Le Grandi Dimissioni, direttamente tradotto dall’inglese “Great Resignation” oppure “Big Quit“, rappresentano uno strano fenomeno psicologico e sociale che si è manifestato a sorpresa a partire dall’anno 2021.
Le prime osservazioni sono state fatte negli USA, a seguire si è potuto rilevare un comportamento analogo nelle popolazioni della Germania e della Gran Bretagna.
In generale, stiamo parlando di una sorta di licenziamento di massa che ha preso il via negli USA a partire dami mesi di Luglio ed Agosto 2021, quando circa 8,3 milioni di persone hanno abbandonato il loro lavoro, sia che fossero “colletti bianchi” di Wall Street oppure dipendenti delle grandi catene della ristorazione come McDonald’s o Chipotle.
Analogamente si è osservato un analogo fenomeno di “Grandi Dimissioni” anche in Gran Bretagna dove i posti di lavoro vacanti hanno raggiunto un livello record di 1,1 milioni nei mesi tra luglio e settembre; anche in Germania si è assistito allo strano fenomeno delle “Grandi Dimissioni” dove il 34,6% delle imprese, in vari settori dell’economia, hanno lamentato un incremento esponenziale delle posizioni lavorative disponibili, sempre nel periodo che va dall’estate all’autunno 2021.
Di che cosa si tratta? Quali sono le ragioni psicologiche e sociali di questo strano fenomeno?
Sono almeno due le teorie che potrebbero portare luce su questa epidemia di licenziamenti in tutto il Mondo occidentale:
- L’epidemia COVID-19, e le misure di contenimento messe in atto per arginarla, avrebbero peggiorato le condizioni di lavoro in moltissimi ambienti con un notevole aumento del fenomeno del Burn Out tra i lavoratori.
- Lo stesso COVID-19, come evento traumatico a livello mondiale, ha avuto la funzione di rendere consapevoli gli abitanti della Terra rispetto alla caducità e alla fugacità dell’esistenza umana, stimolando la ricerca di obiettivi di vita più profondi ed appaganti.
Come potete vedere, in ambedue le ipotesi, queste grandi dimissioni dei lavoratori del mondo occidentale sarebbero da mettere in relazione diretta con gli effetti psicologici e sociali dell’Pandemia da COVID-19, o meglio con gli effetti delle prolungate misure adottate a livello mondiale per il suo contenimento.
Diverse regole sul lavoro, i vari lockdown, il distanziamento sociale, la perdita di persone care, la paura di ammalarsi, tutti questi stimoli stressanti e traumatici hanno segnato in maniera importante una grossa fetta della popolazione mondiale.
Il termin inglese “Great Resignation” è stato coniato da Anthony Klotz, professore di Management alla Mays Business School del Texas, che ha voluto dare un nome ad uno dei tenti fenomeni umani connessi all’evento storico della pandemia di COVID-19.
A questo punto le domande a cui non è facile dare risposta sono diverse, e tutte molto importanti.
Si tratta di un fenomeno transitorio? Che fine faranno le persone che, al momento, sono disoccupate? Queste “Grandi Dimissioni” miglioreranno il benessere mentale delle persone oppure lo peggioreranno?
E infine…. che cosa sta accadendo in Italia?
Al momento non ci sono osservatori nazionali che portano dati simili per l’Italia ma, da pochi giorni, è uscita un’analisi di Microsoft che allude al fatto che addirittura il 40% della forza lavoro globale, Italia inclusa, starebbe pensando di dimettersi entro l’anno.
Ecco il mio video al riguardo:
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Egregio Valerio Rosso Psichiatra Buon Giorno.
Nell’Anno 2019 Ebbi un’infortunio sul lavoro schiacciandomi il nervo pudendo e il problema
nonostante le cure è rimasto invalidante
oggi sono seguito da un legale
mancando 10 mesi alla pensione
la ringrazio di avermi messo al corrente
con la sua informazione
le auguro una buona settimana
Cordiali saluti
Fabio Mancini