere bene a mente:

  • Non esiste in natura alcuna molecola, psicofarmaco, farmaco o meno, che non attraversi la placenta, a vari gradi di facilità (ovviamente non solo farmaci ma anche fattori alimentari e biologici, virus)
  • Gli psicofarmaci sono una classe molto eterogenea di molecole che agiscono non solo a livello psichico ma anche generale, presentando dei rischi in gravidanza ed allattamento molto diversi a seconda del farmaco.
  • Numerosi enti regolatori si sono occupati di produrre una classificazione valida per i farmaci in varie fasce di rischio relativo ma non c’è ancora un consenso universale.

In questo articolo farò riferimento alla classificazione del rischio dei farmaci psicoattivi in gravidanza ed allattamento secondo i criteri dell’FDA americana (“Food and Drug Administration”).

Prima di affrontare l’argomento relativo alla gestione degli psicofarmaci in gravidanza, vorrei dare qualche aggiornamento relativo ai rischi che si corrono a non trattare le patologie psichiatriche durante la gestazione.

Vi propongo questo schema riassuntivo:

Principi generali della Psicofarmacoterapia in corso di Gravidanza

  • Somministrare solo se realmente necessario
  • Se si interrompe il trattamento considerare la probabilità di ricaduta del disturbo trattato
  • Cercare di evitare la terapia con farmaci nel primo trimestre
  • Nel caso scegliere un farmaco che è già stato efficace in passato, al dosaggio minimo
  • Evitare la prescrizione di più farmaci in contemporanea
  • Valutare aggiustamenti della posologia durante la gravidanza
  • Garantire un adeguato screening fetale
  • Prepararsi a gestire potenziali problemi al momento del parto

Queste indicazioni generali sono tratte dal “The Maudsley Prescribing Guidelines”, 2012.

Farmaci Antidepressivi in Gravidanza e Allattamento

Non ci sono evidenze nette ed inequivocabili rispetto all’utilizzo sicuro degli antidepressivi in gravidanza ed allattamento; le conoscenze si basano prevalentemente su case reports.

I farmaci più sicuri in relazione alla teratogenesi sembrerebbero essere il bupropione e la maprotilina; si considerano sicuri da un punto di vista teratogeno anche molti SSRI ed alcuni triciclici (clomipramina, desipramina), meno sicuri l’amitriptilina, l’imipramina e, tra gli SSRI la paroxetina.

Per quel che riguarda la tossicità neonatale si segnalano i triciclici per alcuni casi di ostruzione intestinale del neonato. Tra gli SSRI la fluoxetina sembra essere più sicura.

Rispetto alla sicurezza nel lungo termine non ci sono dati sufficientemente attendibili anche se la fluoxetina sembrerebbe più sicura.

Nell’allattamento si ritengono sufficientemente sicuri alcuni SSRI come paroxetina, fluvoxamina e sertralina, abbastanza sicuri anche i triciclici.

Farmaci ansiolitici in gravidanza e allattamento

L’utilizzo delle benzodiazepine, gli ansiolitici più utilizzati, è sconsigliato nel corso del primo trimestre di gravidanza per un rischio teratogeno piuttosto noto.

Anche rispetto alla tossicità neonatale sono noti effetti di astinenza o di sovradosaggio nel prodotto del concepimento.

Non sono note le conseguenze nel lungo periodo anche se è verosimile immaginare possibili danni nel neonato se esposto a tali sostanze che danno, in generale, dipendenza, tolleranza ed assuefazione.

Stabilizzatori dell’Umore in gravidanza e Allattamento

L’utilizzo degli stabilizzatori dell’umore in gravidanza è un problema particolarmente complesso e sentito in psichiatria.

Infatti le manifestazioni del disturbo bipolare possono manifestarsi o presentarsi per la prima volta in gravidanza, nonostante si dica spesso che la gravidanza rappresenti un periodo protettivo rispetto alla malattia bipolare.

E quindi quali sono i problemi dell’assunzione di stabilizzatori dell’umore in corso di gravidanza?

Iniziamo dal Litio…. se assunto durante il primo trimestre viene segnalato un tasso di malformazione a carico del feto che varia dal 4% al 12% con, in particolare, una malformazione cardiaca detta Sindrome di Ebstein circa 20 volte superiore alla popolazione generale.

In ogni caso il litio sembra essere il più sicuro degli stabilizzatori dell’umore in corso di gravidanza (entro questi limiti, ovviamente).

Nonostante questi dati, come sempre, il profilo di sicurezza del litio in corso di gravidanza va valutato caso per caso insieme al medico, anche perchè il rischio di teratogenesi sembra essere anche proporzionale al dosaggio.

Per quel che riguarda la carbamazepina il rischio di malformazione sembra essere ancora più elevato e si aggira tra il 5,3% ed il 6,7% con fenomeni di teratogenesi più gravi come alterazioni dello sviluppo del tubo neurale, spina bifida, malformazioni cranio-facciali, anomalie cardiache e del tratto urinario.

Nelle pazienti che hanno avuto esposizione alla carbamazepina nel primo trimestre di gravidanza si raccomanda uno screening con ultrasuoni ad alta risoluzione ed un ecocardio fetale.

Grossi rischi si hanno anche con l’acido valproico o sodio valproato, con un tasso di malformazione media del feto dell’11% durante il primo trimestre, con un incidenza della spina bifida del 1-2%.

Con acido valproico/valproato il rischio minore lo si avrebbe con dosaggi inferiori ai 1000mg al giorno.

Farmaci antipsicotici in gravidanza ed allattamento.

I farmaci antipsicotici sono una classe di psicofarmaci che servono a controllare sintomi molto gravi e che quindi potrebbero essere somministrati anche in corso di gravidanza; infatti i farmaci antipsicotici non sono utilizzati solo per la schizofrenia, ma anche per altre patologie psichiatriche come il disturbo bipolare.

Ad oggi, nessun dato definitivo è disponibile rispetto all’utilizzo di farmaci antipsicotici durante la gravidanza ed un aumentato rischio di malformazioni alla nascita o altri eventi avversi.

Ci sono segnalazioni circa la possibilità che alcuni effetti collaterali si possano presentare nel neonato subito dopo la nascita (ad esempio tremori).

Probabilmente i farmaci neurolettici, in particolare la clozapina, sono globalmente più sicuri di altre classi di psicofarmaci rispetto all’utilizzo in gravidanza ed allattamento, anche se la loro assunzione deve sepmpre passare dal parere di un medico.

Essendo la classe dei farmaci neurolettici (antipsicotici) molto varia si riassumono i vari dati di rischio nella tabella finale che riguarda tutte le classi di farmaci:

Tratto da “Manuale di Psichiatria” di Alberto Siracusano et al.
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This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
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Mi chiamo Valerio Rosso e sono un medico, psichiatra e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico. Da anni divulgo i principali temi della Salute Mentale, delle Neuroscienze e della Medicina Digitale come blogger e come YouTuber. Alcune persone mi conoscono anche come musicista (cercatemi su Spotify, iTunes e YouTube Music).
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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Massimo VALERIO dice

    06/02/2022 alle 3:47 pm

    Gentile Dott. Rosso,

    volevo chiederle informazioni rispetto al rischio di teratogenesi o altre problematiche in gravidanza causate dall’assunzione dei psicofarmaci da parte del partner di sesso maschile?
    Sono a conoscenza delle problematiche sulla funzionalità sessuale maschile ma quali sono i dati di impatto sulla spermiogenesi?

    Le sarò grato per la sua risposta. La ringrazio per la sua opera di divulgazione.

    Rispondi
  2. Nancy dice

    06/02/2023 alle 2:48 pm

    Gentilissimo vorrei sapere un farmaco che vada bene per gravidanza e mestruazioni. Attualmente prendo trittico rivotril latuda litio

    Rispondi

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