Di Nebbia Cognitiva (in inglese “Brain Fog“) se ne parla ormai da diversi anni in ambito neuroscientifico.
La Nebbia Cognitiva, di per se, non configura una condizione medica a se stante, ma è piuttosto un quadro sintomatologico complesso associato a diversi disturbi sia psichiatrici che medici generali (….ma anche ad alcuni farmaci).
I sintomi che configurano la condizione clinica della Nebbia Cognitiva sono i seguenti:
- Lievi disturbi della memoria a breve termine
- Perdita subclinica di lucidità mentale
- Incapacità a mantenere e a direzionare efficacemente l’attenzione
- Difficoltà a portare a termine lavori o compiti che implicano concentrazione e ragionamento
Molte persone descrivono la “Brain Fog“, questa sorta di Nebbia Mentale, come una fatica mentale costante, che si presenta in seguito ad una qualche condizione medica, psicologica o dopo assunzione di alcuni farmaci e che perdura per un certo periodo di tempo (settimane o mesi).
Questo lieve annebbiamento dello stato di coscienza (“clouding of consiousness“), spesso difficile da descrivere da parte di chi ne soffre, non va confuso con la Brain Fag o la Mild Cognitive Impairment.
Questo disturbo della coscienza può essere associato o meno ad altri sintomi di depersonalizzazione e derealizzazione.
Il pioniere di questo concetto fu il medico tedesco Georg Greiner (“Verdunkelung des Bewusstseins“) che la descrisse nel 1817 paragonandola ad un delirium subclinico, ed in seguito il concetto di delirio subsindromico venne associato per molti decenni alla Nebbia Cognitiva.
Solo negli ultimi 20 anni circa questo il quadro sintomatologico della Brain Fog ha assunto una dignità concettuale autonoma ed è oggetto di studi specifici.
Ad oggi, nel DSM-V la Nebbia Cognitiva viene fatta rientrare nella classe dei “Disturbi cognitivi non altrimenti specificati” e non possiede una voce specifica.
Quali sono le cause della Nebbia Cognitiva?
Ci sono moltissime cause descritte nel Mondo in grado generare la Nebbia Cognitiva in un dato paziente.
Alcune mostrano evidenze robuste, altre hanno soltanto significato aneddotico, ma vediamo le più importanti e documentate:
- Stress Cronico e, per estensione, la Dignosi di Disturbo dell’Adattamento con ansia o sintomi depressivi o misto.
- Cronica carenza di Sonno o Disturbi del Sonno che perdurano da mesi o anni.
- Disturbi Ormonali, primari (andropausa o menopausa) o iatrogeni (utilizzo di ormoni anabolizzanti o altri farmaci per il sistema endocrino).
- Disordini Dietetici (carenza di vitamine del gruppo B) o particolari intolleranze (lattosio, aspartame, noccioline americane, glutine).
- Farmaci (chemioterapici, antidepressivi, antistaminici, benzodiazepine e molti altri).
- Abuso di Sostanze (alcol, eroina, cocaina ed hashish).
- Anemia.
- Depressione.
- Diabete.
- Sindrome di Sjögren.
- Sindrome di Alzheimer.
- Cefalee.
- Ipotiroidismo.
- Disturbi Autoimmuni.
- Disidratazione cronica.
- Infezione da Sars-CoV-2 (aspetto quest’ultimo molto dibattuto durante tutto il 2020, anno di picco della pandemia da COVID-19).
Possibili Meccanismi Fisiopatologici
Il meccanismo fisiopatologico di base, al di la delle varie possibili diverse etiologie, potrebbe essere connesso ad una sindrome infiammatoria del sistema nervoso centrale in un contesto di infiammazione più generale multisistema.
Un processo infiammatorio, cronico o acuto, dei vasi del SNC potrebbe avere come conseguenza una ipoperfusione ematica, in particolare dell’area dell’ippocampo, con conseguenze di vario grado sui processi della memoria.
Chiaramente diversi studi specifici dovranno essere portati avanti per poter anche individuare un trattamento specifico, ad oggi non ancora disponibile.
Come si cura la Nebbia Cognitiva?
Una volta che un medico pone il sospetto di questo quadro sintomatologico, escludendo altre possibili diagnosi (altri disturbi cognitivi o della coscienza), il primo passo sarà quello di curare il disturbo primario che può aver causato la nebbia cognitiva.
In generale ci sono alcuni interventi terapeutici che possono aiutare chi soffre di questa condizione, e ve li indico qui di seguito:
- Aumentare il livello di attività fisica giornaliera.
- Curare l’igiene del sonno per raggiungere 7-8 ore di riposo notturno per notte.
- Evitare alcol e caffeina.
- Modifiche dietetiche (aumentare vegetali, frutta e favorire le proteine del pesce per aumentare i livelli di Omega 3, 6 e 9).
A questo punto aspetto qualche commento o testimonianza su questo argomento da parte di chi legge questo blog, giù nella sezione “commenti”.
Bibliografia:
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Salve dottore,
secondo me oltre ai citati interventi terapeutici la brain fog potrebbe migliorare con relazioni interpersonali stimolanti,frequentando persone che ci facciano sentire bene,oppure ascoltando
determinata musica per la mente che agisce sulle endorfine cerebrali.di cui lei ha molto discusso.
Infine citerei l’innammoramento (contesto socio-familiare permettendo,) che causa una fortissima brain storm che allontanerebbe la nebbia.
Ottimo commento che condivido. Grazie!
Dottore buonasera come possso avere una visita on line con lei?
Buonasera dottore, secondo lei l’endometriosi può portare a nebbia cognitiva?
Grazie
Non credo ci siano evidenze in tal senso. Grazie per la domanda. 🍀
Buonasera dottore,
Non so se la mia è anche nebbia cognitiva, ma molto probabilmente… sicuramente so che dopo un trauma, sto sperimentando da 2 anni (24 ore su 24) sintomi dissociativi significativi… ovviamente compresi i sintomi da lei descritti sopra… ci sono state delle cose che mi hanno aiutato a migliorare, tipo la bioenergetica e la psicoterapia dialettica, oltre che alla meditazione… psicofarmaci hanno fatto ben poco…se non niente…
Lei fa per caso visite online? Mi piacerebbe avere anche un altro parere
Grazie
Cordiali Saluti
Buongiorno dottore secondo lei la nicotina può aumentare la nebbia cognitiva o può essere la causa di quest’ultima?
Salve dottore,
Secondo lei è possibile che essa si protragga anche per un arco temporale di qualche anno e non si limiti a massimo qualche mese?