Il termine Neurofonica, etimologicamente, si riferisce alla possibilità di elicitare risposte neurali rilevanti in risposta alla stimolazione del sistema sensoriale uditivo tramite il suono; queste risposte neurali potrebbero, in alcune particolari situazioni, rivestire un significato terapeutico in relazione ad alcune psicopatologie o sintomi psicologici.
La Neurofonica, lungi dall’essere un’area delle Neuroscienze ben delimitata e codificata, si è sviluppata secondo traiettorie incerte, spesso scorporata negli studi di diversi scienziati, senza mai meritare un approccio organico.
La Neurofonica sembra aver acquisito particolare interesse negli ultimi anni anche in relazione al suo grande potenziale nella produzione delle cosiddette terapie digitali.
Qual è il potere curativo del canto e della voce? Perché certe sonorità e sequenze di suoni sono considerate sacre in moltissimo culture? Come mai ogni rituale sacro o terapeutico ha alla sua base la generazione di materiale sonoro?
Il Suono come Terapia
Sin dagli albori della storia dell’umanità sono stati utilizzati suoni, rumori e ritmi per tentare di curare malattie fisiche e mentali.
La voce umana, il canto, i rumori ed i suoni ritmici o gli ambienti sonori naturali sono stati costantemente investiti di significato terapeutico e si è tentato di attribuire a varie pratiche rituali, che coinvolgevano la produzione sonora, la capacità di curare.
In che modo del materiale sonoro, semplice o complesso, artificiale o naturale, potrebbe entrare in contatto con il nostro cervello favorendo il benessere fisico e mentale?
Soltanto nel corso del ‘900 si sono potute azzardare delle ipotesi al riguardo di questa domanda, studiando in che modo dei suoni percepiti dal nostro apparato sensitivo entrano in relazione con varie strutture del nostro cervello.
Da quando metodiche avanzate di Risonanza Magnetica Funzionale (fMR) ci hanno dato la possibilità di osservare il cervello come sistema attivo in relazione con l’esterno e con l’apprendimento, si è iniziato a comprendere che il cervello è anche, e soprattutto, un accurato analizzatore di frequenze sonore.
Inoltre le aree encefaliche deputate all’analisi dei suoni sono particolarmente complesse ed occupano una grossa parte del nostro encefalo: il suono proveniente dal nostro sistema sensoriale uditivo, tramite il nervo vestibolococleare, e dopo aver attraversato diverse stazioni intermedie (i nuclei cocleari, i complessi olivari superiori del tronco encefalico e il collicolo inferiore del mesencefalo) raggiunge infine il talamo, e da lì viene proiettato alla corteccia uditiva primaria che è localizzata nel lobo temporale.
È facile intuire che la percezione sonora, come ogni elemento che introiettiamo dall’ambiente è potenzialmente in grado di modificare cluster sinaptici e di modulare la scarica di segnale elettrico da e verso numerose aree del cervello.
A questo va aggiunto che la percezione e la codifica del suono coinvolge aree sia molto antiche che molto recenti del nostro cervello, connesse profondamente con tutte quelle aree deputate alla gestione emozionale ed autonoma del nostro corpo, inteso in senso olistico.
Le ricerche al riguardo non hanno ancora permesso di correlare con precisione un particolare materiale sonoro con specifiche modificazioni neurali, anche se, in maniera specifica, è molto evidente che mentre ascoltiamo l’ambiente il nostro cervello cambia e si modifica.
In sintesi il suono è un potente modificatore del nostro cervello e, quindi, della nostra mente; il suono, a tutti gli effetti, può essere considerato una via preferenziale di accesso alla nostra psiche sia in senso esplorativo che in senso manipolativo.
La Ricerca di una Terapia del Suono
Quali sono i materiali sonori che maggiormente si correlano con la possibilità di portare equilibrio e benessere psicofisico?
La Neurofonica è spesso partita dallo studio della musica etnica e di rituali ritmico-musicali presenti in molte culture sul pianeta Terra.
Anche lo studio della vita pre-natale è stato oggetto di numerosi studi.
Nella dimensione intrauterina infatti il liquido amniotico permette una trasmissione particolarmente efficace dei suoni, in assenza di un visus, ed è ormai chiaro che dal 5° mese di gestazione, l’esercizio di attivazione dei canali sensoriali sonori sono alla base dello sviluppo neuronale del feto.
Infatti la maturazione psichica, che inizia ancor prima della nascita, avviene tramite il suono che “inizializza” lo sviluppo dei circuiti cerebrali mediante meccanismi di pre-immaginazione cosciente e come apprendimento onirico durante il particolare stato di coscienza crepuscolare del feto.
Senza scendere nei particolari fisici e nelle caratteristiche specifiche dei suoni che derivano da queste osservazioni empiriche, si è potuto apprendere che specifiche frequenze (la famosa nota MI a 528Hz), particolari sequenze ritmiche o particolari ambienti sonori naturali (le onde del mare, la pioggia in un bosco, il rumore del vento) possiedono documentati effetti rilassanti e favorenti la meditazione ed il cosiddetto risveglio interiore.
Le Terapie Digitali basate su materiale sonoro
Negli ultimi anni si è iniziato a parlare con particolare interesse delle cosiddette terapie digitali.
Sono queste app, vari software o servizi digitali che, dopo opportuna validazione clinica, dimostrano di essere in grado di favorire il ripristino del benessere.
Ho già parlato della prima terapia digitale approvata dalla FDA statunitense in un altro post di questo mio blog.
Come potete bene immaginare la produzione sonora, guidata dai principi della neurofonica, si presta particolarmente ad essere tramutata in una vera e propria terapia digitale, anche alla luce dell’elevato livello di qualità della produzione sonora dei moderni smartphone ed altre periferiche.
Inoltre la produzione di materiali sonori, una volta identificati come terapeutici e validati in ambito clinico, potrebbe portare ad una enorme diffusione di questa modalità di terapia.
Quali sono le principali patologie e i sintomi che si prestano ad essere trattati mediante particolari emissioni sonore? Ecco alcuni esempi:
- Insonnia
- Stress e tensione emotiva
- Ansia acuta e cronica
- Ansia da prestazione
- Panico
Di sicuro, sebbene sia un ambito di studi particolarmente affascinante e misterioso, non bisogna dimenticare che prima di poter parlare di terapie digitali mediante il suono sono necessarie numerose validazioni cliniche che devono portare serietà e rigore alla pratica della neurofonica.
Nel mentre ognuno di noi può provare, magari senza aspettative miracolose, alcuni di questi materiali sonori terapeutici presenti sul web, da YouTube a Spotify e sperimentare su se stessi se vi possano essere dei benefici.
Eccovi anche un esempio di sessione sonora prodotta da me mediante strumentazione audio analogica e digitale che potete provare ad utilizzare:
Bibliografia:
- Karino S., Yumoto M., Itoh K., Uno A., Yamakawa K., Sekimoto S., et al. . (2006). Neuromagnetic responses to binaural beat in human cerebral cortex. J. Neurophysiol. 96, 1927–1938.
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Dott intanto la ringrazio e la saluto cordialmente… Sono Peppe 39 anni e sono un suo fan se così posso definire le volevo chiedere.: sarà possibile in un futuro vere e proprie terapie musicali per la cura di patologie mentali? Già come lei ha scritto sappiamo che i suoni e la musica apportano benefici tipo rilassamento distensione ecc ma io parlo proprio di farmaco musicale per farle un esempio come prescrizione 20 minuti di tali sonorità o musiche… Magari in un futuro in po’ più avanti? Grazie della risposta
Io penso di si, ovviamente ridimensionando le aspettative ed immaginando queste terapie in aggiunta ad altre…. chissà!
Gentile dottore,apprezzo molto il suo blog e la sua formazione olistica che le consente di spaziare dalla farmacologia alla microbiologia,dalle apps della metacognizione a quelle di fonoterapia.
Personalmente non posso vivere senza la musica ma ritengo che nei disturbi mentali la musica vada scelta con accuratezza in base alla patologia: se lo immagina un Bolero di Ravel proposto ad un paziente DOC o alcuni brani di Ludovico Einaudi ad un depresso?
Grazie per aver letto il mio blog! Mi farebbe piacere che si iscrivesse anche al mio canale youtube: https://www.youtube.com/valeriorosso