Il TSO, ovvero il “Trattamento Sanitario Obbligatorio“, rappresenta un intervento sanitario realmente controverso e spesso frainteso, sia dalla popolazione laica che da molti operatori sanitari e sociali.
Su questo blog ho già parlato dell’ASO, ovvero dell’Accertamento Sanitario Obbligatorio, e anche del TSO (in questo articolo), anche se in maniera forse troppo sintetica, e quindi oggi, anche alla luce dell’uscita della serie Netflix “Tutto chiede Salvezza“, ho pensato di approfondire nuovamente il tema specifico del TSO.
Iniziamo subito a ribadire che il Trattamento Sanitario Obbligatorio, in Italia, rappresenta un intervento di natura sanitaria che, però, fa seguito a delle norme di legge molto precise che si riferiscono all’articolo 33 della legge n. 833 del 23 dicembre 1978 «Norme per gli accertamenti e i trattamenti sanitari volontari e obbligatori», che si sostituisce alla precedente legge n. 180 del 13 maggio dello stesso anno (quella che comunemente viene chiamata “Legge Basaglia“).
Quando parliamo di TSO ci riferiamo ad un intervento sanitario che è finalizzato ad obbligare una persona a sottoporsi a cure mediche contrariamente alla volontà espressa in un dato momento.
Nonostante non sia di pertinenza esclusiva della psichiatria, il provvedimento del TSO viene utilizzato prevalentemente nel campo della salute mentale in quei casi in cui si abbia a che fare con pazienti affetti da gravi sintomi psicopatologici, di cui non siano consapevoli e per i quali siano richieste urgenti cure mediche in ambito ospedaliero.
Come vedremo in seguito, durante il trattamento sanitario obbligatorio, dovranno essere massimamente rispettati la dignità ed i diritti civili e politici della persona, nei limiti delle scelte sanitarie che dovranno essere attuate.
Tipicamente il Trattamento Sanitario Obbligatorio, in ambito psichiatrico, si attua in presenza di gravi manifestazioni psichiche e comportamentali legate ai seguenti disturbi:
- Schizofrenia
- Disturbo Bipolare
- Gravi Disturbi di Personalità
- Presenza di intenzionalità autolesiva e/o suicidaria
Di fatto si procederà ad un Trattamento Sanitario Obbligatorio in presenza delle seguenti condizioni:
- Necessità di trattamenti sanitari urgenti
- Rifiuto di tali trattamenti
- Impossibilità di procedere ad adeguate misure sanitarie in sede extra-ospedaliera
Come potete osservare, nel momento in cui si debba procedere alla decisione di imporre in maniera coatta un determinato intervento sanitario, non ci si affida per nulla alla vecchia regola del “pericoloso per se stesso e per gli altri”, in quanto il TSO non è in alcun modo una procedura di controllo sociale o di “messa in sicurezza” di un individuo.
La motivazione di base di un TSO è la presenza di una grave forma di patologia, generalmente una psicopatologia (leggi “Malattia Mentale” oppure “Disturbo Psichiatrico“).
Chi può fare un Trattamento Sanitario Obbligatorio?
Essendo un provvedimento di natura sanitaria, per eseguire un TSO saranno necessari due medici: un medico “proponente” il TSO ed un medico “Convalidante” il TSO.
A proporre il TSO potrà essere un medico abilitato qualsiasi, privato o appartenente ad una struttura pubblica, mentre a convalidare il provvedimento dovrà essere un Medico specialista in Psichiatria appartenente ad una struttura del Servizio Sanitario Nazionale (“SSN”).
La sede in qui materialmente si eseguirà il trattamento sanitario obbligatorio, in ambito psichiatrico, sarà il SPDC di zona, ovvero il “Servizio Psciahitrico di Diagnosi e Cura“, presente in ogni ospedale provinciale nel contesto del Dipartimento di Salute Mentale.
Infine è importante sapere che il trattamento sanitario obbligatorio proposto dai due medici necessiterà di una delibera ad opera del Sindaco, come massima autorità sanitaria della zona in cui il provvedimento ha avuto luogo.
Quanto dura il TSO?
Il trattamento sanitario obbligatorio ha una durata di sette giorni ma, in alcuni casi e sulla base della gravità del quadro sintomatologico, potrà essere rinnovato una o più volte.
Allo stesso modo, se le condizioni clinche lo permetteranno, il TSO potrà essere interrotto prima sempre su convalida del Sindaco il quale dovrà essere aggiornato sull’andamento del provvedimento.
Chi esegue materialmente il provvedimento?
Il TSO è un momento decisamente forte sul piano emotivo anche se spesso rappresenta l’unica soluzione a situazioni pericolose e di grave sofferenza.
In generale il trattamento sanitario obbligatorio si esegue in presenza delle Forze dell’Ordine, in particolare le normative indicherebbero la Polizia Municipale che può essere coadiuvata da Carabinieri o Polizia; al momento dell’esecuzione dovrà essere presente almeno un Medico, generalmente uno Psichiatra oppure un medico del 118.
Spesso potrà accadere che un equipe costituita da uno Psichiatra e da un Infermiere del Centro di Salute Mentale possano giungere in loco per valutare in via preliminare una certa persona e poi si decida, in seguito, di intervenire.
Altra situazione è quella di un intervento eseguito in urgenza dal 118 per cui un sanitario non psichiatra, coadiuvato dalle Forze dell’Ordine disponibili al momento, potrà proporre un Trattamento Sanitario Obbligatorio che andrà poi convalidato in sede di Pronto Soccorso da uno Psichiatra dell’Ospedale (SSN).
Che cosa succede durante il Trattamento Sanitario Obbligatorio?
Durante il TSO al paziente potranno essere somministrate cure e intrapresi trattamenti contrariamente alla sua volontà con l’esclusivo fine di attenuare e di annullare i sintomi che hanno generato la procedura coatta.
Il fine ultimo di questo intervento sanitario è di ripristinare la consapevolezza di malattia che i sintomi psichiatrici hanno compromesso.
Nel mentre che la persona sta subendo i trattamenti sanitari coatti anche la libertà personale sarà più o meno limitata sulla base del quadro psichico e comportamentale patologico presente.
È importante ricordare che il TSO si dovrà svolgere nel completo rispetto della dignità della persona e dei suoi diritti civili e politici, e che il TSO può essere trasformato, in qualunque momento, in ricovero volontario su esplicita e formale richiesta del paziente; per quanto possibile, dovrebbe essere presente il diritto alla libera scelta del medico e di un legale.
Il mio video sul TSO, “Trattamento Sanitario Obbligatorio”, che trovate su YouTube
Chi mi segue saprà sicuramente che oltre a produrre articoli su questo blog sono anche molto attivo attivo su YouTube, dove realizzo video in cui parlo di psichiatria, neuroscienze, psicofarmacologia e salute mentale.
QUindi, per concludere, vi propongo anche un mio video sull’argomento del TSO, nel caso preferiate contenuti video piuttosto che testuali:
Bibliografia:
Carabellese F, Taratufolo R, Candelli C, Grattagliano I, La Tegola D. ASO, TSO, interventi d’urgenza: è cambiato qualcosa? Vecchie e nuove responsabilità professionali dello psichiatra [ASO-TSO, emergency interventions: has anything changed? Old and new psychiatrist’s professional responsibilities]. Riv Psichiatr. 2012 Jul-Aug;47(4):294-303. Italian. doi: 10.1708/1139.12556. PMID: 23023079.
Merra S. Le responsabilità penali e civili dello psichiatra nell’ambito del servizio pubblico [Legal and social responsibilities of the psychiatrist within the public health service]. Minerva Med. 1986 Sep 15;77(34-35):1585-92. Italian. PMID: 3763029.
Mandarelli G, Carabellese F, Parmigiani G, Bernardini F, Pauselli L, Quartesan R, Catanesi R, Ferracuti S. Treatment decision-making capacity in non-consensual psychiatric treatment: a multicentre study. Epidemiol Psychiatr Sci. 2018 Oct;27(5):492-499. doi: 10.1017/S2045796017000063. Epub 2017 Mar 9. PMID: 28274298; PMCID: PMC6999012.
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Buongiorno, sono un collega psichiatra del servizio sanitario della Toscana; il tuo articolo è corretto in tutto ma è carente in un punto, peraltro assai delicato, che è quello che riguarda a chi spetta l’onere di eseguire materialmente il trattamento al paziente che lo rifiuti.
Ciao! Grazie davvero per aver commentato il post ed aver segnalato la mancanza. Appena ho un secondo integro le informazioni….. Un caro saluto e piacere di conoscerti!