Disturbi di personalità: chi non ne ha mai sentito parlare potrebbe trovarsi spiazzatto nell’inquadrare questo gruppo di malattie mentali molto diffuse tra la popolazione generale.
Per provare a spiegare a tutti, anche ai non addetti ai lavori, in maniera chiara e rapida i disturbi di personalità ho pensato di fare questo video che vi invito a guardare subito:
Per chi fosse interessato, per qualsiasi ragione a leggere questo mio intervento piuttosto che vederlo in video o ascoltarlo in podcast, vi fornisco la trascrizione automatica.
TRASCRIZIONE AUTOMATICA tramite la Digitazione Vocale di Google // Solo parzialmente riveduta manualmente, alcuni errori potrebbero essere rimasti.
Con questo video proverò a discutere con voi il concetto generale, molto importante in psichiatria, dei disturbi di personalità, a descrivervi la classificazione di questi disturbi e a descriverveli in maniera rapida ed essenziale per permettervi di capire, a grandi linee, le loro caratteristiche specifiche. tutto questo in 10-15 minuti, spero.
Una bella sfida, no? Ma prima di iniziare mi presento velocemente, sono Valerio Rosso, sono uno psichiatra che da qualche anno divulga sul web la salute mentale e le neuroscienze tramite il mio blog valeriorosso.com, questo canale YouTube, a cui vi invito ad iscrivervi subito se non lo aveste già fatto, ed un podcast “Lo Psiconauta” In cui trovate gli audio di questi miei video. Bene, adesso proverò a rispondere alla domanda: Cosa sono i Disturbi di Personalità?
Ho già parlato in altri video ed in altri articoli sul mio blog del disturbo borderline di personalità e del disturbo narcisistico, ma in effetti non ho mai discusso con voi sul concetto generale di “disturbo di personalità”, della classificazione e degli altri disturbi, e sono molti, che danno origine ad una classe di psicopatologia molto variegata ed interessante, sebbene non facile da diagnosticare nel mondo reale e, sicuramente, di difficile gestione sul piano terapeutico.
Ma prima di entrare nello specifico dei singoli disturbi e della loro classificazione, una piccola premessa che devo fare è quella relativa a che cosa sia in effetti la personalità, anche se ho già fatto un’altro video specifico al riguardo che vi metto in sovra impressione.
Temperamento, Carattere e Personalità sono tre concetti profondamente interconnessi, sono tre stratificazioni successive delle complesse caratteristiche che compongono il nostro modo di essere e di relazionarci con gli altri.
Per essere molto semplici e schematici vediamo che il temperamento rappresenta il nostro bagaglio biologico, la nostra genetica, ovvero come nasciamo: più o meno disposti, di base, all’aggressività, più o meno empatici e competenti nella relazione, più o meno determinati e proattivi.
Certo tutti questi optional, queste caratteristiche di base, in qualche maniera ereditate, si innescano poi sulle nostre esperienze di vita precoci, che sono le piú importanti chiaramente, ma poi anche su quelle successive: traumi, successi, fallimenti, esperienze formative possono, in buona parte, cambiare le carte in tavola e darci una seconda chances di essere quello che siamo, e questo sarà appunto il nostro carattere.
È ovvio che il nostro temperamento, anche dopo decenni, anche da anziani, si potrà sempre intuire, si potrà intravvedere, allo stesso modo di come una grossa nevicata copre e cambia il territorio ma non impedisce di riconoscere ancora le caratteristiche del terreno, dove c’è una pietra o un albero o un’avvallamento.
Poi, infine, abbiamo la personalità che può avere sicuramente molte definizioni, ma in realtà, in poche parole, rappresenta il modo in cui il nostro carattere entra in rapporto con le altre persone e con il Mondo, è il nostro modo di entrare in relazione con tutto ciò che è “altro” da noi, ed è qui, appunto, che si possono sviluppare dei disturbi.
Da un certo punto di vista vediamo che una diagnosi di disturbo di personalità potrebbe non avere senso su di un isola deserta, o in un contesto di marcato isolamento, ma appena un soggetto di questo tipo entrasse di nuovo in contatto con gli altri, in particolar modo nel contesto di relazioni significative come ad esempio la famiglia, il partner, gli amici o sul lavoro, ecco che in questi contesti avremmo una rapida attivazione dei tratti di personalità disfunzionali che fanno subito sentire il loro peso e tutto il loro potenziale di gravità, in particolare, come vi dicevo in altri video, per alcuni disturbi vedi il borderline, il narcisistico, l’antisociale o l’istrionico, ma tutti in realtà.
Ok, dopo questa premessa vi voglio, quindi, fornire una definizione generale di disturbo di personalità, come punto di partenza.
I disturbi di personalità sono sindromi cliniche caratterizzate dalla presenza di tratti di personalità disfunzionali, rigidi e pervasivi, come impulsività, intolleranza alla frustrazione, istrionismo, mancanza di empatia, e molti altri, che definiscono un modello patologico, abituale e stabile di esperienza interiore, ovvero di come stiamo, come ci sentiamo in relazione agli stimoli provenienti dal mondo esterno, e come ci comportiamo in relazione a questi stimoli e all’interpretazione che diamo ad essi.
Il modo di sentire e di essere di un paziente affetto da un disturbo di personalità, dovrà ovviamente essere marcatamente diverso dalle aspettative del contesto e della cultura di appartenenza e, soprattutto, sarà molto rigido e immodificabile, poco adattativo come si dice. Ma veniamo adesso a qualche dato epidemiologico, ovvero quanto sono diffusi i disturbi di personalità?
Gli studi più recenti ci indicano che la prevalenza globale dei disturbi di personalità nella popolazione generale sia del 15% circa, un valore molto elevato direi, in particolare se valutiamo alcuni disturbi molto impattanti sul paziente e sull’ambiente intorno a lui.
Ad esempio il disturbo paranoide di personalità ha una prevalenza del 4,4%, il disturbo borderline interessa il 5,9% delle persone, il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità è rappresentato sino al 7,9% tra la popolazione. Senza contare poi quelle situazioni in cui, benché non si configuri un disturbo vero e proprio, sono presenti plurimi tratti disfunzionali, in quadri clinici sotto soglia ma comunque in grado di far sviluppare disagio.
Insomma sono dati molto elevati che spiegano, in parte, il motivo del grande disagio e della pressione in un Mondo sempre più popolato e in cui i rapporti sono sempre più stretti, obbligati e difficili da gestire.
Bene, rispetto alle cause vediamo che le idee di chi si occupa di questo delicato argomento sono tutt’altro che chiare. In effetti, per dirlo in parole povere, si valuta che un disturbo di personalità emerga dalla complessa e caotica interazione di un bagaglio genetico predisponente con esperienze precoci disfunzionali, traumatiche e di danno psicologico in contesti personali cognitivi ed affettivi di scarsa capacità di rielaborazione, ovvero di una serie di sfortunati eventi, biologici e psicologici, che questi soggetti hanno subito e che li porteranno poi a sviluppare dei tratti di personalità che li faranno soffrire e che faranno soffrire le persone intorno a loro.
Ok, ma veniamo adesso ai vari disturbi ed alla loro classificazione. Vediamo che il DSM-5, il nostro manuale diagnostico e statistico di riferimento con cui definiamo i vari disturbi mentali, continua a suddividere i vari disturbi di personalità in tre principali raggruppamenti, tre “cluster” se utilizziamo il termine in inglese, chiamati A, B e C.
Il cluster A include i disturbi paranoide, schizoide e schizotipico, ovvero parliamo di soggetti che, in generale, mostrano caratteristiche simili di comportamento bizzarro, eccentrico e strano, con delle caratteristiche che li avvicina a certe diagnosi psichiatriche “maggiori” come i disturbi deliranti o la schizofrenia, sebbene non ne soddisfino assolutamente i criteri di gravità.
Per quello che riguarda il cluster B, vediamo che questo gruppo è costituito dai disturbi antisociale, borderline, istrionico e narcisistico di personalità.
Come potete immaginare, se avete già visto altri miei video, i soggetti di questo gruppo sono accomunati da un comportamento instabile, drammatico ed iper-emotivo.
Infine poi abbiamo il cluster C che include il disturbo evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo di personalità (da non confondere con il Disturbo Ossessivo-Compulsivo vero e proprio, il cosiddetto DOC, che è un’altra cosa e che ne ho già parlato in un altro video, ok?).
Quest’ultimo gruppo di disturbi di personalità riguarda soggetti che, in generale, presentano connessi ad insicurezza, paura, ansia e tentativi di iper-controllo sulle persone e sul mondo intorno a loro.
Ma veniamo adesso ad una rapida descrizione dei vari, singoli disturbi, giusto per formarvi un idea generale che potrete poi ampliare con altri miei video o con letture che magari vi consiglio in descrizione. Bene, iniziamo dal primo gruppo, il cluster A.
Il soggetto affetto da disturbo paranoide di personalità, sia che sembri riservato e guardingo oppure provocatorio, irritabile o arrogante, è di sicuro una persona iper-vigile e che non si rilassa mai, dato che è alla ricerca di particolari e significati nascosti nell’ambiente o nelle persone con cui ha a che fare, che possano, in qualche modo, giustificare l’ostilità che percepisce costantemente intorno a lui.
Sostanzialmente reagisce e cerca una spiegazione ad una sua sensazione soggettiva di ostilità che non esiste e non avrebbe motivo di esistere.
Invece il Disturbo Schizoide di personalità si identifica per la compromissione grave delle capacità relazionali di un dato individuo che risulta distaccato, ritirato ed isolato dagli altri, per nulla interessato nella relazione con le altre persone, con le quali esprime una gamma di espressioni emozionali molto limitata. Sono persone che spesso si auto isolano e che sono marcatamente a disagio se obbligate a stare in contesti sociali.
Per chiudere il cluster A, abbiamo il Disturbo Schizotipico di personalità. Questi soggetti presentano comportamenti eccentrici, bizzarri, spesso in concomitanza di fini distorsioni percettive e di giudizio, componenti, quest’ultime, che lo fanno vagamente assomigliare al disturbo schizofrenico benchè non ne siano per nulla soddisfatti i requisiti diagnostici.
Queste persone possono provare esperienze insolite di pensiero magico, illusioni corporee, bizzarre idee di riferimento, telepatia, ufo ed esperienze mistiche insolite.
Per quello che riguarda il Cluster B, inizierei dal disturbo antisociale di personalità che riguarda quei soggetti che presentano comportamenti socialmente irresponsabili, irrispettosi dei diritti degli altri, incapacità di empatia e, di conseguenza, assenza di regole morali e senso di colpa rispetto ai loro comportamenti, con possibilità di agire comportamenti violenti o sadici. In qualche modo l’antisociale mostra delle affinità e si sovrappone abbastanza al vecchio concetto di psicopatia.
Passiamo poi al disturbo borderline di personalità, di cui vi ho già parlato abbondantemente in un precedente mio video che vi segnalo e a cui vi rimando. In breve vediamo che il disturbo borderline di personalità è caratterizzato da instabilità dell’immagine di se, instabilità affettiva e relazionale, intolleranza alle frustrazioni e marcato discontrollo degli impulsi.
Il Disturbo Narcisistico, anche questo affrontato in un altro mio video specifico, è connotato da un senso grandioso del proprio valore e della propria importanza, dalla sensazione di essere unici, speciali ed indispensabili, in famiglia, sul lavoro e in tutte le altre situazioni sociali.
Ovviamente questi tratti di personalità devono essere costantemente confermati dagli altri, pena il rischio di sviluppare forti crisi, disagio e depressione.
Ultimo disturbo del Cluster B è il disturbo istrionico di personalità, in qualche maniera affine e spesso sovrapposto al disturbo narcisistico, in cui ritroviamo un comportamento teatrale, iper-emotivo e piuttosto fasullo e recitato, l’esagerata preoccupazione per il proprio aspetto ed una costante ricerca di attenzioni dagli altri, per poter essere felici.
Il disturbo istrionico porta spesso questi soggetti ad essere seduttivi, provocatori o anche fastidiosi, tutto indirizzato verso il fine ultimo di non passare inosservati, di ricevere attenzione e ammirazione. Infine vi parlo del cluster C, iniziando con il disturbo evitante di personalità.
In questo caso abbiamo delle persone caratterizzate da una modalità pervasiva di ansia e disagio che riguarda tutti i contesti sociali e le relazioni in cui si ritrovano, in particolare in ambito lavorativo o famigliare allargato (feste, ritrovi, cene).
In generale questo disagio è connesso al timore della disapprovazione o della sensazione di essere giudicati ridicoli o inadeguati, per queste ragioni le persone con questi tratti di personalità faranno di tutto per restare in disparte o non partecipare ad eventi sociali.
Abbiamo poi il disturbo dipendente di personalità, che è definito dall’impellente necessità di accudimento, di protezione e di attenzione da parte delle persone di riferimento, come madre, padre, marito o compagno, che conduce quasi sempre a un comportamento eccessivamente sottomesso e remissivo.
Sono queste delle persone che, da sole, appaiono spaesate ed incapaci di autodeterminarsi, di vivere in maniera autonoma. Infine abbiamo poi il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, che lo ripeto non deve essere confuso con il vero e proprio disturbo ossessivo-compulsivo, il cosiddetto DOC, ovvero un disturbo che mostra alterazioni importanti di pensiero definite ossessioni, pervasive e con aspetti di marcata intrusività, a cui corrispondono dei rituali di annullamento o di controllo definiti “compulsioni”, ma ne ho già parlato in un altro video a cui vi rimando.
Dicevo, in questo caso parliamo del disturbo ossessivo-compulsivo di personalità che riguarda quelle persone rigide, inflessibili, perfezioniste ed eccessivamente scrupolose che hanno uno stile di vita, molto difficile da condividere, dato che è improntato all’ordine, alla pulizia, al rigore ed alla disciplina senza riserve, assolutamente rigido e poco attento ai bisogni degli altri, che devono necessariamente sottostare a queste regole.
Insomma, anche in questo caso parliamo di persone che sono destinate a stare da sole oppure a vivere con soggetti che siano disposti a diventare subalterni di questo stile di vita claustrofobico ed inflessibile.
Ok, e con questo ho finito di descrivervi la classificazione ed una rapida descrizione dei singoli disturbi.
Vorrei concludere con qualche accenno rispetto alla terapia di questi disturbi di personalità, che è molto difficile da attuare e vi spiego perché.… Intanto non vi sono indicazioni specifiche ad interventi farmacologici, e quando avvengono possono essere indirizzati a specifici sintomi e non al disturbo in se, ad esempio depressione, impulsività, o transitori sintomi psicotici.
Inoltre questi disturbi sono vissuti dai soggetti in maniera sintonica, come la loro normalità, spesso attribuiscono agli altri la causa del loro malessere, per cui non è facile che sviluppino la giusta consapevolezza per iniziare un intervento psicoterapeutico che invece è il vero modo per curare questi soggetti.
Spesso questi soggetti giungono da un terapeuta per altre ragioni e poi, se il medico o lo psicologo sono competenti in questo ambito, potranno essere aiutati a sviluppare consapevolezza e provare a cambiare. Ok, come potete immaginare questo argomento è immenso e molto, molto interessante ma per adesso mi fermo qui, con l’idea di ritornarci in futuro.
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