Disturbi dell’adattamento, che cosa sono? Perché sono così importanti?
Dopo averne parlato in maniera diretta ed indiretta in diversi altri articoli e video ho pensato che potesse essere importante dedicare un articolo (….ed un video) specifico all’importantissimo tema dei disturbi dell’adattamento.
Sono sicuro che molti di voi lettori, in particolar modo se mi seguite da poco tempo, potreste non averne mai sentito parlare e credo che questo sia un problema e capirete tra poco il perché.
Nel caso preferiate approfondire l’argomento con un video eccovi una mia breve lezione su questo argomento:
Definizione
I disturbi dell’adattamento vengono definiti nel DSM-5 come “sintomi emotivi o comportamentali” che si manifestano “in risposta ad uno o più eventi stressanti identificabili” e che perdurano nel tempo.
Per fare questa diagnosi è importante valutare che questi sintomi, che possono prendere la forma di ansia, di umore depresso o di comportamenti disfunzionali, devono manifestarsi entro 3 mesi dall’inizio del fattore stressante cronico.
Inoltre queste manifestazioni sintomatologiche di disagio mentale dovranno manifestarsi con una reazione “sproporzionata” rispetto alla natura dello stress e/o con un significativa compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o in altre importanti aree della vita (come ad esempio le relazioni famigliari o la cura della propria persona).
È altrettanto importante sottolineare che non si deve fare la diagnosi di disturbo dell’adattamento se la reazione patologica che osserviamo in un dato paziente soddisfa i criteri per un altro disturbo mentale, tipicamente come l’aggravamento o l’esacerbazione di un pregresso disturbo depressivo maggiore o un pregresso disturbo d’ansia o di panico.
Quindi in parole povere stiamo parlando di un paziente che, in assenza di una pregressa patologia, sviluppa un disagio mentale in relazione alla sua incapacità di far fronte ad uno o più eventi stressanti di una certa rilevanza e che suscitano reazioni di sofferenza psichica che nella maggior parte delle persone non si osserverebbero.
Se è vero che un lutto, un divorzio, un licenziamento, una malattia o cose di questo tipo recano disagio, più o meno grave a chiunque, nella persona che sviluppa un disturbo dell’adattamento vedremo che questa sofferenza sarà maggiore e, come si legge sempre nel DSM-5, genererà un disagio clinicamente significativo in grado di danneggiare il funzionamento generale di una data persona.
È importante osservare che, nella pratica clinica, la gravità del o dei fattori stressanti non è sempre predittivo dello sviluppo di un disturbo; inoltre voglio sottolineare esplicitamente che il disturbo dell’adattamento può interessare non solo un singolo individuo, ma anche un’intera famiglia oppure manifestarsi in una situazione comunitaria che viene esposta a fattori di stress analoghi, allo stesso tempo.
Questa specifica vi ricorda qualche cosa? Forse la pandemia COVID-19? Ok, ma ne parliamo tra poco….
disturbi dell’adattamento, quali sono i sottotipi più importanti?
Poco fa vi ho anticipato che il più frequente disturbo dell’adattamento è quello con umore depresso, ma abbiamo anche quello misto ansioso-depressivo e poi anche quello con prevalenti sintomi d’ansia.
Abbiamo poi un particolare tipo di disturbo dell’adattamento che è quello con alterazioni della condotta in cui, in evidente risposta a stimoli stressanti, un individuo inizia a manifestare dei comportamenti che violano le regole o risultano inadeguati come assenze ingiustificate a scuola o al lavoro, il vandalismo, utilizzo di sostanze, la guida pericolosa o la rissosità e la tendenza all’aggressività ingiustificata.
Infine possiamo anche avere disturbi che miscelano umore depresso, ansia e comportamenti inadeguati.
Epidemiologia dei Disturbi dell’Adattamento
Nonostante siano forme di disagio mentale poco note, stiamo parlando di disturbi molto comuni.
Ad esempio, vediamo che la prevalenza nell’ambito delle cure primarie varia dal 3% al 10% della popolazione e spesso non viene considerata e diagnosticata dai medici di medicina generale che spesso non hanno dimestichezza con questa diagnosi che è invece molto frequente.
La prevalenza nei pazienti in trattamento ambulatoriale nell’ambito della salute mentale varia dal 5-20%, quindi vediamo la diffusione crescere.
Infine i dati ci dicono che la prevalenza in un ambiente di consultazione psichiatrica ospedaliera la diagnosi di disturbo dell’adattamento può raggiunge spesso il 50% dei pazienti valutati o più.
Capite bene che stiamo parlando di uno dei più diffusi se non il più diffuso dei disturbi psichiatrici.
Perché nessuno parla dei Disturbi dell’Adattamento?
Ma quindi? Come mai nessuno parla dei Disturbi dell’Adattamento e sono così in pochi ad avere dimestichezza con questa diagnosi, inclusi molti psichiatri?
Le ragioni sono diverse ma, senza girarci troppo in giro, il punto è che questa diagnosi è spesso mascherata e nascosta dai più conosciuti disturbi depressivi, o meglio quella che tutti chiamiamo “la depressione” o da alcuni disturbi d’ansia, ovvero quella che tutti banalizziamo nel termine “ansia”.
“Ho l’ansia” oppure “Sono depresso” sono due espressioni molto comuni che, all’orecchio dello psichiatra esperto dovrebbero suggerire, per prima cosa, un’accurata indagine di possibili fattori di stress chiamiamoli “oggettivi” che potrebbero sostenere non la depressione vera o il disturbo d’ansia vero ma bensí un disturbo dell’adattamento con prevalenti sintomi d’ansia, o prevalenti sintomi depressivi oppure misto.
Un’altro punto importante che porta molti operatori a non considerare questa diagnosi è il fatto che, ad oggi, non abbiamo farmaci specifici per trattare i disturbi dell’adattamento i quali si giovano prevalentemente di interventi di supporto, psicoterapeutici, della mindfulness e della meditazione oppure di counseling per modificare uno stile di vita disfunzionale.
Le cause delle Sindromi da Disadattamento
Infatti tra le comuni cause dei disturbi dell’adattamento abbiamo sicuramente il lutto oppure una malattia grave nostra o dei nostri cari, ma anche crisi economiche personali, problemi con la legge, fallimento o insuccesso personale, trasferimenti, perdita del lavoro, separazione, infedeltà o anche litigi e gravi discussioni in famiglia.
Lasciatemi anche aggiungere, per dovere di cronaca, che dopo il 2020 possiamo annoverare tra le cause di un disturbo dell’adattamento anche una grave pandemia con frequenti disposizioni di lockdown, danni economici e perdite famigliari.
Quindi, per correggere quello che si è letto a lungo sui giornali, la pandemia da covid-19 non ha generato un aumento di depressione o dei disturbi d’ansia ma piuttosto un aumento dei disturbi dell’adattamento.
Con quali disturbi si possono confondere le Sindromi da Disadattamento?
In un contesto non specialistico, ma spesso anche quando a valutarci è anche uno specialista psichiatra, possiamo confondere questa classe di disturbi mentali con queste altre psicopatologia:
- disturbo depressivo maggiore
- episodio psicotico breve
- disturbo d’ansia generalizzato
- disturbo da sintomi somatici
- disturbi da uso di sostanze
- disturbi di personalità
- disturbo da stress post-traumatico (PTSD)
In particolare la differenza tra disturbo dell’adattamento e PTSD, ovvero disturbo da stress post-traumatico, risiede sia nel tipo di stress sperimentato (di intensità molto più grave sul piano emotivo nel PTSD come assistere ad un omicidio o essere violentati o episodi di guerra) sia in alcune manifestazioni specifiche (come le esperienze dissociative, gli incubi vividi ed i flashback nel disturbo da stress post-traumatico).
La Prognosi
Parlando infine di prognosi, vediamo che questi disturbi si risolvono generalmente nell’arco di 6 mesi a patto di intervenire in maniera appropriata e che il soggetto venga istruito ad evitare, modificare o contenere gli stimoli stressanti che hanno generato il disagio.
La Terapia del Disturbo dell’Adattamento
Quindi si arriva al punto importante del trattamento più appropriato dei disturbi dell’adattamento che sarà da affidare in maniera minore ai farmaci, per la sostanziale assenza di indicazioni ufficiali in tal senso, e puntare invece, lo voglio ripetere, su psicoterapia, mindfulness, counseling e modifica dello stile di vita.
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
Ultimi post di Valerio Rosso (vedi tutti)
- Neurobiologia del Piacere e della Felicità - 27/05/2023
- Brain Restart: i migliori PSICONUTRACEUTICI - 17/05/2023
- Psichiatria per Psicologi: il miglior libro per superare esami e concorsi. - 07/05/2023
È proprio quello è capitato a me dopo aver avuto il covid in forma molto lieve. Ansia terribile che inizialmente non avevo compreso, tant’è che mi sono recata al pronto soccorso credendo di avere problemi cardiaci a causa del battito molto accelerato. Lo psichiatra mi ha prescritto il trittico al primo incontro..ho cambiato specialista e la psicoterapeuta mi ha prescritto la sertralina..sempre al primo incontro. Così ho cambiato di nuovo e sto facendo un percorso con lo psicologo,senza farmaci. Ora va molto meglio, faccio ogni mattina 12 km in bici e ho iniziato la pratica della mindfullness. La ringrazio perché è grazie al suo lavoro sul web che ho capito cosa mi stava succedendo.
Grazie per queste parole bellissime….