Il riconoscimento e la gestione degli effetti collaterali degli antipsicotici, tipici ed atipici, è un argomento di particolare importanza in psichiatria.
Tutti gli operatori della Salute Mentale, i famigliari ed i pazienti dovrebbero essere a conoscenza di queste informazioni per poter gestire al meglio la terapia della schizofrenia, del disturbo bipolare e di ogni psicopatologia che richiede l’utilizzo di una terapia neurolettica.
In questo articolo troverete affrontati, e comparati per singolo farmaco antipsicotico, i seguenti effetti collaterali presenti tipicamente nei neurolettici sia di prima che di seconda generazione:
- Distonia, EPS acuti, Parkinsonismo e Brdicinesia
- Acatisia
- Dislipidemia
- Tolleranza al Glucosio alterata
- Iperprolattinemia
- Ipotensione Posturale
- Prolungamento del Tratto QT, QTc
- Sedazione
- Disfunzioni Sessuali
- Discinesia Tardiva
- Aumento di Peso
La prima tabella a cui suggerisco di far riferimento nel comparare gli effetti collaterali degli antipsicotici è la seguente, tratta da “Maudsley Prescribing Guidelines in Psychiatry“, Thirteenth Edition. Johan Wiley & Sons Ltd. 2018, p39 Tabella 1.8 (cliccare per ingrandire):
Un’aspetto specifico che genera spesso apprensione ed incertezza durante la terapia con antipsicotici sono gli effetti che questi farmaci possono avere sul QT/QTc; ho scritto un articolo specifico al riguardo ma una tabella riassuntiva rapida e precisa potrebbe essere la seguente (cliccare per ingrandire):
Infine, parlando di effetti collaterali degli antipsicotici, potrebbe essere una buona idea far riferimento alla tabella che segue per valutare a quale antipsicotico passare nel caso che si manifestino effetti collaterali, ovviamente tenendo anche in considerazione il quadro clinico di base che si sta trattando.
Anche questa tabella è tratta dal famoso “Maudsley Prescribing Guidelines in Psychiatry“, Thirteenth Edition. Johan Wiley & Sons Ltd. 2018, p150 Tabella 1.8 (cliccare per ingrandire):
Gli effetti collaterali degli antipsicotici non dipendono soltanto dal farmaco in se ma anche da altri parametri: predisposizione personale, condizioni cliniche generali del paziente ed interazione con altri farmaci.
In particolare la presenza di una polifarmacoterapia è spesso connessa all’insorgenza di un più elevato numero di effetti collaterali, specialmente in psicofarmacologia.
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