Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), uno dei disturbi neuropsichiatrici più comuni dell’infanzia e dell’adolescenza, molto spesso persiste negli adulti (presente nel 3,5% circa della popolazione adulta).
Allo stesso modo dell’ADHD nel paziente adulto, anche il trattamento farmacologico dell’ADHD nell’adulto è un capitolo poco noto della psichiatria e, quindi, necessariamente da approfondire per qualsiasi operatore che lavori in ambito psichiatrico.
Partiamo dal presupposto che il trattamento dell’ADHD è sempre costituito da interventi multimodali e combinati tra loro: farmacoterapia, psicoterapia, riabilitazione cognitiva, psicoeducazione e interventi sui famigliari e sui caregiver.
Nel presente della rivoluzione digitale della psichiatria, è anche importante sottolineare il ruolo imminente delle terapie digitali che potrebbero integrare e rivoluzionare un intervento di cura che al momento non è sempre possibile da attuare in maniera completa ed efficace.
Ma torniamo al trattamento farmacologico dell’ADHD nell’adulto, le domande sono:
- È sempre indispensabile una terapia psicofarmacologica per trattare l’ADHD nell’adulto?
- Quali farmaci si utilizzano?
- Quale efficacia hanno questi farmaci?
- Quali effetti collaterali?
Metilfenidato, Atomoxetina & Co. sono sempre indispensabili?
Nei pazienti diagnosticati con un disturbo da ADHD la tendenza è quella di intervenire in prima linea mediante farmaci piuttosto che con la psicoterapia cognitivo-comportamentale o altri interventi non farmacologici (1)(2)(3).
Il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nell’adulto deve essere sempre preceduto da un’attenta valutazione e diagnosi mediante intervista clinica strutturata e test DIVA.
Sul territorio italiano i due più importanti farmaci disponibili per il trattamento dell’ADHD nell’adulto sono il Metilfenidato (nome commerciale “Ritalin“) e l’Atomoxetina (nome commerciale “Strattera“).
Ci sono blande evidenze anche della possibile efficacia del Bupropione (nome commerciale “Wellbutrin“) e della venlafaxina, anche se metilfenidato ed atomoxetina restano i farmaci di scelta per il trattamento dell’ADHD.
In alcune situazioni particolari può essere utile combinare dei farmaci SSRI o SNRI al farmaco principale.
Lo schema di trattamento farmacologico dell’ADHD nell’adulto
Vi consiglio di osservare lo schema grafico di seguito riportato per avere un idea dell’approccio farmacologico al paziente adulto affetto da ADHD (in inglese):
Effetti Collaterali dei Farmaci per l’ADHD nell’adulto
Quali sono gli effetti collaterali più frequenti dei farmaci comunemente utilizzati nel trattamento dell’ADHD?
Vediamoli nel caso specifico del metilfenidato e dell’atomoxetina.
Effetti collaterali dell’ATOMOXETINA: possono verificarsi disturbi di stomaco, nausea, vomito, costipazione, stanchezza, perdita di appetito/di peso, secchezza delle fauci, vertigini, sonnolenza, difficoltà a dormire, o diminuzione della capacità/desiderio sessuale.
Effetti collaterali del METILFENIDATO: ffetti collaterali del metilfenidato comunemente riportati includono: insonnia, nausea, mal di testa, vomito, diminuzione dell’appetito e xerostomia. Altri effetti collaterali includono: ansia, tic, iperidrosi e irritabilità.
Bibliografia:
- Mészáros A, Czobor P, Bálint S, Komlósi S, Simon V, Bitter I Pharmacotherapy of adult attention deficit hyperactivity disorder (ADHD): a meta-analysis. Int J Neuropsychopharmacol. 2009 Sep;12(8):1137-47. Epub 2009 Jul 7
- Solanto MV, Marks DJ, Wasserstein J, et al. Efficacy of meta-cognitive therapy for adult ADHD. Am J Psychiatry 2010; 167:958.
- Safren SA, Sprich S, Mimiaga MJ, et al. Cognitive behavioral therapy vs relaxation with educational support for medication-treated adults with ADHD and persistent symptoms: a randomized controlled trial. JAMA 2010; 304:875.
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
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Che bel sito! Avrei delle domande.
Sono stato diagnosticato da poco (26 anni), ma immagino che lo schema illustrante il piano di trattamento farmacologico non si riferisca all’Italia? Lo chiedo perché non ho storia di abuso di sostanze e mi è stata prescritta in prima battuta l’atomoxetina.
Inoltre, lo specialista mi ha rilasciato una ricetta che il farmacista non ha accettato. A quanto pare ci vuole un piano terapeutico AIFA e una ricetta rossa. Mi conferma? È possibile che uno specialista non sia al corrente di questa burocrazia?
Ciao! Chiaramente non posso esprimermi su casi che non conosco. Sicuramente trovo molto molto strano che uno specialista non sia a conoscenza delle modalità prescrittive dei farmaci per il trattamento dell’ADHD dell’adulto in Italia…..
Anche a me è capitato che jl mio specialista mi dicessè che è contrario agli stimolanti. Non so perché questa avversione! Il ritalin come mai lo indicano come inadatto negli adulti?
Caro Gianluca, io studente di medicina e chirurgia, con diagnosi di Ipersonnia Primaria, ho dovuto combattere altro che 1 o 2 guerre mondiali per ottenere una terapia farmacologica che mi consentisse di smettere di consumare il fisico e la psiche dormendo anche 20 ~ 21 ore al giorno, neurologi, psichiatri, neuropsichiatri e Mmg hanno recalcitrato per Anni ed anni piuttosto di concedermi la possibilità di VIVERE la mia vita, non su un letto e poco oltre il letto, in casa ….
Anni fa un medico al quale mi ero rivolto, spiegandole chiaro e tondo che non sarei potuto andare avanti in quel modo e, Dio mi è testimone, ho detto con molta sincerità e pari rassegnazione “dottoressa, la prego di provare a mettersi nei miei panni, ho poco più di 20 anni e da circa 6 anni praticamente sono come un paziente in stato comatoso o vegetativo, nonostante nelle lunghe ore di sonno non ci pensi a causa della non coscienza di ciò, quando per miracolo riesco arduamente a svegliarmi, la mente mi si invade di pensieri concreti di porre fine a questo, come si può chiamare, eufemisticamente: calvario. Sono pronto a fare quello che sento di dover fare, ricorrere al suicidio tramite eutanasia auto praticata.
Be allora qualcosa nel suo cuore si è mossa e ha deciso di cercare di aiutarmi ad avere una terapia che potesse combattere quello stato comatoso cronico.
Prima abbiamo contattato un suo conoscente dirigente medico di neurologia (non mi sento di fare nomi, perché hanno fatto la differenza tra una probabile cassa di pino e il riconsegnare ad un ventenne una vita che si possa definire tale.
Riassumendo:
In primis Modafinil iniziato a 100 mg/die e aumentato fino a 600 mg die per quasi completa mancanza di efficacia, in seguito mi è stato proposto l’UNICO psicostimolante presente in commercio in Italia: Metilfenidato (cpr da 10 mg) con posologia iniziale 5 mg x 2/die, successivamente aumentato a 20 mg x 3 volte die per insufficiente efficacia, ora sono trascorsi ben 8 anni e praticamente il farmaco non ha più efficacia antisonno sufficiente, la posologia è ancora ferma a 20 mg TID, per il semplice motivo che in questo paese, fino al 2007 non era nemmeno in commercio il metilfenidato dal 1988 ! !!
I medici Italiani, oltre che, e diciamolo chiaro una volta per tutte: sono spaventati di fronte al solo pensiero della prescrizione di qualsiasi medicamento definito ^^^psicotropo~stupefacente^^. Non hanno inoltre la minima familiarità con i farmaci psicostimolanti, categoria terapeutica RISAPUTA essere considerata, nel nostro Paese, negletta, capro espiatorio e ostracizzata in modo tanto assoluto quanto totalmente irrazionale, inventando loro stessi ogni sorta di giustificazione (ovviamente per non averli mai da prescrivere nell’intera carriera) talmente assurda che neppure loro stessi credono alle loro stesse parole.
Esempio nel caso di Narcolessia e ancor più nella Ipersonnia Primitiva/idiopatica, nonostante non ci voglia molto tempo per consultare un minimo di bibliografia scientifica, vorrei solamente togliere una curiosità e aggiornare tutti i carissimi medici assolti nella lettura della mia storia che probabilmente sopraffatti dal tanto carico di lavoro da non trovare il tempo per questi aggiornamenti, curiosità: la posologia massima prescrivibile riguardo metilfenidato (che, vorrei aggiungere, è risaputo avere un eccellente indice terapeutico e una tossicità notevolmente bassa, tanto è vero che è uno dei pochissimi prodotti medicinali registrati ed autorizzati nel bambino a partire dai sei anni d’età) nell’Ipersonnia primitiva/Narcolessia non responder a metilxantine/modafinil, lungi dall’essere 20 mg TID come nel trattamento dell’ADD /ADHD, in realtà NON esiste una posologia massima {STANDARD} nella terapia dell’EDS conseguente a Narcolessia (sottotipi I e II) ed Ipersonnia Primitiva, per un semplice ed unico motivo, la minima posologia che risulti essere efficace, in quel determinato periodo, nel controllo dell’eccessiva sonnolenza diurna, è quella che va prescritta, modus operandi esattamente comparabile agli oppiacei nella terapia del dolore, non hanno dose tetto, la minima posologia in grado di alleviare efficacemente il dolore senza provocare effetti collaterali non sostenibili è quella corretta da prescriversi.
Colgo l’occasione per invitare a non avere irrazionali pregiudizi su qualsiasi classe farmacoterapeutica, perché se cosi continuerà ad essere, molti pazienti non riceveranno adeguate cure rispetto alla loro patologia. E questo fatto NoN può essere né accettabile né più accettato.
Questi farmaci atomoxetina e metilfenidato possono assumersi in mono terapia. Ossia lo strattera utilizzato come trattamento e il Ritalin utilizzato all’occorrenza oppure possono esserci interazioni tra le sue diverse molecole se prese nella stessa giornata
Buonasera, Dottore.
Ho 38 anni e sono di Torino. Ho pravato a chiamarla in assl a Boves, ma mi hanno detto che riceve solo i residenti. Qui a Torino ho cercato aiuto in più specialisti, ma alla parola adhd la loro risposta è stata una gran risata.
Non so proprio come fare.
Consigli? Indirizzi utili?
Grazie
Ciao Flora, ti consiglio il Dr. Francesco Oliva all’ospedale di Orbassano. Vai pure da lui con fiducia…. un caro saluto!??
Buonasera,Dottore.
Sono di Roma e sto cercando uno specialista per quanto riguarda il trattamento dell’ADHD,in quanto quelli che ho incontrato fino ad ora non prendono il disturbo sul serio.
Saprebbe indirizzarmi verso una soluzione? Non so più che fare.
Grazie.
Buonasera dottore. Sono un ragazzo di 21 aa e mi è stata diagnosticata ADHD severa. Purtroppo dopo la diagnosi nessuna terapia specifica perché non conosco chi è esperto della malattia. Vorrei rivolgermi ad uno specialista della mia zona esperto della materia. Io sono di Napoli. M8 può aiutare? Grazie
Purtroppo non conosco nessuno direttamente. Ti direi di provare a rivolgerti al Centro di Salute Mentale piú vicino a te per un primo orientamento; fatti fare una richiesta dal tuo medico di medicina generale. In bocca al lupo!🍀
Ho l’ ADHD ??? Mi hanno detto di sì!!! Io ho problemi di concentrazione, memoria temporanea, non sono più iperattivo. Lo ha scoperto per caso la mia opsicologa, a 44 anni, vale a dire ad inizio anno. Che ho questo problema o uno molto simile lo dice la mia storia, bocciato in 3 elementare perché nn riuscivo a capire grazie anche ad una maestra razzista verso i figli di meridionali. Poi dopo che ho ripetuto l’ anno ho imparato a leggere,scrivere molto bene. Non ero più violento perché la nuova maestra mi trattava come un figlio. Sono di Torino. Vorrei sapere una cosa molto importante, io prendo il metadone, ma la mia opsicologa dice che se voglio fare funzionare la cura lo devo levare, è vero???
Buongiorno dottore. Da sempre ho avuto interesse per lo studio e la ricerca, ma non sono mai riuscita a memorizzare. Ho 56 anni e l’anno scorso mi sono data un obiettivo importantissimo per me: imparare l’inglese, ma a parte l’aver appreso una buona pronuncia (leggendo), non ricordo nulla. Poi ho scoperto di avere il deficit dell’attenzione. Onestamente ci sono rimasta malissimo. Ora capisco i miei insuccessi scolastici.
Sto seguendo l’approccio mindfulness, ma temo che non sia sufficiente. Solitamente evito i farmaci come la peste. Leggendo gli effetti collaterali sono ancor più restia. Non so proprio come fare per raggiungere il mio obiettivo. Ci tengo tantissimo, ma temo dovrò rinunciare. E’ come avere il pane, ma non i denti.
Può darmi alternative che non conosco?
Ciao sono cresciuto all’estero e solo pochi anni fa sono tornato in italia. Sono stato diagnosticato con ADD da adulto in Canada ma mi sono trasferito subito in italia senza mai prendere un farmaco. Poi ho trovato che in italia la diagnosi da adulto è complicata quindi ho lasciato perdere. Ma è un problema che continua a complicare sia la mia vita personale che quella lavorativa. Vivo a milano e non so dove andare. Trovo che gli specialisti in ADD/ADHD trattano solamente bambini/adolescenti. Mi saprebbe consigliare uno psichiatra a Milano?
Grazie!
Buongiorno, a mia figlia di 30 anni è stato diagnosticato l’ADHD. Sta molto male.Saprebbe consigliarmi un terapeuta di riferimento a Parma? grazie
Buongiorno dottore, ho 50 anni ed ho il sospetto di avere l’ADHD. Purtroppo faccio un lavoro in cui sono richieste capacità organizzative e attentive, le lascio immaginare con quale sforzo. Proprio a causa delle difficoltà riscontrate sul lavoro ho cominciato a ripercorrere alcuni momenti della mia vita e mi sono accorto che da sempre qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto. Per questo le chiedo come si possa arrivare ad una diagnosi affidabile, considerata la specificità della malattia. Abito in provincia di Milano e gradirei conoscere uno psichiatra esperto in ADHD. Grazie anticipatamente.
Ciao Ernesto, io consiglio a tutti il Dr. Andreas Conca di Bolzano. Potrebbe essere un buon inizio un consulto con lui. Magari poi potrà darti lui un consiglio sulla zona di Milano…. per questa area di patologia inizia sicuramente con uno psichiatra e poi, eventualmente, aggiungi un’integrazione psicoterapeutica. Se posso darti anche un’altra soluzione …. perchè non provi a fare un consulto con il Centro di Salute Mentale piú vicino a te? Tramite il Medico di Medicina Generale…. potresti sorprenderti di quanta competenza puoi trovare anche nel SSN vicino a te, con una spesa minima! In bocca al lupo….🍀👍
Seguirò entrambe le soluzioni da lei proposte. La ringrazio per la grande cortesia dimostrata.
Ciao Valerio,
sono un caso disperato di ADHD, nel senso che ho enormi difficoltà a lavorare e non posso che sperare che una terapia possa essere d’aiuto.
Ho avuto il danno che nessuno, ma dico proprio nessuno, che fosse insegnante, psicologo scolastico o medico avesse la più pallida idea di cosa fosse l’ADHD. Al punto che dopo la maggiore età sono stato io a dover combattere per farmi prendere sul serio. E’ successo davvero di tutto, sono andato più volte fino a Pisa per questa dannata diagnosi dove sono stato bollato come supposto tossico dipendente, ho vissuto un’odissea, un destino da cui ho cercato di fuggire finendo persino in coma (attribuito all’abuso di sostanze. No, non c’era alcun tipo di abuso di sostanze, infatti sto cercando di far analizzare il caso ad una fondazione per la malasanità, per varie ragioni mi sono svegliato solo un anno dopo). Ma appunto per il fatto che per me è un problema invalidante, adesso la priorità è avere supporto. Per caso ho scoperto una dottoressa molto vicino a me a Saluzzo specializzata in ADHD dell’adulto, per adesso tutto sta procedendo bene e sta prendendo la cosa molto sul serio, senza banalizzarmi o semplificare, anche se la mia psichiatra “principale” mi pare poco convinta anche se crede che sia giusto che cerchi di risolvere quel che reputo un fastidio. Però, anche a me è stato detto che in età adulta posso ambire soltanto allo Strattera per dei limiti dell’AIFA, che vada bene o no. Adesso a causa di altri imprevisti, perchè sono soggetto alla legge di Murphy, devo ripetere l’ECG. In più l’uso di una terapia forte mi servirebbe a causa di un farmaco “imprevisto” che mi hanno dato dei medici di Pisa. Ma preferirei parlarne in privato, perchè in quanto odissea, in quanto inascoltato e in quanto reazionario ad oggi che ho 27 anni è successo davvero di tutto nell’ultimo decennio. L’unica cosa che posso dire è che sono stanco di non poter avere un ottimismo riguardo al futuro perchè so che intanto perderò interesse velocemente per ogni cosa, provando incredibile stress e frustrazione. Grazie…
Ciao Riccardo, sono capitata qui per caso, ho letto che sei di Saluzzo o dintorni, vivo anche io nella provincia di Cuneo. Mi sapresti dire a chi ti sei rivolto per avere una diagnosi ? Nessuno mi crede, ma io ho bisogno di togliermi questo dubbio definitivamente. Ti sarei grata se potessi darmi un indicazione.
Buongiorno
a mio figlio (21 anni) è stato diagnosticato il disturbo dell’attenzione, tramite un test fatto da una psicoterapeuta a cui siamo arrivati dopo qualche esperienza dove il disturbo non veniva considerato. Il centro dove ci siamo rivolti però ci ha comunicato che essendo stato diagnosticato da adulto non è possibile la prescrizione dei farmaci generalmente indicati per questo problema. Quindi ora che fare? Possibile che ci si debba solo rassegnare?
La vita di mio figlio non è quella che dovrebbe fare un ragazzo della sua età, non ha finito la scuola, ha una forte ansia sociale e poche aspettative riguardo al futuro. Io vorrei poterlo aiutare ma non so cosa fare.