Anno 2020: una prossima pandemia di disturbi mentali farà seguito all’apocalittica e devastante pandemia di COVID-19, derivante dal virus SARS-CoV-2?
Secondo molti psichiatri, antropologi e sociologi osservatori dello scenario internazionale, non è improbabile che il livello globale di salute mentale del pianeta Terra precipiterà in seguito alla pandemia di COVID-19.
Sono diverse le possibili ragioni di questa ipotesi di diffusione pandemica di disagio mentale, connesse in maniera diretta o indiretta alla diffusione del virus SARS-CoV-2:
- Timori ed angosce di morte, personale o dei nostri cari
- Conseguenze fisiche e psicologiche dell’isolamento e della quarantena
- Conseguenze sulla qualità di vita del danno al sistema economico mondiale
- Incertezza rispetto al Futuro
- Peggioramento del Welfare a livello globale
Quali potranno essere le risposte psicopatologiche della popolazione mondiale a questi notevoli ed oggettivi elementi di stress?
È ormai chiaro che stiamo navigando in acque inesplorate.
Siamo tutti più ansiosi, vulnerabili, tristi ed insicuri e vorremmo delle risposte certe ed efficaci a questa crisi ma purtroppo non ci sono soluzioni semplici e rapide.
Dei preoccupanti dilemmi etici, folli per la nostra cultura mediterranea, si stagliano all’orizzonte, come ad esempio: salvare la vita alle persone o salvare l’Economia Mondiale?
Chi ha conoscenze psicologiche si sta rendendo conto che stiamo tutti attraversando il “lutto” connesso a questa pandemia in tutte le sue fasi: negazione, rabbia, contrattazione, demoralizzazione, ….
E poi? Cosa accadrà dopo?
Una Pandemia di Disturbi Mentali?
La Mente umana attraversa varie fasi nel difficile percorso del cambiamento tra un evento traumatico e la sua accettazione che diventa il preambolo ad una fase di azione, di trasformazione, ovviamente se questa è possibile.
Durante la Pasqua dell’anno 2020 la popolazione mondiale si trova nel bel mezzo di un’epidemia, molto probabilmente di una diffusione pandemica, di incertezza, di ansia, di angoscia
Perdita della Salute e Perdita del Lavoro sono il terribile binomio che attraversa la mente di moltissimi esseri umani, in questi giorni.
Ogni persona del pianeta si ritrova a fare i conti con la perdita di persone care oppure con la perdita della sicurezza di poter sopravvivere in maniera adeguata alla pandemia.
Oppure a tutte e due le cose assieme.
Rimuginazione, insonnia, difficoltà ad immaginarsi il futuro ed una completa trasformazione della nostra routine quotidiana stanno dilagando tra tutti i gruppi di persone colpite dalla pandemia COVID-19.
Infine la scarsa capacità comunicativa dei media, l’assenza di strategie di gestione delle informazioni, le “mezze verità” e le fake news provenienti da ogni parte stanno peggiorando le cose.
Quali conseguenze psicopatologiche avrà sulla popolazione questa sovraesposizione a pesanti elementi di trauma e di stress cronico?
Sicuramente molte psicopatologie presenti già da prima nella popolazione potranno peggiorare o manifestare ricadute in seguito al distress (disturbi bipolari, schizofrenia, depressione ed altro).
Ma si sente anche parlare di un possibile aumento dei disturbi d’ansia e dei disturbi depressivi, ma personalmente non credo che sia questo il punto.
O per meglio dire credo ci sarà senz’altro un aumento di manifestazioni ansiose e un netto peggioramento dell’umore delle persone, ma in relazione alla diffusione pandemica di disturbi mentali dovuti ad elementi traumatici o di stress, ovvero (secondo il DSM-V):
- Disturbo Acuto da Stress
- Disturbo Post-Traumatico da Stress
- Disturbo dell’Adattamento con umore depresso, con ansia o misto.
A questi disturbi ascrivibili, prevalentemente, allo spettro ansioso, io aggiungerei anche i Disturbi Dissociativi, connessi a fenomeni patologici di protezione dal trauma mediante iperarousal o alterazioni dello stato di coscienza.
Questa che sembra una distinzione squisitamente tecnica o accademica, in realtà ha delle pesanti conseguenze pratiche di salute pubblica.
Trauma Acuto e Stress Cronico: il vero problema di Salute Mentale durante la Pandemia COVID-19
Ho già parlato in questo blog e in alcuni miei video su YouTube dei Disturbi dell’Adattamento con ansia, con sintomi depressivi o misti:
Ho anche affrontato il problema dei disturbi dissociativi in un altro video su YouTube:
Allo stesso modo vi rimando ad approfondire il grande tema del Disturbo Post-Traumatico da Stress in altri miei contenuti o anche da fonti esterne come wikipedia.
Quello che è importante capire è che eventi traumatici o, più frequentemente, stress cronico di una certa entità possono avere due principali conseguenze:
- Peggiorare una psicopatologia pre-esistente (Depressione, Disturbo Bipolare, etc.)
- Generarne una nuova, trauma o stress correlata
In questo secondo caso, in relazione agli elementi di stress e trauma connessi alla pandemia COVID-19, si potrà verosimilmente assistere ad un esordio, marcatamente sincronizzato, di nuovi casi di disturbi dell’adattamento, Disturbi Post-Traumatici da Stress (PTSD) o Disturbi Dissociativi.
Come vi anticipavo prima queste diagnosi possono avere un impatto particolarmente devastante sulla popolazione per varie ragioni:
- Hanno un potenziale elevato di compromissione funzionale della persona.
- Non sono facilmente riconoscibili e diagnosticabili in un contesto non specialistico.
- Hanno la tendenza a cronicizzare.
- Non hanno, ad oggi, degli interventi terapeutici di marcata efficacia basata su evidenze nette.
Spesso i disturbi conseguenti al trauma ed allo stress sono trattati sulla base di alcune loro caratteristiche cliniche come la presenza di sintomi d’ansia, di insonnia, di panico o di umore depresso.
Questo approccio poco strutturato comporta notevoli errori di diagnosi e cura.
Alle volte i disturbi dissociativi vengono addirittura scambiati per disturbi dello spettro psicotico.
Questo inquadramento diagnostico superficiale ha come conseguenza l’incremento dell’utilizzo di farmaci ad alto potere di dipendenza (ad esempio benzodiazepine) e scarso utilizzo appropriato di interventi cognitivo-comportamentali (CBT), per la mancanza di specialisti formati non solo sulla CBT ma anche con adeguata esperienza sui disturbi specifici.
Un pochino come sta accadendo per la pandemia di COVID-19, non possediamo certi e sicuri interventi terapeutici basati sulle evidenze per i disturbi legati al trauma ed allo stress.
Per portare un’altra analogia con la COVID-19, la presenza sincronizzata nella popolazione di un elevato numero di casi di Disturbo dell’adattamento, di PTSD o di Dissociazione, potrebbe saturare con velocità estrema il nostro Servizio Sanitario Nazionale, portando le persone a ricercare soluzioni in ambiti anche potenzialmente pericolosi come medicine alternative, guru, santoni o altro.
Che cosa fare in presenza di una Pandemia di Disturbi Mentali?
L’ipotesi che, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, in conseguenza della COVID-19, vedremo peggiorare la salute mentale del Pianeta Terra, è tutt’altro che improbabile a mio parere.
In queste settimane tutte le energie dei vari servizi sanitari sono, giustamente, focalizzate sul trattamento e sul contenimento della pandemia correlata alla diffusione del virus SARS-CoV-2, ma questo purtroppo sta andano a scapito del monitoraggio, della diagnosi e della cura dei disturbi mentali.
Quello a cui assisteremo tra poco tempo potrebbe essere sia il peggioramento di disturbi mentali pre-esistenti, che l’esordio di psicopatologie correlate allo stress ed al trauma (PTSD, Disturbi dell’Adattamento e Disturbi Dissociativi).
Allo stesso modo di quello che è accaduto per la pandemia “madre” di COVID-19 i vari sistemi sanitari del Mondo non potranno sostenere il peso di un’esordio sincronizzato di potenziali milioni di casi di psicopatologia correlata al trauma ed allo stress cronico.
Le conseguenze dell’incapacità a gestire questa pandemia di disturbi mentali potrebbero essere anche molto drammatiche: rallentamento della ripresa economica, lenta cronicizzazione psichiatrica di una grossa parte della popolazione mondiale, suicidi, violenza, abuso di sostanze.
Questa trasformazione psicopatologica dell’Umanità potrebbe procedere sotto soglia e silenziosamente per diversi anni prima di esplodere nel suo potenziale effettivo di danno.
In questo preciso momento storico sappiamo di possedere adeguate competenze scientifiche e sufficienti risorse tecnologiche per provare ad immaginare nuovi scenari per la Salute Mentale.
Mi riferisco in particolare alle aree di intervento connesse alla Psichiatria Digitale che, al momento, è l’unica possibile via di uscita dalla prossima probabile pandemia di disturbi mentali.
Terapie Digitali, Telepsichiatria, Digital Biomarkers ed un’affinamento della Comunicazione Digitale della Salute potranno offrire soluzioni efficaci e sostenibili nei prossimi mesi.
Ricordiamoci che il governo cinese ha attuato una gestione on line della crisi COVID-19 di assoluto rilievo.
Senza contare che le esperienze ed i dati che sarà possibile raccogliere in questi giorni e nei prossimi mesi, potranno essere fondamentali per gestire in futuro simili scenari di disagio mentale connesso al trauma ed allo stress cronico.
A questo punto questa prospettiva va portata all’attenzione dei governi, delle società scientifiche, ma anche alla coscienza ed alla lungimiranza dei singoli professionisti della Salute Mentale.
La possibilità concreta di trovarci, nuovamente, impreparati ad uno scenario di emergenza sanitaria è quantomeno preoccupante.
Bibliografia:
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- Fagiolini A, Cuomo A, Frank E. COVID-19 Diary From a Psychiatry Department in Italy. J Clin Psychiatry. 2020;81(3):20com13357. Published 2020 Mar 31. doi:10.4088/JCP.20com13357
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- Li W, Yang Y, Liu ZH, et al. Progression of Mental Health Services during the COVID-19 Outbreak in China. Int J Biol Sci. 2020;16(10):1732–1738. Published 2020 Mar 15. doi:10.7150/ijbs.45120
- https://www.psichiatriadigitale.it
- https://www.valeriorosso.com/psichiatria-digitale
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Dal mio punto di vista ha ragione caro dottore. Personalmente ho potuto notare nelle persone che girano attorno alla mia sfera personale un cambiamento negativo derivante dalla restrizione della libertà personale dalla paura dall isolamento e da tutti i metodi imposti dai nostri amministratori per debellare il fenomeno covid. Non vorrei dare colpe al sistema che si impegna con le uniche armi attualmente disponibili alla debellazione del virus ma quello che noto pur non essendo uno psicologo ,ma paziente, é una notevole tristezza dilagante una paura negli occhi delle persone molto evidente ….la gente si evita come la peste e sta sempre sul chi va là in ansia e apprensione di chi sa chi o cosa. Non parliamo poi di quelli che stanno cominciando proprio ad odiarsi solo perché magari qualcuno sta facendo una passeggiata o si trova dove non dovrebbe …siamo al delirio? Non so se il continuo di questa prassi governativa di debellamento paradossalmente non possa diventare la fine di una e l inizio di in altra pandemia quella di disturbi mentali
….è quello che penso anche io. Grazie del commento! Buona Pasqua.
Buongiorno,
anzitutto articolo molto interessante, grazie.
Ma avrei una richiesta: perché non approfondisce il disturbo bipolare misto così come Kraepelin inquadrò e dove ad oggi stanno virando moltissime ricerche e numerosi Suoi colleghi stanno cercando di capire e di approfondire?
S’intende la componente mista nella sua interezza del disturbo, non solo la più nota fase.
L’anedonia è qui tra i sintomi principali? E a grappolo, agonizzare la dopamina è paradossalmente la soluzione più efficace?
Grazie