Sogni durante la pandemia da Coronavirus: cosa sta accadendo alla nostra vita onirica ed al nostro inconscio?
Tutto è iniziato dai racconti di molti miei pazienti che riferiscono di fare, dall’inizio della pandemia e del lockdown, sogni vividi e bizzarri, a volte incubi.
Poi si sono aggiunte le segnalazioni di amici e famigliari.
Infine, facendo ricerche sul web, mi sono trovato davanti ad un fenomeno affascinante che non è possibile ignorare: moltissime persone sul pianeta terra riferiscono di avere una vita onirica diversa dal solito.
Con centinaia di milioni di persone bloccate a casa per contrastare la pandemia di coronavirus, e con la presenza di forti timori di contagio e di morte si sta ipotizzando che il rapporto tra noi ed il nostro subconscio (secondo Sigmund Freud la principale origine dei contenuti per la nostra vita onirica) stia cambiando.
E ci sono varie ipotesi al riguardo.
Coloro che seguono le teorie più biologiche e cognitive stanno iniziando ad ipotizzare che il ritiro dai nostri ambienti abituali e dagli stimoli quotidiani ci abbia lasciato con una carenza di “ispirazione”, costringendo il nostro subconscio ad attingere più pesantemente ai temi del nostro passato.
Di conseguenza nei sogni ritroviamo narrazioni più complesse e intense del solito, che viviamo come “strane” e poco tranquillizzanti, proprio perché potrebbero attingere a strati profondi della nostra psiche che pensavamo di aver rimosso o risolto.
Altre teorie ipotizzano che la modifica del ritmo sonno veglia, connessa alla modifica delle abitudini quotidiane, potrebbe alterare le nostre fasi REM, inducendo frequenti episodi di “quasi risveglio” che potrebbero farci ricordare un numero maggiore di contenuti onirici.
In effetti molte persone riferiscono un buon addormentamento ma descrivono frequenti piccoli risvegli durante la notte, e la tendenza a desiderare di prolungare il sonno nelle ore del mattino.
Questo pattern di sonno, chiamato insonnia intermedia, è tipico delle condizioni di ansia cronica e di stress.
Normalmente usiamo il sonno e i sogni REM per gestire le emozioni intense, in particolare le emozioni negative.
Infine ho potuto registrare svariate teorie di impronta più marcatamente psicoanalitica che rimandano alle dimensioni del simbolico e del metaforico.
Visioni notturne di insetti, disastri naturali, scenari desolati, città in rovina, non riuscire a parlare e difficoltà respiratorie sono solo alcuni dei temi più ricorrenti, scambiati in innumerevoli incontri su Zoom o su Skype, conversazioni su WhatsApp e sui social media, mentre quelli che ormai vengono chiamati “quarandreams” si diffondono con la stessa rapidità del virus.
Ma i “quarandreams” sono soltanto dentro la nostra mente, per fortuna.
Coloro che usano la teoria psicoanalitica per interpretare i sogni delle persone, ipotizzano che lo stress da isolamento, le preoccupazioni per il lavoro e le relazioni e l’improvvisa perdita di alcuni comfort familiari abbiano scatenato un’ondata di incontri notturni surreali dovuti al cosiddetto ritorno del rimosso.
Per la psicoanalisi il ritorno del rimosso, dove gli elementi traumatici del passato rimossi, ovvero spostati nel nostro inconscio, tendono a ricomparire sotto altre spoglie tramite i meccanismi descritti da Freud dello spostamento, della condensazione, della conversione, e possono assumere il tratto tipico dei sintomi o dei segni all’interno dei nostri sogni.
Chi si è occupato di analizzare i sogni della gente in corrispondenza di altri eventi disastrosi come il 9/11 (“L’Undici Settembre” degli USA) ha potuto osservare molte similitudini.
Il trauma psicologico, acuto o cronico, nella forma del Disturbo da Stress post Traumatico o del Disturbo dell’Adattamento, nel corso delle epidemie è ben documentato.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha osservato che l’epidemia di Ebola del 2014-2016 in Africa occidentale ha avuto “profonde implicazioni psicosociali a livello individuale, comunitario e internazionale“.
Allo stesso modo si sono avute rilevazioni di ondate di disturbi mentali da trauma anche nell’attuale pandemia di SARS-CoV-2 in Cina, da SARS, da H1N1, da HIV ed altre diffusioni virali a livello mondiale.
Quindi la presenza anomale di sogni durante la pandemia di coronavirus non ci deve stupire: si tratta di un evidente segnale che il virus SARS-CoV-2 non solo agisce sul nostro corpo ma anche all’interno della nostra psiche mediante meccanismi che sono ancora da chiarire.
Bibliografia:
- https://www.nationalgeographic.co.uk/science-and-technology/2020/04/pandemic-giving-people-vivid-unusual-dreams-heres-why
- https://www.psychologytoday.com/us/blog/dreaming-in-the-digital-age/202004/not-all-pandemic-dreams-are-nightmares
- https://www.nbcnews.com/health/mental-health/why-so-many-people-are-experiencing-weird-pandemic-dreams-n1188901
- Una bella survey sui sogni: https://www.surveymonkey.co.uk/r/pandemicdream
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