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Valerio Rosso

Psichiatria, Salute Mentale e Neuroscienze

Come riconoscere e come gestire i sintomi da Astinenza da Antidepressivi

22/11/2019 da Valerio Rosso 10 commenti

Faccio una premessa: da un punto di vista medico il termine “astinenza da antidepressivi” non è realmente corretto.

Più appropriatamente si dovrebbe utilizzare il termine sindrome da sospensione da antidepressivi, in relazione alla natura stessa di un quadro clinico che può accadere quando si sospendono i farmaci antidepressivi.

In particolar modo se si interrompono con modalità rapide o addirittura brusche.

Vi comunico anche che ho già scritto un articolo pertinente a questo tema.

Qui restringerò l’attenzione specificatamente al riconoscimento ed alla gestione dell’astinenza da antidepressivi (la “Sindrome da Sospensione da Antidepressivi“).

È importante sottolineare che il fenomeno, seppure rilevato da anni da alcuni gruppi di pazienti, non è poi cosí noto.

Infatti sembra essere poco conosciuto anche da medici, psichiatri ed infermieri, risulta poco studiato in ambito accademico e di scarso interesse per le aziende farmaceutiche.

Definizione di Astinenza da Antidepressivi

La sindrome da astinenza da antidepressivi si definisce come un quadro clinico iatrogeno che si caratterizza per una serie di sintomi neurologici, psichiatrici e vegetativi.

il fenomeno tende a verificarsi a seguito della riduzione del dosaggio di un antidepressivo (graduale o non graduale).

I termini “Sindrome da Sospensione da Antidepressivi” e “Sindrome da Astinenza da Antidepressivi” sono generalmente usati in modo intercambiabile in letteratura.

Il termine “sospensione” è preferita da alcuni ricercatori e società scientifiche, in quanto non implica che gli antidepressivi possano creare dipendenza o causino una sindrome di dipendenza.

Il termine “astinenza” può implicare questo e, sul piano prettamente neurofisiologico, non è corretto.

Entrambi i termini sono destinati a rimanere in uso ed è più importante essere chiari su ciò a cui si riferiscono piuttosto che su ciò che è preferibile.

I tentativi di spiegare con precisione le variabili alla base di questo fenomeno sono ancora nel campo delle speculazioni anche se non sembra ragionevole tirare in ballo la sola serotonina.

È verosimile immaginare che siano responsabili non solo una improvvisa riduzione della serotonina, ma anche alterazioni a cascata della concentrazione della noradrenalina ed alterazioni del sistema colinergico.

Quali sono i sintomi dell’astinenza da antidepressivi?

I sintomi di interruzione compaiono di solito entro pochi giorni dall’arresto di un antidepressivo o, meno comunemente, dalla riduzione della dose.

L’insorgenza dei sintomi dopo più di una settimana è insolita.

La maggior parte delle reazioni di interruzione degli antidepressivi sono di breve durata e si risolvono spontaneamente tra 1 giorno e 3 settimane dopo l’insorgenza, la media è di 5 giorni.

Sono segnalati casi molto rari che indicano una durata di sintomi, più o meno intensi, per alcuni mesi.

Nell’ambito dell’astinenza da antidepressivi non va inserito il PSSD (“Disfunzione Sessuale da SSRI“), che invece è un quadro iatrogeno con altri meccanismi ed altre manifestazioni.

Quali sono i sintomi della sindrome da sospensione da antidepressivi?

  • Sintomi Sensoriali: parestesie, “scosse elettriche” sulla cute, palinopsia, intorpidimento
  • Sintomi Affettivi: irritabilità, ansia e agitazioni, deflessione dell’umore, lacrimosità
  • Alterazioni dell’equilibrio, Vertigini
  • Sintomi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea
  • Sintomi Somatici Generali: letargia, cefalea, tremori, sudorazione, iporessia
  • Disturbi del Sonno: insonnia, incubi, sogni vividi

Quali antidepressivi possono causare la sindrome da sospensione?

Quella che segue è la lista dei farmaci antidepressivi che più di altri sono segnalati per poter potenzialmente generare una sindrome di astinenza da antidepressivi:

Come fare a gestire la sindrome da sospensione da Antidepressivi?

Il trattamento dei sintomi di interruzione da antidepressivi dipende (1) dalla necessità o meno di ulteriori farmaci antidepressivi e (2) dalla gravità dei sintomi di interruzione.

Se un ulteriore trattamento antidepressivo è giustificato, indipendentemente dal verificarsi dei sintomi di interruzione da antidepressivo, il riavvio dell’antidepressivo causerà una rapida risoluzione dei sintomi.

Questo scenario di solito segue la mancata assunzione di un antidepressivo come prescritto, durante la fase acuta o di mantenimento di una malattia.

Se un ulteriore trattamento antidepressivo non è clinicamente indicato, e questo dovrebbe essere attentamente valutato dallo specialista psichiatra, la gestione dipende dalla gravità dei sintomi di interruzione.

Nella maggior parte dei casi i sintomi sono lievi e in questi casi il trattamento di solito richiede solo che il paziente sia rassicurato sulla natura autolimitante del quadro clinico da sospensione da antidepressivo.

I sintomi possono essere trattati sintomaticamente nel momento in cui assumono un livello di moderata gravità.

Ad esempio, l’insonnia può essere trattata con un breve ciclo di benzodiazepina.

I farmaci antimuscarinici possono aiutare nel trattamento dei sintomi gastrointestinali dopo l’interruzione dei TCA (antidepressivi triciclici) ma anche di alcuni SSRI, che è coerente con questi sintomi dovuti al rebound colinergico.

Se i sintomi di interruzione sono gravi, l’antidepressivo può essere anche ripristinato, i sintomi si risolvono solitamente entro 24 ore e quindi l’antidepressivo può essere ritirato con maggiore cautela e lentezza.

In realtà il punto più importante è sostenere il paziente, comunicando che i sintomi presenti sono destinati a terminare entro un tempo finito.

Inoltre è altrettanto importante suggerire al paziente di prendere nota, in un diario giornaliero, dei sintomi che si presentano nei vari momenti della giornata: mattina, pomeriggio e sera.

Tramite il diario il paziente può rendersi più facilmente conto di come i sintomi da sospensione da antidepressivi si attenuano lentamente nel corso del tempo.

Per approfondire ancora di più consiglio di scaricare questo interessante file .pdf:

“Recognising and managing antidepressant discontinuation symptoms” scritto da Peter M. Haddad & Ian M. Anderson (in inglese)Download

Per finire vi voglio anche consigliare la “Bibbia” per la sospensione degli psicofarmaci, antidepressivi inclusi, ovvero La sospensione degli psicofarmaci. Un manuale per i medici prescrittori, i terapeuti, i pazienti e le loro famiglie di Peter R. Breggin, uno psichiatra davvero esperto in quest’area della psicofarmacologia cosí poco conosciuta, anche dagli psichiatri stessi.

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Bibliografia:

  • http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=66538
  • Renoir T, Selective serotonin reuptake inhibitor antidepressant treatment discontinuation syndrome: a review of the clinical evidence and the possible mechanisms involved, in Front Pharmacol, vol. 4, 2013
  • Fava GA, Gatti A, Belaise C, Guidi J, Offidani E. Withdrawal Symptoms after Selective Serotonin Reuptake Inhibitor Discontinuation: A Systematic Review. Psychother Psychosom. 2015 Feb 21;84(2):72-81.
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This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
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CEO a valeriorosso.com
Mi chiamo Valerio Rosso e sono un medico, psichiatra e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico. Da anni divulgo i principali temi della Salute Mentale, delle Neuroscienze e della Medicina Digitale come blogger e come YouTuber. Alcune persone mi conoscono anche come musicista (cercatemi su Spotify, iTunes e YouTube Music).
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Commenti

  1. ANNA MANNINI dice

    20/04/2020 alle 1:55 pm

    Buonasera ho 56 anni e da settembre 2019 per depressione grave dovuta a ragioni onestamente non gravi, sto assumendo 3 compresse di quetiapina 150 mg 6 di Gabapentin 100mg e 10 gocce di rivotril 2.5 la sera prima di coricarmi al di.
    Il mio psichiatra ha già detto che andranno scalate, ma io da un lato sono contenta, perché gli psicofarmaci non fanno bene, dall atro ne ho paura. Che ne pensa?
    Aggiungo, se questa mia mail dovesse essere pubblicata, che gli psicofarmici, antipepressivi etc…, non andrebbero mai assunti.
    Ringrazio e saluto cordialmente.

    Anna

    Rispondi
  2. ilaria dice

    16/06/2021 alle 5:57 pm

    Buonasera l’astinenza si può manifestare anche solo dopo l’assunzione di paroxetina ovvero serestil 15 gocce x 4 giorni ?

    Rispondi
  3. Timone dice

    01/08/2021 alle 2:15 pm

    Complimenti Dottore forse un argomento non considerato ma di fondamentale importanza,ma e vero che dopo sei mesi di sospensione si ha un effetto di ritorno molto più forte grazie mille e complimenti

    Rispondi
    • Susanna dice

      23/10/2021 alle 10:37 pm

      Io dopo aver smesso di prendere citalopram da 3 mesi in maniera graduale, ora mi sento veramente male con sensazioni di percezione delle cose non abituale. Purtroppo ho il QTC lungo 467,e devo fare tamoxifene 10 mg a giorni alterni, possibile che la sospensione di citalopram mi ha fatto male dopo 3 mesi? Lo prendevo da anni

      Rispondi
  4. Care' Antonella dice

    18/12/2021 alle 7:20 pm

    Salve per effettuare una scintigrafia encefalico e cervello, mi è stato consigliato di sospendere gli psicofarmaci. Litio, escilatopran , Tavor, che assumo quotidianamente. Ho avuto una bruttissima crisi di astinenza, fortissimo mal di testa, tremore, e violento vomito. Consiglio di non farlo mai

    Rispondi
  5. Deborah Ferro dice

    21/09/2022 alle 10:32 am

    Buongiorno ho una parente che non prende gli psicofarmaci ad orari regolari (sertralina da 100 1 cp die, levopraid da 50 1×3 cp die). E’ molto pigra, dorme fin dopo mezzogiorno e alla notte fatica ad addormentarsi nonostante prenda anche halcion da 25 e tavor da 2,5 per dormire) Dunque i farmaci sono presi alla carlona…..
    Accusa spasmi muscolari ed inibizione dei movimenti agli arti inferiori. Questo secondo il mio modesto parere è dovuto al fatto che, a causa degli orari sballati, non è coperta completamente dai farmaci.
    Attendo cortese risposta.
    Grazie
    Ferro Deborah

    Rispondi
  6. Anna Buonocore dice

    28/01/2023 alle 12:55 am

    Salve dottore,sn in cura per una depressione maggiore post traumatica con sintomi psicotici.
    Dopo diverse terapie farmacologiche per me insostenibili.
    Ho trovato una stabilità con latuda 74,cipralex 10 mg e 1mg di en.
    Il latuda mi è stato ridotto a 37 mg e tra breve mi sarà ridotto a 18.5
    In passato ho interrotto latuda in modo brusco e sn stata malissimo.
    Volevo chiedere se poteva trattarsi di una crisi di astinenza.
    Grazie

    Rispondi

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