Il suono, nelle sue varie manifestazioni (vocalità, narrazione, rumori ambientali, toni binaurali, ASMR ed altro), ha da sempre rappresentato una modalità di cura e di accudimento tra gli esseri umani di ogni epoca e cultura.
Gli stessi interventi psicoterapeutici sono mediati, in gran parte, dalle caratteristiche morfologiche del suono della voce e della prosodia del terapeuta, come elemento terapeutico aspecifico (1).
In particolare, a partire dall’infanzia, è diffuso tra gli esseri umani l’utilizzo delle onde sonore (vocali, prodotte da strumenti o raccolte dall’ambiente) per indurre il sonno ed altri stati di coscienza attenuati (alterati, crepuscolari, etc.):
- la narrazione, le favole, la lettura
- il canto, le ninna nanne
- i suoni dell’ambiente e la loro simulazione
L’ipotesi che si discute in questo breve articolo è che sia possibile, mediante la somministrazione di stimoli sonori combinati, indurre una condizione fisiologica di sonno evitando l’utilizzo di farmaci.
Questa affermazione, in apparenza semplicistica e naive, assume maggior credibilità alla luce di numerosi studi attuati nel corso degli ultimi decenni sulle potenzialità terapeutiche di particolari tecniche sonore mediate dal potere evocativo della voce e del suono:
- Ambienti Sonori
- Toni Binaurali
- ASMR
Quello che realmente accomuna tutte queste tecniche, in apparenza eterogenee tra loro, è la possibilità di essere somministrate ad un soggetto in maniera sinergica, combinata, in assenza di un operatore, mediante un dispositivo elettronico (ad esempio uno smartphone) ed una coppia di auricolari.
Un’altro elemento comune tra queste diverse tecniche di rilassamento e di induzione del sonno è il loro elemento aspecifico connesso all’importanza della morfologia del suono piuttosto che ad eventuali elementi di contenuto, che anzi passano in secondo piano come semplici escamotage per veicolare onde sonore.
A titolo d’esempio vi propongo una mia composizione prodotta con il fine di indurre il sonno mediante l’utilizzo di suoni ambientali e derivati da sintetizzatori analogici (Moog Mother32, Dfam, Subphatty e Sequential Prophet 6):
Invece in quest’altra composizione sonora potete avere un idea di cosa siano i Toni Binaurali (in inglese “Binaural Beats“):
Dopo questi due esempi sonori, vorrei entrare un pochino più nel merito delle varie tecniche di rilassamento mediate dal suono (della musica, della voce o del rumore ambientale) che potrebbero essere utili nell’induzione terapeutica del sonno.
Induzione del Sonno tramite il suono di Ambienti Sonori
È esperienza comune che alcuni suoni naturali (pioggia, temporale, onde del mare, ruscelli, vento, dialoghi tra persone, folla, etc.) hanno il potere di favorire o, al contrario, impedire il rilassamento ed il sonno.
Alcune persone riescono più facilmente a prendere sonno quando fuori piove, altre in presenza di due o più persone che chiacchierano, altre non riescono a dormire durante un temporale e altre ancora soffrono d’insonnia, paradossalmente, in luoghi silenziosi.
Insomma ci sono moltissime varianti sul tema.
Senza dubbio non è vero che tutte le persone prendono sonno più facilmente grazie al silenzio ed alla deprivazione sensoriale, anzi spesso avviene proprio il contrario.
Quando ci si trova in presenza di soggetti ansiosi, che tendono a rimuginare, che presentano il cosiddetto “horror vacui” oppure semplicemente fobici, la presenza di stimoli ambientali sonori di bassa entità e studiati sulle preferenze specifiche della persona, possono essere favorenti il sonno (5).
Esiste quindi la possibilità di costruire ambienti sonori, simulati o assemblati a partire da campionamenti del mondo naturale, che permettano un migliore addormentamento ed il mantenimento del sonno durante la notte.
In questa tecnica sonora dell’induzione del sonno, come anche nelle altre di cui vi parlerò, la cose interessante è che, una volta “composto” il miglior ambiente sonoro per quel dato paziente, si potranno utilizzare uno smartphone ed una coppia di auricolari ad alta qualità per favorire e far mantenere il sonno.
Il potere dei Toni Binaurali
Un’altra interessante possibilità di induzione del sonno mediante il suono è l’utilizzo dei cosiddetti Toni Binaurali.
Queste sonorità, identificate nel 1839 da Heinrich Wilhelm Dove, sono dei battimenti percepiti dal nostro cervello quando due suoni con frequenza inferiore ai 1500Hz e con differenza relativa tra loro inferiore ai 30Hz vengono ascoltati separatamente attraverso degli auricolari.
La percezione soggettiva di questi battimenti ha la capacità di sincronizzare le onde elettroencefalografiche del nostro cervello tipiche dxelle onde Alfa, Theta e Delta, tipiche del rilassamento (pre-sonno), del sonno REM e del sonno profondo Non REM.
Dopo i primi studi, il tema dei Toni Binaurali rimase poco più di una curiosità scientifica fino al 1973 quando Gerald Oster fece uscire l’articolo “Auditory Beats in the Brain” (Scientific American, 1973).
In seguito molti studi e sperimentazioni “in vivo” hanno contribuito a tenere vivo l’interesse della comunità scientifica verso questo particolare intervento terapeutico sonoro (4).
ASMR: la risposta autonoma del meridiano sensoriale
Ho già scritto un’altro articolo sul tema dell’ASMR.
L’ASMR, definito anche “Orgasmo Cerebrale“, indica una sensazione di brivido o di formicolio spesso percepita a livello del collo e della nuca, ma anche in varie parti del corpo, accompagnata da uno stato di “piacere” e di rilassamento mentale secondariamente a stimoli prevalentemente di natura uditiva , ma anche visiva o tattile.
Si tratta di stimoli “soffici”, spesso subliminali, sussurrati, caratterizzati da qualità sonore attenuate e umide oppure sfumatamente crepitanti.
I contenuti verbali espressi in un’esperienza di ASMR sono secondari, ma rappresentano soltanto il veicolo per somministrare suoni crepuscolari, crepitanti e ovattati che spesso portano il soggetto che li percepisce al rilassamento ed al sonno.
Per avere un idea di un’esperienza ASMR vi consiglio questo video:
Non male vero? Conoscevate già l’ASMR?
Bene, a questo punto capirete che la possibilità di combinare tra loro questi veri e propri interventi terapeutici sonori per creare un esperienza “ritagliata” ad hoc su di una data persona, potrebbe risultare in una vera e propria terapia sonora per attenuare l’ansia e la tensione e per indurre naturalmente il sonno (2)(3)(4)(5)(6)(7).
Bibliografia:
- Mulder R, Murray G, Rucklidge J. Common versus specific factors in psychotherapy: opening the black box. Lancet Psychiatry. 2017;4(12):953‐962. doi:10.1016/S2215-0366(17)30100-1
- Smith SD, Fredborg BK, Kornelsen J. A functional magnetic resonance imaging investigation of the autonomous sensory meridian response. PeerJ. 2019;7:e7122. Published 2019 Jun 21. doi:10.7717/peerj.7122
- Liu M, Zhou Q. A Preliminary Compilation of a Digital Video Library on Triggering Autonomous Sensory Meridian Response (ASMR): A Trial Among 807 Chinese College Students. Front Psychol. 2019;10:2274. Published 2019 Oct 15. doi:10.3389/fpsyg.2019.02274
- Lee M, Song CB, Shin GH, Lee SW. Possible Effect of Binaural Beat Combined With Autonomous Sensory Meridian Response for Inducing Sleep. Front Hum Neurosci. 2019;13:425. Published 2019 Dec 2. doi:10.3389/fnhum.2019.00425
- Shumov DE, Yakovenko IA, Alipov NN, et al. Vliianie muzyki, soderzhashcheĭ binaural’nye bieniia, na dinamiku dnevnogo zasypaniia [The effect of music containing binaural beats on daytime fall-asleep dynamics]. Zh Nevrol Psikhiatr Im S S Korsakova. 2020;120(2):39‐44. doi:10.17116/jnevro202012002139
- Tani A, Vagheggini G, Moretti F, et al. Binaural Beats Reduce Postoperative Morphine Consumption in Older adults After Total Knee Replacement Surgery [published online ahead of print, 2020 May 15]. Altern Ther Health Med. 2020;AT6143.
- Bang YR, Choi HY, Yoon IY. Minimal Effects of Binaural Auditory Beats for Subclinical Insomnia: A Randomized Double-Blind Controlled Study. J Clin Psychopharmacol. 2019;39(5):499‐503. doi:10.1097/JCP.0000000000001097
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Mio fratello, ora 60enne, da sempre si addormenta TUTTE le notti solo con l’asciugacapelli acceso. Immagini l’ansia che ha la sua famiglia nel sapere che un apparecchio elettrico rimane acceso la notte con il pericolo di surriscaldarsi. Leggendo il suo articolo mi è venuto da associare la ‘mania’ di mio fratello con quanto da lei descritto. È corretto? Se sì, può sostituire l’asciugacapelli con una registrazione? Tempo fa provò a registrare il suono del phon ma non ebbe lo stesso risultato nell’accompagnamento al sonno.
Cordiali saluti
Virginia
Grazie del commento e della testimonianza. Si potrebbe provare con quello o altri suoni ambientali, per tentare di abbattere il rischio evidente. Provate a proporlo al curante della persona…..