Il Disturbo dell’adattamento, per molti anni, è stato considerato da molti psichiatri quasi un fantasma, un’entità psicopatologica erroneamente giustiziata e sostituita dai due grandi spettri dei disturbi affettivi e dei disturbi d’ansia (1).
In realtà la possibilità che le persone mostrino un disadattamento patologico ad elementi traumatici continuativi o di stress cronico, sviluppando dei sintomi emozionali e comportamentali che provocano un intenso disagio mentale, rappresenta una situazione epidemiologicamente molto ben rappresentata.
Lo scarso adattamento a stimoli stressanti, magari di entità non paragonabile ad un vero e proprio trauma, ma protratti per periodi lunghi possono comportare delle severe alterazioni del funzionamento globale di una persona o comunque un declino rispetto ad un precedente livello di performance (1).
Il Disturbo dell’Adattamento si può considerare una manifestazione di disagio strettamente correlata ad uno o più fattori di stress, che possono ampiamente variare per intensità, qualità, durata e reversibilità.
Non possiamo parlare di veri e propri traumi per un criterio che è prevalentemente di tipo quantitativo; nel caso di psicopatologia associata ad uno o più eventi traumatici ci si riferisce al concetto forse più conosciuto di Disturbo da Stress Post-Traumatico.
Sono fondamentali nella genesi di questo disturbo mentale anche altri due fattori:
- Contesto Socio-Culturale con maggiore o minore comprensione e predisposizione al supporto interpersonale.
- Capacità di Coping e di Resilienza del soggetto che subisce lo stress.
A seconda del quadro sintomatologico predominante, i Disturbi dell’Adattamento possono essere descritti in diverse varianti:
- Con Umore Depresso.
- Con Ansia.
- Con Ansia e Umore Depresso misti.
- Con Alterazioni della Condotta.
- Con Alterazioni dell’Emotività e della Condotta misti.
Epidemiologia del Disturbo dell’Adattamento
Il Disturbo dell’Adattamento risulta più comune nell’età adolescenziale, ma può manifestarsi ad ogni età; presenta un rapporto femmine:maschi di 2:1.
I Disturbi dell’Adattamento sono molto comuni nella popolazione nonostante vi sia una certa variabilità dei tassi d’incidenza stimati, che risultano compresi tra il 5% e il 20% nei pazienti in trattamento ambulatoriale non specialistico (ad esempio il MMG), mentre possono raggiungere il 50% nei pazienti che si rivolgono a strutture ospedaliere di consultazione psichiatrica (2).
Le cause scatenanti più frequenti negli adolescenti sono i problemi scolastici, il divorzio dei genitori, il rifiuto da parte della famiglia, problematiche mediche generali, invalidità post-traumatiche.
Nel caso degli adulti cause comuni sono problemi coniugali, divorzio, trasferimento in nuovi ambienti di lavoro, licenziamento, problemi finanziari, problematiche mediche generali, invalidità post-traumatiche.
Nel corso della pandemia di COVID-19 iniziata nei primi mesi del 2020, si è sicuramente assistito ad un incremento dei disturbi dell’adattamento, in risposta alle misure di confinamento (“Lockdown“) ed al timore di contagio e di morte.
Il decorso del Disturbo dell’Adattamento
Il Disturbo dell’Adattamento, in una qualsivoglia delle sue varianti, può andare incontro a spontanea remissione sintomatologica nel caso i fattori scatenanti non siano molto intensi, stravolgenti o quando sono rapidamente reversibili.
Tuttavia in presenza di gravi o plurimi fattori di stress, perduranti per lungo tempo, può manifestarsi una cronicizzazione che può comportare un disagio clinico particolarmente significativo e addirittura invalidante.
Può quindi rendersi necessario un trattamento che interrompa il progredire del disagio mentale.
È importante sottolineare che sono in corso studi per poter attuare una adeguata valutazione testale (3) di questo disturbo, per poter quantificare e meglio delineare le conseguenze psicopatologiche dei disturbi dell’adattamento.
Il Trattamento del Disturbo dell’Adattamento
L’assenza di terapie psicofarmacologiche con indicazioni specifiche per i vari disturbi dell’adattamento, pone particolari problemi allo psichiatra che voglia trattare efficacemente tali disturbi.
Alle volte si tenta di traslare interventi farmacologici con indicazioni per ansia e/o depressione su questi disturbi, ma tale pratica è priva di adeguate evidenze.
Inoltre spesso si cade nella “trappola” di considerare disturbi affettivi o disturbi dello spettro ansioso quadri clinici che, invece, rientrano evidentemente nell’area dei disturbi dell’adattamento.
Ad oggi, in prima battuta, possono venire consigliati interventi di tipo supportivo, di counceling o psicoterapeutici individuali di tipo cognitivo-comportamentale.
A questi interventi terapeutici “classici”, poco specifici, si stanno introducendo altri interventi quali la Mindfulness, la ASMR, il Training Autogeno ed i Toni Binaurali anche se presentano scarse evidenze scientifiche specifiche.
La scarsa sostenibilità di questi interventi, se mediati da terapeuti umani, pone la necessità di avvalersi di nuove tecnologie mediche quali le Terapie Digitali, per dispensare ad un gran numero di pazienti i migliori interventi d’aiuto possibili (5)(6).
Bibliografia:
- O’Donnell ML, Agathos JA, Metcalf O, Gibson K, Lau W. Adjustment Disorder: Current Developments and Future Directions. Int J Environ Res Public Health. 2019;16(14):2537. Published 2019 Jul 16. doi:10.3390/ijerph16142537
- Strain JJ. The Adjustment Disorder Diagnosis, Its Importance to Liaison Psychiatry, and its Psychobiology. Int J Environ Res Public Health. 2019;16(23):4645. Published 2019 Nov 22. doi:10.3390/ijerph16234645
- Lavenda O, Mahat-Shamir M, Lorenz L, et al. Revalidation of Adjustment Disorder-New Module-4 screening of adjustment disorder in a non-clinical sample: Psychometric reevaluation and correlates with other ICD-11 mental disorders. Psych J. 2019;8(3):378‐385. doi:10.1002/pchj.286
- Fegan J, Doherty AM. Adjustment Disorder and Suicidal Behaviours Presenting in the General Medical Setting: A Systematic Review. Int J Environ Res Public Health. 2019;16(16):2967. Published 2019 Aug 18. doi:10.3390/ijerph16162967
- Varker T, Brand RM, Ward J, Terhaag S, Phelps A. Efficacy of synchronous telepsychology interventions for people with anxiety, depression, posttraumatic stress disorder, and adjustment disorder: A rapid evidence assessment. Psychol Serv. 2019;16(4):621‐635. doi:10.1037/ser0000239
- https://www.psichiatriadigitale.it
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ciao,
dopo 10 anni di diagnosi di depressione endogena reattiva, con trasformazione in depressione maggiore ed infine negli ultimi 10 anni diagnosticata BIPOLARE.
Ora, in seguito ad ricovero in una clinica specializzata in disturb dell’umore ho ottenuto una diagnosi, a mio avviso, bizzarra : disturbo della personalità TC e Disturbi dell’adattamento umore depresso.
Ho chiesto chiarimenti e ho voluto capire per quale motivo non rientro nella diagnosi di depressione (anche non maggiore) . ad oggi non ho risposta. ne possiamo parlare?
saluti anna
Salve Dottore approfitto della sua cortesia per porle un quesito . Dopo un percorso di 6 mesi al centro DSM centro disadattamento lavorativo e patologie da mobbing mi è stato diagnosticato un disturbo dell adattamento con ansia e umore depresso è una serie di farmaci , nonché il prosieguo delle cure presso CSM competente per territorio. La mia domanda è: essendo la mia situazione in peggioramento posso con tali patologie richiedere aggravamento invalidità (avendo già il 67%) ? Inoltre che punteggio posso ottenere? Grazie infinite per la risposta