La Neurorimodulazione è il fenomeno di attivazione positiva della plasticità cerebrale che favorisce fenomeni di compenso e di neuroprotezione nel breve e nel lungo termine.
La Neurorimodulazione è, in estrema sintesi, la capacità del nostro sistema nervoso centrale di rispondere agli stimoli esterni e alle modifiche del nostro lifestyle (“stile di vita“) per migliorare la sua struttura e le sue funzioni.
Ma così come stimolazioni positive possono migliorare il nostro benessere psicofisico e cognitivo, allo stesso modo il perdurare di stimolazioni negative conscie o inconscie possono determinare un effetto negativo a livello dei circuiti neuronali cerebrali, creando delle alterazioni del funzionamento psichico e fisico che alle volte possono sfociare in vere e proprie patologie psichiatriche e medico-generali.
Ormai è noto che la Lifestyle Psychiatry (la “Psichiatria dello Stile di Vita“) rappresenta il principale metodo per agire sulla neurorimodulazione sia per prevenire psicpatologie che per consolidare i risultati ottenuti da altri interventi “classici” (psicofarmaci e psicoterapia in primis).
Che cosa è la Lifestyle Psychiatry?
E’ davvero noto a tutti, fin dai tempi più remoti della Medicina, come determinati alimenti (curcuma, cioccolato, pesce, etc.) o alcune diete (ipocaloriche, vegetariane), possano avere effetti positivi a livello del sistema nervoso centrale.
Allo stesso modo abbiamo comprovati effetti protettivi sul nostro cervello da parte dell’attività fisica, la quale oltre ai benefici di natura cardiovascolare, può esercitare effetti di potenziamento su diverse funzioni immuno-neuro-endocrine.
Questi fenomeni sono riferibili ad effetti di immunoneurorimodulazione, con documentate modificazioni della plasticità cerebrale che possono portare ad effetti neuroprotettivi sia nel medio che nel lungo termine.
La stessa logica riguarda gli effetti benefici di un riposo notturno adeguato, della gestione dello stress (mindfulness, realtà virtuale, training autogeno, e molte altre tecniche) e della sospensione completa delle sostanze e dei comportamenti di abuso di cui abitualmente siamo vittime (caffè, alcol, droghe, gioco d’azzardo, etc.).
La psiconeuroendocrinoimmunologia (“PNEI“) ci dice chiaramente che effetti plastici sul cervello e modificazioni immuno-neuro-endocrine con promozione del benessere psicofisico sono favorite da tutte queste modificazioni volontarie del nostro lifestyle.
La Neurorimodulazione in Sedazione
Oltre alle modifiche del nostro Lifestyle vediamo che è possibile anche attuare una Neurorimodulazione in Sedazione, facendo uso di alcuni farmaci usati abitualmente in ambito anestesiologico.
Si potrebbe parlare di una sorta di “reset” farmacologico di alcuni loop neuronali allo stesso di modo di quanto accade abitualmente durante un processo di defibrillazione cardiaca, applicata in questo caso al nostro cervello.
Allo stesso modo della neurorimodulazione “naturale” perseguita mediante modifiche del lifestyle, questa forma mediata da farmaci può essere utile in disturbi dello spettro ansioso-depressivo, depressione maggiore, DOC, stress cronico, PTSD e molte altre condizioni psicopatologiche.
È importante, però sottolineare, che tale pratica medica non possiede ancora precise linee guida ed indicazioni inequivocabili.
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Salve dottore,
quali centri in Italia effettuano la neurorimodulazione in sedazione per patologie croniche e invalidanti come il DOC e la PTSD?
Quanti psichiatri la conoscono e la prescriverebbero ai pazienti difficili invece che inviare le “patate bollenti”ai SIM?