Che cosa è la Psichiatria Democratica? In che modo è correlata alla figura di Franco Basaglia?
Prima di iniziare vi voglio dire che il testo di questo articolo deriva dalla trascrizione automatica di uno dei video presenti sul mio canale YouTube (….a proposito…. lo conoscete?!) per cui, nel caso voleste guardare direttamente il video piuttosto che leggere l’articolo, eccovelo:
La Psichiatria italiana prima di Franco Basaglia
Inizio dicendovi che era da un po’ di tempo che volevo parlare con voi di Franco Basaglia e della corrente cosiddetta “democratica” della psichiatria, che poi è quella che ancora oggi, per fortuna, ha attecchito e perdura qui in Italia ed in gran parte del Mondo.
Credo proprio che qualche informazione e qualche considerazione sulla Psichiatria Democratica e su questo eccezionale psichiatra italiano non poteva mancare su questo mio blog, no?
La figura di Franco Basaglia compare sulla scena psichiatrica italiana in un momento particolarmente buio della sua storia, tra il dopo guerra e gli anni ’70, e in questi decenni il concetto di “cura psichiatrica” e di “malattia mentale” avevano a che fare più con pratiche medioevali, rozze e inquietanti piuttosto che con reali interventi di aiuto e di recupero delle persone affette da disturbi mentali.
Bene, vedete, credo che, in poche parole, il più grande merito di Franco Basaglia fu proprio quello di far cambiare per prima cosa la prospettiva delle gente sul concetto stesso di malattia mentale, e il suo messaggio, scientifico ed etico allo stesso tempo, cambiò il modo in cui medici, infermieri, psicologi ma anche persone comuni, pensavano ai pazienti che erano affetti da questi disturbi.
La rivoluzione democratica ed il Pensiero di Franco Basaglia
Franco Basaglia è probabilmente il più famoso moderno psichiatra italiano perchè le sue idee innovative, unite ad una forza e ad una perseveranza davvero al di fuori del comune, trasformarono il vecchio concetto di cura psichiatrica basata essenzialmente sull’isolamento dei pazienti e sull’utilizzo di pesanti terapie farmacologiche e fisiche, per nulla finalizzate al recupero della persona ma solo al contenimento dei comportamenti fastidiosi per la società.
Ma chi era Franco Basaglia?
Vi darò alcune notizie di base che, spero, serviranno da stimolo ad approfondire meglio la storia di questo medico davvero eccezionale.
Franco Basaglia nacque da una famiglia veneta molto benestante e si specializzò a Padova, nel 1953, in “malattie nervose e mentali”, diciamo quella che oggi sarebbe la specializzazione in psichiatria, e in quegli stessi anni divenne anche un convinto militante del partito “sinistra liberale” arrivando anche a sedersi in parlamento.
In poco tempo divenne anche docente di psichiatria sempre a Padova ma non era ben visto dai suoi colleghi proprio per la militanza politica e per le sue idee rivoluzionarie sulla salute mentale e sui metodi usati, in quel periodo, in Italia e nel Mondo per trattare i pazienti psichiatrici.
Questa miscela di cultura medico-psichiatrica e di genuina militanza politica furono gli ingredienti di base su cui venne costruito il concetto di Psichiatria Democratica.
E quindi dopo essere stato oggetto di aspre critiche e, potremmo dire, di vere e proprie ostilità in ambiente universitario si trasferí con la moglie, anche lei psichiatra, presso l’ospedale psichiatrico di Gorizia.
Nella clinica psichiatrica di Gorizia, Basaglia entrò in contatto diretto con la dura realtà della “psichiatria custodialistica” di quegli anni, che era caratterizzata principalmente da trattamenti farmacologici esagerati, insensati e atteggiamenti prevaricanti e disumani: in poche parole le persone ricoverate non erano considerati individui in difficoltà e meritevoli di aiuto, ma al contrario solamente soggetti fastidiosi da controllare, reprimere, sedare e nascondere al resto della società.
Questo, per inciso, lo voglio ripetere, non accadeva solo in Italia ma in tutto il Mondo occidentale dove le varie strutture manicomiali, ad esempio gli “asylum” del Mondo anglosassone, erano l’unica e tremenda risposta della psichiatria alla grave malattia mentale.
La nascita della Psichiatria Democratica
In ogni caso vediamo che Basaglia, nelle strutture psichiatriche di cui si occupò, riuscí con determinazione a modificare i metodi di cura sostituendo la sedazione psicofarmacologica, la costante contenzione, le punizioni e l’isolamento con una relazione di maggiore vicinanza emotiva, più empatica, centrata sulla persona e che fosse mediata dal dialogo e dal sostegno morale.
Oggi potrà sembrare, quasi “banale” quello che Basaglia fece, diciamo “la norma”, ma all’epoca il messaggio, o meglio, l’esempio di Franco Basaglia fece scalpore in tutto il Mondo.
In quegli anni, poi, al lavoro di Franco Basaglia venne data anche una specie di denominazione, un etichetta molto coraggiosa, e infatti vediamo che nel 1973 lui e i suoi seguaci fondarono un movimento di pensiero chiamato “Psichiatria Democratica”, basato sia sulla personale esperienza sul campo di Basaglia, ma anche fortemente influenzato dalla corrente di pensiero dell’antipsichiatria degli anni ’60 e ’70 presente, in Gran Bretagna con il pensiero di Ronald David Laing, in Francia con la figura di Michel Foucault e negli Stai Uniti con Thomas Szasz.
Se voleste approfondire la storia del movimento antipsichiatrico in questo articolo vi consiglio i migliori libri da leggere.
In ogni caso Basaglia, forte dei risultati ottenuti sul piano clinico, e con fortissima determinazione, continuò a sostenere la sua battaglia contro l’ingiusto sistema psichiatrico del tempo fino a che nel 1977 finalmente riuscì ad ottennere la chiusura dell’ospedale psichiatrico di Trieste, che diresse per anni insieme a quello di Gorizia.
E infine, come tutti coloro che si occupano di psichiatria moderna sanno, finalmente, nel 1978, riuscí a far ratificare la legge 180 sulla riforma psichiatrica, detta anche “Legge Basaglia”, che permise di iniziare la progressiva chiusura dei manicomi e, parallelamente, ad istituire negli ospedali generali i reparti di Psichiatria, creare delle case d’aiuto e supporto ai pazienti e alle famiglie, e poi i Centri di Salute Mentale con centri diurni e ambulatori in cui i pazienti sarebbero stati assistiti da equipe multidisciplinari costituite da da psichiatri, psicologi, infermieri e assistenti sociali.
Per concludere possiamo dire, senza timore di sbagliare o di esagerare, che Franco Basaglia riuscí realmente a restituire dignità e scientificità all’approccio moderno ai disturbi mentali e ai pazienti che diventarono, da allora in poi, persone da ascoltare, comprendere ed accogliere, facendo cambiare la vecchia prospettiva secondo cui i pazienti erano degli oggetti rotti da aggiustare, o più spesso da sedare, da legare e da nascondere.
Ok, come potete vedere ho cercato di comprimere in pochi minuti una storia davvero lunga, affascinante ed appassionante e per questo aspero che mi farete domande o direte la vostra giù nei commenti, ok?
Spero anche di avervi invogliato ad approfondire la storia di Franco Basaglia per vostro conto, dato che è davvero appassionante ed istruttiva se vorrete capire come sono cambiate le cose in psichiatria nel corso del secolo scorso.
Nel caso vi voglio consigliare il migliore libro scritto da Franco Basaglia e da sua moglie, L'utopia della realtà, in cui troverete la perfetta descrizione del suo pensiero rivoluzionario:
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