Sono in molti a parlare di droga in Italia, ai giornali, in radio sul web. Ma chi conosce veramente il problema? Chi sa cosa dire e come parlare di sostanze d’abuso? In questo video provo a rispondere ad alcune domande importanti sulle droghe illegali, sull’alcol e sulla nicotina in maniera più semplice e diretta possibile. Le fonti che vi invito a consultare per farvi un opinione sull’argomento sono le seguenti:
Il Business della DOPAMINA – https://youtu.be/-mrIxMrSIn8
Osservatorio Europeo delle Droghe e delle tossicodipendenze “Relazione Europea sulla droga 2017” – http://www.emcdda.europa.eu/system/files/publications/4541/TDAT17001ITN.pdf
Ministero Italiano della Salute “RELAZIONE DEL MINISTRO DELLA SALUTE AL PARLAMENTO SUGLI INTERVENTI REALIZZATI AI SENSI DELLA LEGGE 30.3.2001 N. 125 “LEGGE QUADRO IN MATERIA DI ALCOL E PROBLEMI ALCOL CORRELATI” – http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2589_allegato.pdf
UNODC “A century of International Drug Control” – https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/Studies/100_Years_of_Drug_Control.pdf
NIH “Alcohol Facts and Statistics” – https://www.niaaa.nih.gov/alcohol-health/overview-alcohol-consumption/alcohol-facts-and-statistics
ISTAT “MIGLIORARE LA COMPRENSIONE DEL FENOMENO DROGA: QUALI DATI PER LE POLITICHE” – https://www.istat.it/it/archivio/145254
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- Rosso, Valerio (Autore)
Di seguito ritrovate la trascrizione del video su “Tutta la Verità sulle Droghe legali ed illegali”:
La trascrizione è stata effettuata tramite il servizio di Google, ed è stata riveduta solo parzialmente, per cui non sarà scevra da errori ed inesattezze.
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“Tutta la verità sulle Droghe: miti, informazioni deformate e falsità.
Di tanto in tanto, in radio, televisione e sul web, si trovano interviste ed esternazioni sul problema droga, specie in relazione ai giovani, che, come medico e psichiatra, mi fanno un pochino preoccupare.
La mia personale sensazione è che su tutti i media si sentano tali e tante inesattezze e, addirittura, franche stupidaggini che mi portano a pensare che chi dovrebbe essere esperto di “droghe”, esperto non lo sembra affatto. Sto registrando questo video per affermare con forza che la droga e il suo utilizzo sono un problema culturale, ed una sfida per la sanità che ha a che vedere con una triplice competenza ovvero di precisa conoscenza delle dimensioni bio-psico-sociali del problema, con la competenza relazionale e di comunicazione e con una buona pratica socio-sanitaria altamente specializzata.
La domanda che probabilmente le persone si pongono è quali operatori sanitari conoscono davvero il problema delle sostanze d’abuso, chi tra loro è stato adeguatamente formato all’utilizzo degli strumenti efficaci per affrontare il problema e chi ha competenze comunicative per parlarne alle persone? Ci sono delle domande molto importanti che i giornalisti fanno agli esperti e alle quali sento fornire risposte inesatte ed approssimate, inoltre spesso non si fanno neppure più le domande giuste, quelle che personalmente reputo più interessanti.
In particolare nessuno parla del cosiddetto “Business della dopamina” che è un discorso generale che riguarda tutte le forme di abuso chimiche e comportamentali, andate a vedervi un altro mio video al riguardo… vi lascio il link sempre in descrizione. In questo modo la gente continua a muoversi tra falsi miti, inesattezze proprio da parte di coloro che dovrebbero saper informare al meglio.
Per queste ragioni ho raccolto un po di domande che sento fare sulle sostanze d’abuso ed alle quali voglio dare delle risposte basate sui fatti, piuttosto che sulle opinioni o sui luoghi comuni…
Per iniziare, qual’è il modo migliore per ottenere informazioni affidabili sulle sostanze d’abuso? Ovviamente non c’è una risposta univoca a questa domanda, d’altra parte un buon punto di partenza potrebbe essere il report annuale (1) che viene prodotto dall’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze, un’agenzia dell’Unione europea, fondata nel 1993 e con sede a Lisbona. Vi lascio il link sotto in descrizione del video.
Vi consiglio di andare a leggerlo di persona perché molto spesso i giornalisti, alla ricerca di notizie roboanti e ad effetto, deformano i fatti e molti medici o operatori della sanità non lo hanno mai neppure aperto o non lo conoscono neppure… Altri dati interessanti derivano dalle fonti annuali ISTAT (2) e da quelle ENPAM/EURISPES (3) che vi illustro di seguito e vi riporto i link nella descrizione sotto il video.
In questo video vi porterò qualche dato di rilievo proveniente da questi report, magari associato ad altri dati che riguardano l’alcol, che è la più diffusa sostanza d’abuso anche se legale, giusto per fare qualche confronto che io trovo molto interessante.
Già perché, in Europa in generale ma in Italia in particolare, la sostanza d’abuso che più affligge le persone e che genera maggiore impatto sulla salute pubblica è proprio l’alcol che batte su tutti i fronti molte sostanze molto più demonizzate e di cui si parla molto di più come eroina, cocaina e anche le cosiddette “nuove droghe” che tanto fanno notizia anche per il loro supposto legame con il web e la cultura dei social che smuove l’attenzione dei media e fa notizia, ma che vedremo non essere per nulla un dato, al momento, così impattante sulla popolazione nel momento in cui si analizzano bene i dati.
In ogni caso dell’alcol non si parla quasi più, non interessa più a nessuno. Non fa più notizia. Ricordate bene che sono vino, birra, distillati and company, con tutte le patologie alcol correlate, che hanno generato 435.000 decessi solo in Italia negli ultimi 10 anni come ben segnala l’ultimo rapporto ENPAM/EURISPES, un lavoro fatto molto bene, che ci dice semplicemente che nulla è peggio dell’alcol al momento.
Interessante poi rilevare che nell’ambito dell’arco di tempo 2005-2015 l’ISTAT ha rilevato, fortunatamente, una lieve diminuzione della quota totale di consumatori (dal 69,7% al 64,5%), e la diminuzione della quota di consumatori giornalieri (dal 31% al 22,2%), ma abbiamo purtroppo l’aumento dei consumatori occasionali (dal 38,6% al 42,3%), l’aumento dei consumatori fuori pasto (dal 25,7% al 27,9%), in accordo con lo sviluppo di nuovi pattern di utilizzo dell’alcol come ad esempio il bindge drinking.
Questi sono fatti, non opinioni, peccato che intorno agli alcolici, sostanza d’abuso regolarmente venduta ovunque come anche la nicotina, ci sia un enorme giro d’affari diciamo “legale” che coinvolge anche entrate per lo stato sotto forma di tassazione… tutti accusiamo e demonizziamo il giro illegale di produzione e spaccio di sostanze, bene, ma ricordiamoci altrettanto bene che non tutto quello che è legale è anche moralmente accettabile, no?
L’alcol ne è un esempio lampante ma non fa più notizia, non interessa neppure più ai medici che si appassionano a fare convegni sulle “nuove droghe”, argomento che suscita un pochino nuovo di interesse, ma che si tratta di un fenomeno relativamente raro rispetto all’utilizzo ed ai danni causati, ad esempio, dall’alcol.
A proposito volete qualche dato su queste “nuove droghe”, sfogliate il rapporto che vi ho accennato prima, ed avrete un quadro completo… in ogni caso vi voglio fornire qualche anticipo:
Di sicuro il fenomeno è in crescita visto che circa il 70% di queste sostanze è stato “sviluppato” negli ultimi 5 anni, dico tra virgolette perché molte di queste sostanze d’abuso esistevano, almeno come categoria, da molto più tempo, e sono state semplicemente ri-sintetizzate ed immesse nel mercato nero, provenienti spesso da laboratori abusivi cinesi, ma non solo.
Quali sono queste nuove droghe? Si tratta di varianti di varianti di almeno 4 classi principali: cannabinoidi sintetici, catinoni sintetici, le benzodiazepine ed i derivati del fentanil, poi ci sono alcune droghe diciamo molto minori come le Arilcicloexilamine.
Tutte queste nuove sostanze hanno un potenziale di danno sicuramente elevato ma la diffusione rimane per adesso bassa nella popolazione generale in Europa e sono lievemente più diffuse nelle aree urbane per lo più in Inghilterra e Ungheria, piuttosto poco in Italia.
Per farvi un esempio su 5054 ricoveri in urgenza, per sostanze d’abuso, negli ospedali sentinella in tutta Europa solo 250 circa sono correlati all’utilizzo “anche” di catinoni e circa 200 ad altre nuove sostanze psicoattive… giusto per darvi un idea 4500 circa di questi ricoveri sono attribuibili alla somma delle “classiche” sostanze d’abuso come eroina, cocaina, cannabis, amfetamina e MDMA… si possono anche citare Ketamina e GHB/GBL come droghe “di nicchia”, senz’altro meno nuove, che sono anch’esse molto poco diffuse, circa il 0,1 – 0,6 di prevalenza nella popolazione….
Le nuove droghe, e quelle chiamiamole “di nicchia”, hanno come caratteristica molto importante, quella di essere utilizzate più spesso in poliabuso, molto raramente da sole, aumentano gli effetti e le collateralità reciproche.
Nuove droghe vendute online: qual’è l’entità del problema? Bhe, sebbene faccia molto notizia questo aspetto, che leggiamo spesso nei giornali e riportato ai convegni, è senz’altro quantitativamente non molto rilevante se paragonato al giro di affari delle altre droghe “classiche”.
La vendita di droghe nel cosiddetto “deep web”, ovvero il web non indicizzato, ed il “dark web”, come ad esempio le darknet più comuni come Tor, I2P e Freenet, o il famoso caso di Silk Road, un sito di commercio elettronico sulla rete Tor che effettuava attività criminali, non portano grandi numeri per ora.
Il commercio sul web di sostanze d’abuso, in prevalenza le cosiddette “nuove droghe” ma anche integratori ed altre sostanze come ormoni anabolizzanti, si stima in Europa nel 2015 avere un volume di affari intorno agli 80 milioni di euro.
Per avere un termine di paragone ricordiamoci che la cannabis muove in Europa circa 9,3 miliardi di euro nel 2015 e la cocaina 5,7 miliardi di euro sempre nel 2015. Stiamo parlando, quindi, di un fenomeno di interesse mediatico elevato, ma distraente, con ancora un basso impatto sulla popolazione, sebbene in crescita.
Peccato quindi c he l’interesse dei media verso questi nuovi fenomeni distragga molto dai veri problemi attuali, di adesso, come, tanto per insistere, l’alcol che ha un giro di affari “legali” stimato in 322 miliardi di euro nel 2018 con la caratteristica di essere piuttosto stabile nel tempo e con le conseguenze che vi ho detto prima sulla salute pubblica in Italia e negli altri paesi.
Un’altro mito da sfatare è connesso alla domanda se negli ultimi anni ci droghiamo di più o di meno che nel passato. Questa domanda è molto interessante e merita attenzione. Potremmo prendere come arco di tempo gli ultimi 100 anni, dall’inizio del ‘900 ad oggi, e fare alcune valutazioni.
Mi ricordo ancora quando al liceo studiavo in storia la via delle spezie, vi ricordate anche voi?, un percorso navale e su terra che collegava l’Europa con l’Oriente e ricordo bene tutte le guerre che inglesi, portoghesi ed altre nazioni facevano per averne il controllo e mi chiedevo: ma come mai tutte ste persone si ammazzavano per lo zafferano e la cannella? Vi siete fatti anche voi questa domanda?
Solo anni dopo, studiando psichiatria, ho capito che le spezie che portavano le navi non erano solo quelle alimentari ma il vero punto era l’oppio! Allora tutto tornava… infatti se alla fine dell’800 una nave tardava a portare le scorte di oppio in Italia qualche milione di italiani poteva andare in crisi d’astinenza, tanto elevata era la diffusione di oppiacei sia come farmaci che come sostanze d’abuso, e con il tempo questa distinzione diventò sempre meno netta e chiara, tra ciò che curava e tra ciò che dilettava… ad esempio alla fine dell’800 ed inizio del 900 il laudano, la tintura d’oppio, era diffusissima tra la popolazione ed i medici la prescrivevano a tutti per mille disturbi, dal mal di pancia all’ansia, e immaginate un pochino cosa accadeva dopo poco… dipendenza ed utilizzo anomalo si diffondeva tra la gente!
Un discorso simile, sebbene molto meno marcato in termini di quantitativo, ha riguardato anche la cocaina, usata per molto tempo “a tappeto” in ambito medico e poi, in seguito a questo, diffusa in ambito voluttuario per molti decenni, attraverso le guerre, insieme alle amfetamine, sino ai giorni nostri. A riprova di questo ci sono dati molto interessanti sulla produzione di oppio, sia legale che illegale: all’inizio del ‘900 la produzione regolare di oppio nel mondo era di più di 40.000 tonnellate all’anno poi è scesa quasi fino a zero ai giorni nostri mentre è salita, con andamento non proporzionale, quella illegale che ad oggi è di sole 9.000 tonnellate circa all’anno.
Quindi il Mondo utilizzava più oppio cento anni or sono che adesso. Un destino un pochino diverso ha avuto la cocaina che, al netto del bilancio della produzione legale ed illegale viene prodotta ai giorni nostri in un quantitativo di circa 1000 tonnellate all’anno contro le 15 di inizio secolo.
Sull’alcol, poi, i dati sono altrettanto eloquenti, dato che in Italia la percentuale di abuso alcolico tra la popolazione di inizio secolo rasentava quasi il 100%! Quindi quando sentiamo l’allarme per le sostanze d’abuso ai giorni nostri possiamo dire che, ok! il problema c’è ed è rilevante ma non andiamo a dire in giro che oggi ci droghiamo più che in passato perché, per fortuna, non è un informazione corretta.
Sicuramente l’offerta è oggi più variegata ma affermare che la popolazione di inizio 2000 utilizza più sostanze d’abuso, legali ed illegali, rispetto a quella di inizio secolo sembra non essere corretto, dati alla mano. Un pochino come chi dice che adesso moriamo tutti di malattia più che nel passato: questo non è vero, piace farlo credere ai catastrofisti ed ai giornalisti che fanno articoli sensazionalistici ma il dato ovvio è che l’età media si è semplicemente alzata e che quindi globalmente restiamo in salute più a lungo.
Adesso è il momento della seguente fatidica domanda: Quali sono le droghe più diffuse? Questi dati, in realtà, sono molto semplici, infatti, sempre considerando insieme droghe legali ed illegali, abbiamo l’alcol al primo posto con quasi il 65% della popolazione in Italia che ne fa uso più o meno continuativo (ma ricordiamoci, ad esempio, che negli USA la quota rasenta quasi il 90%), poi abbiamo la cannabis (foglie e resina) con quasi il 31,9% della popolazione italiana che ne ha fatto uso durante la vita, ma badate bene questo non significa uso ancora continuativo, in seguito abbiamo la cocaina con il 7,6%, poi l’MDMA con il 3,1% ed infine le amfetamine con il 2,8%.
Come vedete, anche in questo esempio, l’alcol batte alla grande tutte le altre droghe. Interessante inserire in questa classifica anche la nicotina, come fumo di sigaretta, il cui abuso riguarda il 22,3% della popolazione nel 2017, con un potenziale di dipendenza e di danno maggiore dei cannabinoidi.
Infine la domanda: le droghe sono tutte uguali? Fanno tutte male allo stesso modo? Anche in questo caso la risposta deve provenire da uno studio scientifico di eccellenza come, ad esempio, quello prodotto da David Nutt e colleghi e pubblicato su Lancet nel 2010 (4).
In questo studio si vede chiaramente che tutte le sostanze d’abuso sono diverse sia come meccanismo di azione, che come pericolosità sul breve e lungo termine e sul tipo di danni che causano.
Globalmente la droga più pericolosa è appunto l’alcol, al secondo posto troviamo l’eroina, al terzo il crack (ovvero la cocaina basata e fumata), al quarto posto la metamfetamina, poi la cocaina al quinto posto ed il tabacco al sesto posto, i cannabinoidi all’ottavo posto, i farmaci ansiolitici (le benzodiazepine) al decimo e via tutte le altre 20 sostanze d’abuso prese in considerazione.
Ok, a questo punto che cosa aggiungere? Ci sarebbero ancora tantissime cose da dire… Insisto comunque ad affermare che poche persone, inclusi molti “esperti”, riportano le giuste informazioni sulle droghe, ovvero i dati e non le opinioni personali o notizie alterate o fasulle.
Le droghe, ovvero le sostanze d’abuso legali ed illegali, considerando sempre anche l’alcol e la nicotina, rimangono senz’altro un grosso problema di salute pubblica anche ai giorni nostri ma bisogna parlarne bene per provare a risolverlo, se no si perde di credibilità e non si riuscirà mai ad attuare il più importante degli interventi, cioè la prevenzione. Infatti la prevenzione parte da un’informazione corretta e reale, non da opinioni o da posizioni ideologiche.
C’è infatti il problema dell’autorevolezza delle istituzioni quando parlano di droga… quali messaggi sono passati e passano su alcol, nicotina e gioco d’azzardo, oggi? E sulle altre droghe? Sono messaggi corretti? Sono comunicati efficacemente? C’è quello che gli esperti dicono, c’é la retorica delle istituzioni, e poi c’è la realtà sotto gli occhi dei ragazzi, dei più o dei meno giovani, che vedono nello stato, negli esperti e nei loro stessi genitori la più totale incongruenza se paragonato con quello che vedono nel mondo reale. Ma ricordiamoci che tutti noi impariamo quello che vediamo, non quello che sentiamo dire.
Probabilmente ci potranno aiutare a superare il millenario problema delle sostanze d’abuso solamente delle figure professionali che ancora non ci sono e che dovranno possedere plurime competenze trasversali acquisite in un percorso formativo di altissima specializzazione e non in situazioni in cui troviamo ad essere “poveri cristi che aiutano altri poveri cristi” come spesso succede in ambito sanitario e socioassistenziale.
Con buona volontà e passione, magari, ma con conoscenze approssimate ed un armamentario terapeutico poco efficace, o addirittura nullo, basato solo sulla buona volontà.
Sento spesso dire ad operatori sanitari o socioassistenziali: “sono trent’anni che faccio questo lavoro”. Bene, purtroppo il tempo, in ambito sanitario e scientifico, non è mai stato garanzia di efficacia e si può lavorare male per moltissimo tempo. Come spesso, provocatoriamente, dico a chi lavora con me: tu puoi stare anche 50 anni su di un DC9 ma se non leggi il manuale di istruzione, non fai un corso di volo e non impari le cose giuste non decollerai mai.“
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