Questa è la scheda dedicata all’ agomelatina.
Nome commerciale e Formulazione disponibile in Italia:
Nomi commerciali “Thymanax“ “Valdoxan“, disponibile in confezioni 28 compresse rivestite con film contenenti contiene 25 mg di agomelatina e 61,8 mg di lattosio (monoidrato).
Classe C: A totale carico del cittadino Nota AIFA: Nessuna Valdoxan ATC: N06AX22 AIC: 039143033; Thymanax ATC: N06AX22 AIC: 039144035
Storia della Agomelatina:
Agomelatina è stato originariamente scoperto e sviluppato dalla Servier Laboratories Ltd, che ha condotto gli studi di fase III in Europa. Nel 2005 è stato presentato alla EMA (Agenzia Europea per i medicinali) dalla Servier con i nomi commerciali di Valdoxan e Thymanax.
Nel 2006 tuttavia il CHMP (comitato per i prodotti medici ad uso umano) aveva raccomandato il rifiuto dell’autorizzazione per l’immissione in commercio del farmaco, per una non dimostrata efficacia. Su 6 grandi studi clinici infatti 1 non dimostrò differenze significative tra agomelatina e placebo, mentre in altri due nè agomelatina e nemmeno paroxetina nè fluoxetina, scelte per confronto, risultarono superiori al placebo.
Nel 2006 Servier ha venduto i diritti a Novartis per la commercializzazione negli USA, il farmaco è stato in fase III di studio da quell’anno fino al 2011, quando divenne disponibile
Nel 2007 sempre la Servier ha sottoposto una nuova domanda di autorizzazione all’EMA, che ha approvato la commercializzazione nel Febbraio 2009, nel 2010 la Therapy Goods Administration (TGA) ne ha approvato la commercializzazione in Australia.
Cosa ha spinto la EMA ha cambiare decisione ? Perché l’agomelatina, anche se meno efficace degli altri antidepressivi, dato il suo differente meccanismo di funzionamento e il profilo di effetti collaterali potrebbe rappresentare una valida alternativa nel trattamento di alcuni pazienti.
agomelatina ha un meccanismo di funzionamento peculiare per cui rientra tra i così detti Antidepressivi Melatoninergici Multimodali. Non influenza infatti direttamente la ricaptazione della serotonina e della noradrenalina.
Indicazioni, Posologia e Modalità d’Uso:
In Italia l’agomelatina ha l’indicazione in scheda tecnica per il trattamento della Depressione Maggiore negli adulti; in altri stati è indicato per il Disturbo d’Ansia Generalizzato. Peculiarità di indicazione: per le sua interazione con i recettori della Melatonina, agomelatina potrebbe essere particolarmente indicata nel trattamento dei quadri depressivi con alterazione dei ritmi circadiani e del ritmo sonno-veglia e in quei pazienti che sono particolarmente spaventati dai possibili effetti collaterali di pertinenza sessuale degli altri farmaci.
La dose raccomandata è 25 mg una volta al giorno per via orale da assumere prima di coricarsi. Dopo 2 settimane di trattamento la dose può essere aumentata fino a 50 mg una volta al giorno.
L’aumento della dose deve essere valutata attentamente poiché è correlata a un maggior rischio di aumento degli enzimi del fegato: le transaminasi.
Avvertenze per l’utilizzo di agomelatina
E’ richiesto il controllo della funzionalità epatica tramite esami del sangue (transaminasi) in tutti i pazienti prima del trattamento, e poi devono essere ripetuto a 3, 6, 12 e 24 settimane.
In caso di aumento del dosaggio occorre ripetere il controllo della funzionalità epatica con la stessa frequenza (3,6,12,24 settimane).
Se si riscontra un aumento degli enzimi epatici (transaminasi) questi vanno ricontrollati entro 48 ore, se il valore delle transaminasi supera di 3 volte il limite superiore della norma occorre sospendere il trattamento.
Meccanismo d’Azione:
L’ Agomelatina è un antidepressivo che agisce come agonista sui recettori della Melatonina (MT1-MT2), come antagonista sui recettori della Serotonina 5HT2C.
Non agisce dunque inibendo direttamente la ricaptazione dei neurotrasmettitori. La sua attività sui recettori 5HT2C e melatoninergici potrebbero essere sinergiche e aumentare quindi la neurotrasmissione noradrenergica e dopaminergica nella corteccia prefrontale.
L’azione sui recettori della Melatonina spiegherebbe come mai l’agomelatina possa essere efficace nella risincronizzazione dei ritmi circadiani.
Gli effetti terapeutici sulla funzionalità, l’anedonia e il sonno possono manifestarsi già dalla prima settimana di trattamento, mentre la piena efficacia terapeutica sulla depressione inizia a manifetarsi dopo circa 2-4 settimane.
In sintesi possiamo riassumere il suo meccanismo d’azione nei seguenti punti:
- Potenzia il tono Melatoninergico tramite i recettori MT1 e MT2.
- Potenzia la trasmissione Noradrenergica e Dopaminergica indirettamente tramite il suo antagonismo sul recettore 5HT2C e agonista sui recettori MT1 e MT2.
Farmacocinetica:
L’agomelatina, nella formulazione attualmente disponibile sul mercato, viene assorbito bene e rapidamente (=80%) a livello del tratto gastrointestinale dopo assunzione orale. La biodisponibilità assoluta è bassa (<5% ai dosaggi di 25 e 50 mg), questa varia in maniera importante tra un individuo e l’altro, è più alta nelle donne e con l’assunzione di contraccettivi orali, è ridotta con il fumo. Il picco della concentrazione plasmatica viene raggiunto entro 1-2 ore. L’ emivita di agomelatina è di circa 1-2 ore.
Non sembra necessario un aggiustamento renale nei casi di insufficienza renale anche grave, ma occorre comunque cautela perché i dati sono limitati.
E’ controindicata l’associazione con potenti inibitori del CYP1A2 come la fluvoxamina e ciprofloxacina.
Effetti Collaterali:
Nausea e vertigini sono effetti molto frequenti. In alcuni casi è stata osservata sonnolenza, spossatezza, cefalea, ansia, diarrea, stipsi e dolore ai quadranti superiori, vomito e iperidrosi.
Effetto collaterale importante da tenere sottocontrollo tramite monitoraggio periodico delle Transaminasi è il danno epatotossico fino all’epatite o all’insufficienza epatica (raramente).
L’aumento di peso è raro, in alcuni casi è stato documentata una riduzione del peso corporeo.
Si possono osservare sonnolenza e spossatezza, generalmente transitorie, per questo motivo è indicata la somministrazione serale.
Va evitato in caso di
- Insufficienza epatica
- Valori di Transaminasi > 3 volte il valore normale
- Concomitante assunzione di potenti inibitori del CYP4501A2 (fluvoxamina, ciprofloxacina)
- Terapia con IMAO
- Intolleranza al galattosio o al lattosio
- Allergia documentata al principio attivo
Bambini e adolescenti:
Valutare attentamente i rischi e benefici nei pazienti di età inferiore ai 18 anni e documentarli in cartella clinca, uso off-label. Non sono presenti dati sull’utilizzo di agomelatina in questo tipo di pazienti.
Utilizzo in Gravidanza di agomelatina
Non esistono studi in merito ai rischi derivanti dall’utilizzo di agomelatina in gravidanza, pertanto l’uso non è raccomandato, in particolare durante il primo trimestre, tuttavia valutando rischi e benefici, in alcuni pazienti potrebbe essere indicata la prosecuzione del trattamento anche durante la gravidanza.
Poiché verosimilmente tutti i farmaci psicotropi vengono secreti nel latte, è necessario interrompere l’allattamento o il trattamento in caso di allattamento al seno.
Bibliografia
- Goodwin GM, Emsley R, Rembry S, Rouillon F; Agomelatine Study Group. Agomelatine prevents relapse in patients with major depressive disorder without evidence of a discontinuation syndrome: a 24-week randomized, double-blind, placebo-controlled trial. J Clin Psychiatry. 2009 Aug;70(8):1128-37. PMID 19689920.
- Stahl SM, Fava M, Trivedi MH, Caputo A, Shah A, Post A. Agomelatine in the treatment of major depressive disorder: an 8-week, multicenter, randomized, placebo-controlled trial. J Clin Psychiatry. 2010 May;71(5):616-26. PMID 20361916.
- Stein DJ, Ahokas AA, de Bodinat C. Efficacy of agomelatine in generalized anxiety disorder: a randomized, double-blind, placebo-controlled study. J Clin Psychopharmacol. 2008 Oct;28(5):561-6.PMID 18794654
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