Quello che segue è una trascrizione tramite algoritmo automatico di questo mio video (solo parzialmente rivisto manualmente):
Gli studi che correlano inquinamento ambientale e danni alla nostra salute fisica sono sterminati e molto ben consolidati come chiunque può facilmente verificare sui grandi database della ricerca medica, ad esempio PubMed, EmBase, le Cochrane Libraries, Toxnet ed altri.
Ma cosa dire della relazione tra inquinanti e sostanze tossiche ambientali e salute mentale?
Anche in questo campo le evidenze si stanno consolidando e stanno crescendo di numero.
D’altra parte è strano verificare tra le persone, ma anche tra esperti del settore, come si pensi sempre che noi esseri umani siamo divisi in due, mente e materia, cervello e resto del corpo.
Come se il nostro cervello, da cui la nostra mente emerge, fosse da un’altra parte mentre il resto del corpo si intossica in un mondo sempre più inquinato e vittima di modificazioni ambientali.
Banalmente lasciatemi ribadire che quello che accade al nostro corpo accade anche al nostro cervello e, quindi, anche alla nostra mente.
Se noi mangiamo male il nostro cervello ne soffre come tutto il resto del corpo, ed allo stesso modo quasi qualsiasi farmaco, inquinante, droga o sostanza estranea che immettiamo nel nostro corpo dall’ambiente esterno può influenzare la struttura ed il metabolismo del nostro cervello.
Parliamo quindi di agenti inquinanti e di possibili ripercussioni sul cervello umano e, quindi, sulla nostra mente.
Ad oggi ci sono moltissime sostanze nell’ambiente che causano problemi al corpo umano, nella sua totalità, valutato come un unico sistema, e ve ne voglio citare alcuni. Inizierei da un argomento molto caldo ovvero quello dei composti fluorati PFOS e PFOA, le cosiddette sostanze perfluoroalchiliche, che tanto hanno fatto parlare in zone molto inquinate come il veneto, questi composti danneggiano il sistema immunitario, causano tumori e sono considerati dei potentissimi interferenti endocrini e noi sappiamo che tutto ciò che altera il sistema endocrino ed immunitario ha sicuramente delle ripercussioni anche sul benessere del cervello, infatti negli USA si è già valutata una correlazione positiva tra questi composti PFOS e PFOA rispetto alla presenza di ADHD nella popolazione.
Inoltre questi interferenti endocrini colpiscono particolarmente la tiroide il che ha una connessione molto diretta e documentata con i disturbi affettivi, come il disturbo bipolare.
Ma a questo punto è molto importante sottolineare una cosa molto importante: se un composto ha delle caratteristiche biochimiche e strutturali che suscitano allarme tra gli scienziati è sicuramente importante valutare le conseguenze cliniche ma ricordiamoci, tristemente, che nel passato ci sono voluti decenni e un numero smisurato di vittime per validare la pericolosità su mente e corpo di moltissime sostanze.
Voglio dire se l’amianto, un caso emblematico del passato, ha una struttura che suggerisce la sua pericolosità e alcuni dati la confermano sarà importante iniziare ad avere un pochino di prudenza o no?!? Anche prima di avere tutte le conferme epidemiologiche, direi, no?
In ogni caso sappiate che gli studi al riguardo stanno crescendo, lentamente, ma crescono. Passiamo adesso agli inquinanti presenti nell’aria.
Ci sono diversi studi che stanno indagando qualità dell’aria e salute mentale. L’inquinamento atmosferico è una delle più grandi minacce per la salute pubblica in tutto il mondo.
Tutte le sostanze che ritroviamo in quantità abnorme nell’atmosfera, come nanoparticelle, ossido di azoto o ossido di zolfo possono essere molto dannose per la salute.
A seconda delle loro dimensioni e della loro natura, molti di questi composti e particelle possono penetrare nella barriera emato-encefalica del cervello e quindi influenzare il sistema nervoso centrale.
Molti studi, hanno dimostrato di avere effetti negativi sulla struttura del cervello, come la diminuzione della sostanza bianca o la degenerazione neuronale, portando alla comparsa più precoce di Alzheimer o Morbo di Parkinson.
Tuttavia, ci sono rapporti piuttosto evidenti di associazione tra inquinamento atmosferico e disturbi dell’umore, depressione e persino suicidio.
Che dire poi delle microplastiche che stanno inquinando i mari di tutto il Mondo ed i terreni?
È un argomento molto inquietante dato che queste particelle di plastica molto fini, con dimensioni decine di nanometri, ma anche inferiori ai 10 nanometri, hanno la capacità di penetrare le barriere organiche e raggiungere l’interno delle cellule generando danni.
In particolare ci sono diversi studi che dimostrano che le microplastiche si depositano nel cervello degli animali marini modificandone il comportamento, e anche se non ci sono ancora dimostrazioni definitive che lo stesso possa avvenire nel cervello dell’uomo i sospetti sono assolutamente fondati.
A questo punto è importante ricordare che ci sono milioni di inquinanti chimici ambientali artificiali immessi dalle attività umane che hanno effetti sconosciuti sul nostro sistema nervoso.
Ad esempio metalli come il mercurio causano danni diretti sul sistema nervoso ma altri composti o particolati di cui non sappiamo nulla? Che dire? Il tutto è molto inquietante a mio parere….
Veniamo poi a un’altro punto importante ovvero i campi elettromagnetici artificiali generati dall’uomo, anche alla luce dell’imminente immissione delle nuove reti 5G.
Ne ho già parlato in maniera specifica in un altro articolo.
Stiamo parlando del cosiddetto elettrosmog ovvero tutte quelle radiazioni elettromagnetiche che in linea teorica possiedono la capacità di interagire in qualche maniera con il materiale biologico, cervello incluso. Anche se negli ambienti urbani il problema principale potrebbe però non essere tanto l’intensità di queste onde, comunque preoccupante, quanto il loro “ritmo” pulsante.
Le tecnologie sviluppate negli ultimi decenni utilizzano onde erogate a intermittenza attraverso pulsazioni a delle frequenze che si inseriscono in quello spettro da 10 a 1000 Hertz (Hz) che il nostro corpo utilizza per le “proprie” trasmissioni interne.
Quali sono le conseguenze di queste emissioni elettromagnetiche sulla nostra mente?
Nessun laboratorio di ricerca si è ancora esposto con chiarezza, questa è la verità, anche se le conseguenze organiche sul tessuto nervoso delle onde ELF, onde a bassissima frequenza, e delle RF si ritiene possa influenzare il riposo notturno, la qualità del sonno, l’eccitabilità corticale, sulle funzioni cognitive ed altri aspetti molto tecnici che non hanno, al momento, delle correlazioni definite con condizioni cliniche.
Cosa dire poi dell’inquinamento sonoro e luminoso, in questo ambito, paradossalmente meno misterioso ed inquietante, gli studi dicono chiaramente che un ambiente più rumoroso e meno rispettoso dell’alternanza naturale tra giorno e notte, peggiorano la Salute Mentale.
Infine anche l’inquinamento cosiddetto “digitale”, la costante distrazione e saturazione, a cui siamo sottoposti da parte di smartphone, social media e contenuti multimediali e la conseguente diffusione e dispersione del nostro capitale di attenzione.
Ma di questo ne ho già parlato abbondantemente in diversi video precedenti. Insomma avete capito che il tema dell’inquinamento, in tutte le sue forme, e delle sue relazioni con la salute mentale è un capitolo molto importante ed in espansione delle moderne neuroscienze.
In generale il concetto di ambiente e della sua influenza sullo sviluppo di una psicopatologia è senz’altro sotto l’attenzione degli psichiatri che dall’ossessione della genetica e del suo controllo sul comportamento di qualche decennio fa si stanno spostando sull’interazione DNA-ambiente e sul concetto di epigenetica ovvero lo studio di meccanismi molecolari mediante i quali l’ambiente altera il grado di attività dei geni senza tuttavia modificare l’informazione contenuta, ossia senza modificare le sequenze di DNA.
Il discorso è ancora lungo e complesso.
Ci ritorneremo di sicuro in qualche altro video.
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