• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Chi sono?
  • Archivio
  • Disclaimer
  • Politica dei cookie (UE)

Valerio Rosso

Psichiatria, Salute Mentale e Neuroscienze

Perchè sono sempre Triste?

30/08/2020 da Valerio Rosso Lascia un commento

Perchè sono sempre Triste? Ecco un’altra domanda che i miei follower mi fanno davvero spesso.

Ovviamente, come dico sempre, non rispondo mai a domande su casi personali che non conosco più che bene, ma ho pensato di fare un video generale per provare a dare una risposta alla domanda: Perchè sono sempre Triste?

Eccovi il video e di seguito vi metto anche il podcast per chi volesse ascoltare solo la mia voce:

Per chi fosse interessato, per qualsiasi ragione a leggere questo mio intervento piuttosto che vederlo in video o ascoltarlo in podcast, vi fornisco la trascrizione automatica.

TRASCRIZIONE AUTOMATICA tramite la Digitazione Vocale di Google // Solo parzialmente riveduta manualmente, alcuni errori potrebbero essere rimasti.
TRASCRIZIONE AUTOMATICA tramite la Digitazione Vocale di Google // Solo parzialmente riveduta manualmente, alcuni errori potrebbero essere rimasti.

Perché sono sempre triste? Questa domanda è davvero molto frequente tra le persone, non solo di chi poi chiede aiuto ad uno psichiatra o ad uno psicologo. In realtà accade anche che le persone si lamentano di fluttuare frequentemente da momenti di accettabile serenità verso momenti di umore depresso difficile da capire, quasi senza ragione.

Quindi parliamo di prevalente tristezza o di oscillazioni frequenti verso la tristezza.

Perché questo può accadere?

Bene, ci sono varie possibilità da prendere in considerazione. Innanzi tutto è importante capire se la tristezza non è la conseguenza di uno stress costante o di eventi traumatici ripetuti a cui ci siamo quasi assuefatti e che consideriamo normali o inevitabili.

Sto parlando di condizioni di lavoro difficili e precarie, una situazione economica sempre incerta, relazioni conflittuali o addirittura violente in famiglia, l’utilizzo esagerato di alcol o di altre sostanze, oppure una malattia che comporta dolore e disabilità.

In realtà ci possono essere diversi eventi stressanti e traumatici ripetuti….

In questo caso non si tratta di semplice tristezza ma potrebbe trattarsi di un disturbo dell’adattamento, ovvero una condizione in cui non riusciamo a sviluppare una buona strategia per sottrarci allo stress e questa condizione di fa sviluppare tristezza e magari anche ansia o insonnia.

I disturbi dell’adattamento sono molto frequenti e spesso vengono confusi con la depressione ma sono un’altra cosa, andate a cercare altri video su questo canale al riguardo.

Il secondo punto da valutare è la possibilità di essere effettivamente depressi.

Non è così raro pensare di essere depressi quando si è tristi, oppure pensare di esseri tristi quando in realtà si è depressi.

Confondere le due cose è possibile, perché entrambe sono perlopiù caratterizzate da un calo dell’umore, e in questo caso uno specialista potrebbe aiutarci a capire meglio la nostra sofferenza.

In ogni caso depressione e tristezza non sono per nulla la stessa cosa come ripeto sempre.

Bene, iniziamo a dire che la depressione non è semplice tristezza, ma è un’esperienza di sofferenza molto più estesa che compromette molte altre nostre funzioni.

Intanto è costante e “non molla”, inoltre influenza la nostra energia, spesso ci costringe a stare a letto, a mangiare troppo o troppo poco, genera spesso insonnia, rallenta i nostri pensieri, ci rende poco efficienti, poco performanti, abbassa la nostra libido e non ci permette di gioire di alcuna soddisfazione.

Spesso la depressione colpisce chi ha dei famigliari che a loro volta ne sono stati colpiti e, altrettanto spesso, non è causata da eventi che la possano giustificare.

Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, per essere diagnosticati come relamente affetti da depressione maggiore è necessario sperimentare o uno stato d’animo triste, depresso o una perdita di piacere per le cose che una volta ci portavano gioia.

Inoltre, bisogna mostrare almeno altri quattro sintomi sulla lista, che includono cose come stanchezza, mancanza di concentrazione, dormire troppo o troppo poco, pensieri suicidi, cambiamenti nell’appetito o nel peso, e movimenti o discorsi rallentati.

In realtà la depressione vera è un’esperienza non solo psichica ma anche corporea che trasforma le persone e le rende diverse a com’erano prima. Stanche, lente, prive di interesse per le cose. Insomma non è semplicemente essere tristi.

Ma allora cosa accade a chi è semplicemente sempre triste, senza una ragione e non è, in realtà, realmente depresso?

Essere tristi, come detto, può anche fa parte della dimensione umana, e un gempo esisteva il concetto di personalità depressiva, come se la tristezza, per qualche ragione, fosse integrata nel carattere.

Abbiamo cioè persone che esprimono una variante quantitativa, ma non patologica, del comune sentimento umano di infelicità e di insoddisfazione.

Abbiamo persone che si crogiolano nella tristezza, alcuni, forse i più funzionanti ne possono fare addirittura una forma d’arte, anche se la verità è che una costante tristezza rovina semplicemente la vita, anche se sei uno scrittore, un pittore o un musicista.

In ogni caso chi possiede una personalità depressiva, pur essendo spesso molto sofferente, può non rientrare nei criteri diagnostici di un disturbo mentale.

Questi soggetti mostrano quello che è stato definito un “amore infelice”, una forte ambivalenza nei confronti delle componenti istintive e vitali dell’esistenza: ne sono attratti, ma spesso prevale in loro il timore di perdere il controllo della propria pulsionalità.

È presente un silenzioso interesse verso i sentimenti e le esigenze vitali (amore sessuale, aggressività, bellezza estetica), ma prevale un’inibizione ad esprimerli.

Originariamente il “disturbo depressivo di personalità”, questo è il nome corretto, era incluso nella seconda edizione del DSM, il manuale di classificazione dei disturbi psichiatrici, ma questa diagnosi è stata rimossa dal DSM-III.

Più recentemente, è stato riconsiderato ed è stato inserito nell’Appendice B nel DSM-IV-TR come degno di ulteriori studi.

Oltre alla tristezza questo genere di persone sono molto critiche nei loro stessi confronti e verso gli altri, sono spesso meditabondi e rimuginano molto, tendono ad essere negativi, pessimisti, disprezzano gli altri, e sono inclini a sentirsi in colpa e a provare rimorso.

Spesso queste persone fanno fatica ad esprimersi con precisione a parole mentre possono eccellere nelle arti figurative, nella musica, nella parola scritta o nella poesia, in cui riversano la loro relazione inquieta ed ambivalente verso la vita.

Quindi coloro che mostrano un “disturbo depressivo di personalità” mostrano spesso un atteggiamento ritirato, o magari altalenante con forzate manifestazioni istrioniche, ma sempre immersi nelle loro rimuginazioni complicate, di stampo in qualche maniera filosofico.

In realtà hanno spesso delle ottime capacità a cogliere i problemi interiori degli altri, e le caratteristiche “fini” di personalità dimostrando spesso attenzione e sensibilità molto elevate verso la sofferenza degli altri.

Quali sono le cause di questi tratti malinconici, tristi e meditabondi?

Come sempre abbiamo la teoria del deficit e quella del trauma che si contendono questa spiegazione.

Sarà dunque una predisposizione genetica, biologica, ereditata ed espressa oppure si tratta di eventi precoci traumatici, magari risalenti a relazioni infantili disfunzionali.

Questi sono casi in cui è massimo il valore dell’esperienza soggettiva e, ancor più che in altre condizioni di malessere, ogni caso è a se stante.

Quello che penso è che se pensate di aiutare questi pazienti a botte di antidepressivi o altri psicofarmaci siete quasi sempre fuori strada, dovrete conoscerli, aiutarli a ricordare e a rielaborare, c’è poco da fare….

Bene, il discorso è ancora lungo ma avremo sicuramente modo di approfondirlo, intanto, se vi ho incuriosito vi invito a pensare a quello che vi ho detto e, mgari, a contestualizzarlo a voi, alla vostra realtà nel caso abbiate cercato per voi o un vostro caro la risposta alla domanda “Perché sono sempre triste?”.

Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
The following two tabs change content below.
  • Bio
  • Ultimi Post
Il Mio Profilo TwitterIl mio profilo FacebookIl mio profilo Google+Il mio profilo LinkedInIl mio profilo InstagramIl mio canale YouTube

Valerio Rosso

CEO a valeriorosso.com
Mi chiamo Valerio Rosso e sono un medico, psichiatra e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico. Da anni divulgo i principali temi della Salute Mentale, delle Neuroscienze e della Medicina Digitale come blogger e come YouTuber. Alcune persone mi conoscono anche come musicista (cercatemi su Spotify, iTunes e YouTube Music).
Il Mio Profilo TwitterIl mio profilo FacebookIl mio profilo Google+Il mio profilo LinkedInIl mio profilo InstagramIl mio canale YouTube

Ultimi post di Valerio Rosso (vedi tutti)

  • Neurobiologia del Piacere e della Felicità - 27/05/2023
  • Brain Restart: i migliori PSICONUTRACEUTICI - 17/05/2023
  • Psichiatria per Psicologi: il miglior libro per superare esami e concorsi. - 07/05/2023

Condividi questo articolo:

  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
  • Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Archiviato in:Podcast, Psichiatria Contrassegnato con: differenza tra tristezza e depressione, tristezza

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Barra laterale primaria

  • Instagram
  • Spotify
  • YouTube
  • Facebook
  • TikTok
  • Twitter

LO PSICONAUTA SU SPOTIFY

“Psichiatria Rock” su Amazon.it

psichiatria-rock-instagram

Il Dr. Valerio Rosso su Facebook

Facebook

Il Canale YouTube del Dr. Rosso

iscriviti-youtube-valerio-rosso-tv

Gli articoli più Letti:

  • 7 Metodi naturali per aumentare la Libido ed il Piacere Sessuale
    7 Metodi naturali per aumentare la Libido ed il Piacere Sessuale
  • Il Pregabalin nella cura dell'Ansia
    Il Pregabalin nella cura dell'Ansia
  • Migliori Probiotici, come sceglierli? Comparazione tra quelli in Vendita in Italia  [Aggiornamento al 2023]
    Migliori Probiotici, come sceglierli? Comparazione tra quelli in Vendita in Italia [Aggiornamento al 2023]
  • Accompagnare alla Morte una persona cara, l’ultimo grande gesto d’Amore
    Accompagnare alla Morte una persona cara, l’ultimo grande gesto d’Amore
  • Il Test DIVA 2.0 per la diagnosi dell'ADHD nell'adulto
    Il Test DIVA 2.0 per la diagnosi dell'ADHD nell'adulto

“Psicobiotica” su Amazon.it

Psicobiotica_Banner_Squared

INFORMAZIONI LEGALI SUL BLOG

Informativa Privacy, GDPR, Cookies, Affiliazioni, Google Adsense e Disclaimer Generale del Blog.

Copyright © 2023 ValerioRosso.com
Made with ♥ in Italy
Creative Commons License
Il canale YouTube del Dr. Rosso:
ISCRIVITI
Gestisci Consenso Cookie
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi in accordo alla legge GDRP europea.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza preference
{title} {title} {title}