Sono molti anni che mi sento fare questa domanda: ma gli antidepressivi funzionano davvero?
Questo dubbio tra le persone perdura ormai da molti anni, spesso corroborato da diverse pubblicazioni ed articoli che mettono sotto accusa la psichiatria e gli psichiatri come “spacciatori” di pillole dannose ed inefficaci.
In realtà la risposta a questa domanda è molto netta, semplice ed è corroborata da molti studi di rilievo, non sponsorizzati, ben disegnati e condotti con precisione assoluta.
Quindi gli antidepressivi funzionano davvero, alcuni più efficacemente di altri come vedete nella immagine sotto tratta dallo studio in oggetto, nel trattamento del disturbo depressivo maggiore, in particolare secondo gli autori di uno studio rivoluzionario del 2018 condotto da Andrea Cipriani, un professore di psichiatria italiano che lavora ad Oxford.
Si tratta di una metanalisi che riguarda 21 molecole antidepressive e che ne ha indagato l’efficacia rispetto al placebo e rispetto gli uni con gli altri.
Bene, quali sono i risultati? Tutti i 21 antidepressivi messi sotto indagine hanno dimostrato di essere efficaci nei confronti del disturbo depressivo maggiore.
Alcuni hanno dimostrato di essere più efficaci di altri, alcuni con maggiori effetti collaterali, altri con meno, alcuni più costosi altri meno.
Per approfondire questo discorso vi consiglio di vedere questo mio video che riassume tutti questi concetti:
Bibliografia:
- Cipriani A, Furukawa TA, Salanti G, Chaimani A, Atkinson LZ, Ogawa Y, Leucht S, Ruhe HG, Turner EH, Higgins JPT, Egger M, Takeshima N, Hayasaka Y, Imai H, Shinohara K, Tajika A, Ioannidis JPA, Geddes JR. Comparative efficacy and acceptability of 21 antidepressant drugs for the acute treatment of adults with major depressive disorder: a systematic review and network meta-analysis. Lancet. 2018 Apr 7;391(10128):1357-1366.
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Cosa ne pensa dell’Imipramina, triciclico nella tabella non citato e non in commercio in Italia, o di alcuni altri off-label come il pramipexolo? Altra molecola interessante di cui parlare sarebbe l’amisulpride, che rispetto ad altri antideprressivi serotoninergici dimostra un’efficacia ancora maggiore rispetto al placebo.
Discorso a parte ovviamente quello della es-ketamina: perché se l’EMA approva, l’AIFA non lo fa?
Si può guarire dalla depressione maggiore curandosi a lungo termine con gli antidepressivi oppure si diventa così dipendenti dal farmaco che non se ne può fare più a meno? Grazie
Salve dottore,
A proposito degli antidepressivi trovo molto interessante la classificazione nbn basata sul profilo recettoriale delle molecole in base alla quale si chiamano antiserotoninergici perché non si usano solo nella depressione ma anche nel doc,bipolarismo,ecc.
E poi cosa ne pensa dell’emotional blunting legato all’uso di questi farmaci?
Egr. Dott. da almeno 5 anni desidero sopra ogni cosa diminuire al minimo e successivamente sospendere anche brevemente la dose quotidiana di venlafaxina che dopo la morte di mia madre è salita a 150 mg, a detta del servizio locale di saluta mentale non sarebbe ingravescente ma io ripeto sento di allentare la morsa di questa dipendenza , potrebbe aiutarmi ?
la saluto cordialmente
Egr. Dott. da almeno 5 anni desidero sopra ogni cosa diminuire al minimo e successivamente sospendere anche brevemente la dose quotidiana di venlafaxina che dopo la morte di mia madre è salita a 150 mg,, a detta del servizio locale di saluta mentale non sarebbe ingravescente ma io ripeto sento di allentare la morsa di questa dipendenza , potrebbe aiutarmi ? posso lasciarle un mio recapito?
la saluto cordialmente