L’ADHD nell’adulto rappresenta la continuazione nel corso della vita di un disturbo del neurosviluppo che origina nell’infanzia e che è caratterizzato da difficoltà oggettive nel mantenere l’attenzione, una eccessiva attività e/o impulsività manifestata come difficoltà nel controllare il proprio comportamento e la disregolazione emotiva.
L’ADHD è una psicopatologia molto rappresentata nella popolazione adulta, riguardando circa il 3,5% della popolazione; in alcune popolazioni specifiche, come quella delle persone che manifestano disturbi da dipendenza (da sostanze, gambling, etc.), la percentuale di ADHD cresce grandemente avvinandosi al 50% (1).
Ho parlato abbondantemente dell’ADHD dell’adulto in diversi articoli sul mio blog personale (www.valeriorosso.com) e vi invito a leggerli a questi link (2):
- La Guida all’ADHD nell’Adulto
- Diagnosi e Trattamento dell’ADHD nel Paziente Adulto
- ADHD nell’Adulto: un caso di terapia senza farmaci
- Il Test DIVA 2.0 per la Diagnosi dell’ADHD nell’Adulto
Sulla base delle caratteristiche del disturbo, e in accordo alle acquisizioni più recenti ed aggiornate sull’utilizzo delle tecnologie digitali in medicina e psichiatria, vorrei discutere in questo breve articolo il perché ADHD nell’adulto e tecnologie digitali (terapie digitali in particolare) sono destinati a stringere una relazione molto stretta.
ADHD e Tecnologie Digitali: It’s Love at First Sight….
Partiamo dal presupposto che la diagnosi dell’ADHD nell’adulto rappresenta un grave problema di salute pubblica: spesso è mal posta, poco conosciuta dagli psichiatri (….e dalla classe medica in generale), spesso viene giudicata “irrilevante”, tutto questo a discapito dei dati epidemiologici e del documentato impatto personale e sociale del disturbo.
In secondo luogo è importante ricordare che il trattamento dell’ADHD nell’adulto (allo stesso modo di quello presente nell’infanzia) è un classico esempio di complesso intervento multimodale: trattamento psicofarmacologico (metilfenidato ed atomoxetina), trattamento psicoeducativo, interventi di riabilitazione cognitiva, Social Skills Training, psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Di conseguenza, al netto della possibilità di ricevere una diagnosi accurata, non sarà per nulla facile ottenere il miglior trattamento possibile, secondo le evidenze presenti in letteratura, sia in ambito pubblico che privato, anche alla luce delle scarse competenze specifiche presenti nel personale sanitario.
In generale il miglior trattamento multimodale dell’ADHD dell’adulto si può considerare a ragione altamente impattante sul piano economico e in termini di risorse umane.
In conseguenza di queste premesse, si chiarisce subito la grande opportunità offerta dalle nuove tecnologie digitali, sia in termini di diagnosi, di trattamento e di gestione del paziente, dei famigliari e dei care giver.
Infatti potremmo immaginare (ed avere disponibile in tempi brevi) una piattaforma di aiuto che si potrebbe occupare, in maniera autonoma, precisa ed economica, di alcuni importanti compiti:
- Impostare un percorso diagnostico avanzato, basato sul test DIVA 2.0, somministrato ad esempio da un chatbot o da un avatar.
- Garantire un percorso di riabilitazione cognitiva pesonalizzata, basato su esercizi e “gamification“.
- Aiutare il paziente nella quotidianità a gestire scadenze, richieste di lavoro, compiti ripetitivi e problematiche connesse alla distrazione mediante una agenda digitale “avanzata” che si prenda carico dei bisogni attentivi specifici di quel dato paziente.
- Garantire un percorso cognitivo-comportamentale, mediante chatbot ed avatar, che tramite un algoritmo di machine learning possa progressivamente impostare un programma di gestione dell’impulsività e della disregolazione emotiva.
Per chi segue le tematiche della medicina digitale e della psichiatria digitale, sarà sicuramente chiaro che tale piattaforma di supporto, integrata o meno, in add on con un farmaco e con un eventuale equipe di lavoro, presenta un enorme potenziale ed una fattibilità immediata.
Per i pazienti pediatrici affetti da ADHD una soluzione digitale è già presente ed approvata, si tratta della proposta di Terapia DIgitale della azienda AKILI (3).
L’approccio digitale all’ADHD nell’adulto, che potrebbe prendere la semplice forma di una Terapia Digitale ( in estrema sintesi una app sullo smartphone), può rappresentare sin da subito la risposta ad un importante problema di salute pubblica che mostra evidenti bisogni non soddisfatti.
L’Importanza della Cultura Digitale in Medicina e Psichiatria
Che cosa impedisce il raggiungimento di un obiettivo così importante?
Purtroppo la psichiatria e la medicina in generale mostrano un notevole ritardo rispetto alla cosiddetta trasformazione digitale, che ha già coinvolto ogni altro aspetto della nostra esistenza (4).
La medicina mostra una notevole inerzia al cambiamento operato dal digital a causa di varie ragioni:
- Mancanza oggettiva di lungimiranza.
- Assenza di professionisti della salute dotati di adeguate competenze trasversali.
- Assenza di dibattito e di consapevolezza sulle implicazioni etiche della trasformazione digitale della salute pubblica.
- Un passato caratterizzato da una scarsa affidabilità delle infrastrutture tecnologiche (inadeguate per la medicina) ma al momento in via di risoluzione completa.
- Oggettivi problemi di complessità della biologia e degli aspetti socio-ambientali degli esseri umani.
In risposta a questo ritardo del digital in medicina, bisogna però contrapporre, da parte degli attori più consapevoli e preparati della sanità pubblica e privata, una forte spinta culturale ed etica che vada a colmare il “gap” di preparazione della classe medica attuale nei confronti delle enormi possibilità di aiuto offerte dalle nuove tecnologie digitali in medicina (5).
Tutto questo in maniera appropriata, rapida ed efficace.
Bibliografia:
- Davis C, Cohen A, Davids M, Rabindranath A. Attention-deficit/hyperactivity disorder in relation to addictive behaviors: a moderated-mediation analysis of personality-risk factors and sex. Front Psychiatry. 2015;6:47. Published 2015 Apr 20. doi:10.3389/fpsyt.2015.00047
- https://www.valeriorosso.com
- https://www.akiliinteractive.com
- “La Psichiatria Digitale: Passato, Presente e Futuro” – Relazione del Dr. Valerio Rosso, Bolzano 5 Dicembre 2019 (Video su YouTube)
- Steinhubl SR, Topol EJ. Digital medicine, on its way to being just plain medicine. NPJ Digit Med. 2018 Jan 15;1:20175. doi: 10.1038/s41746-017-0005-1. eCollection 2018. PubMed PMID: 31304349; PubMed Central PMCID: PMC6550249.
Ultimi post di Valerio Rosso (vedi tutti)
- Eutanasia e Malattia Mentale - 11/11/2022
- Menopausa, conseguenze Psicologiche e Psichiatriche - 27/10/2022
- Malattia Mentale e Violenza - 20/10/2022
Lascia un commento